La seconda Commissione
parlamentare di inchiesta sul sequestro e l’omicidio diAldo Moro (di seguito
CM-2) ha affrontato, tra gli altri, l’aspetto della eventuale apertura, il
giorno del sequestro, del noto Bar Olivetti, ubicato, su Via Fani,
immediatamente davanti il luogo della strage, sul lato sinistro nel senso di
marcia delle vetture coinvolte.
La CM-2, sul punto, non ha
mancato di svolgere indagini e reperire acquisizioni sulla figura assai
discussa del titolare di quel bar, Tullio Olivetti, il quale sarebbe risultato,
tra l’altro, presente a Bologna il 2 agosto 1980, giorno della notoria,
terrificante strage alla stazione centrale di quella città.
Il filo seguito dalla CM-2 prende
origine, ovviamente, dalla circostanza che dietro le fioriere esterne al bar si
sarebbero nascosti i quattro “avieri” protagonisti dell’agguato e della
eliminazione della scorta di Aldo Moro.
Il punto che, alla luce dei
documenti prodotti dalla CM-2 e nell’ottica del filo conduttore da essa
seguito, ha assunto rilievo, è quello del dubbio in ordine al fatto che quel
bar – ufficialmente fallito pochi mesi prima- possa essere stato aperto, oppure
no, il giorno dell’agguato, e che quel locale possa essere stato
effettivamente utilizzato dagli
assalitori come ricetto logistico prima dell’agguato.
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