PARLA IL POLIZIOTTO CHE ANDO' A CACCIA DELLA 132 BLU
(a cura di SEDICidiMARZO)
Di questa pattuglia, avendo ritrovato a suo tempo la documentazione, ci eravamo già occupati nel 2017 qui https://www.sedicidimarzo.org/2017/12/squalo-4-la-volante-dimenticata-che.html, evidenziando come poi i suoi quattro componenti non fossero mai stati sentiti, avendo gli inquirenti in seguito volto attenzione solo alla Digos. La quale però era intervenuta solo successivamente (alle 10:00) e
fu, tra l'altro, autrice di un verbale -nella persona di Mario Fabbri, futuro membro del SISDE -con più di un errore!Il giornalista Roberto Chiodi ( L'Europeo, L'Espresso, La Repubblica) ha quindi condotto un'intervista itinerante a questo componente della pattuglia (seconda parte del filmato) ripercorrendo in auto con lui l'itinerario seguito quel giorno: dall'incontro (all'incrocio tra Trionfale e Balduina) con un ex collega ormai in pensione -Buttazzo- che aveva seguito l'auto dei rapitori per un certo tratto e che poi, fermata la pattuglia, passa loro il testimone, indicando in che direzione fossero andati i malviventi e indirizzando gli ex colleghi verso la Balduina.
La pattuglia che, allertata dalle notizie giunte via radio, si stava dirigendo in via Fani, inverte quindi la marcia e si getta alla caccia dei rapitori.
Lungo il percorso, fino al ritrovamento e anche oltre, accadranno alcuni episodi interessanti che vi lasceremo scoprire ascoltando il racconto dalla viva voce del poliziotto. Che ha scelto di mantenere un profilo di riservatezza per cui non ne diremo il nome e che nell'intervista è inquadrato solo di spalle.
Una precisazione: laddove nel filmato Chiodi mostra, percorrendola, la via di fuga al momento in cui la 132 abbandona la Trionfale per immettersi in via Carlo Belli, deve necessariamente rispettare i sensi di marcia oggi vigenti, e quindi c'è questo piccolo tratto dove il percorso in auto fatto durante il filmato si discosta, di necessità, da quello accertato. Ci riferiamo all'ultimo tratto di via Carlo Belli che sfocia sulla Trionfale ma che oggi è senso unico ad uscire e non è più imboccabile dalla Trionfale stessa. Nel filmato vedremo infatti che la nostra auto sarà costretta ad imboccare via Carlo Belli un po' prima, utilizzando una rampa costruita negli anni '80.
A seguire vi sono due cartine.
Nella prima sono ricostruiti:
1) Il percorso della 132 fin dove la sua presenza è attestata da testimoni terzi (rosso). Sulla cartina potete quindi appunto anche vedere il percorso esatto della 132 (almeno esatto secondo la verità giudiziaria) nel punto di immissione in via Carlo Belli.
2) Il percorso di Buttazzo (il primo inseguitore) (verde)
3) Il percorso della volante Monte Mario che da via Bitossi si recherà in via Fani (senape)
4) Il percorso della Giulia civetta, con a bordo l'intervistato, fino al punto in cui l'auto entra nel quartiere della Balduina (azzurro).
Nella seconda:
Il percorso della Giulia civetta (sempre in azzurro) all'interno del quartiere Balduina, fino al ritrovamento della 132 in via Licinio Calvo.
*****
Questo intanto il link al filmato, buona visione.
16 marzo 1978: BR in fuga, poliziotto all'inseguimento (youtube.com)
Premessi i complimenti al ricercatore Aleth e al giornalista Chiodi per il video e l'articolo, devo, per quanto mi riguarda, rilevare che non esiste un solo elemento a favore dell'ipotesi che la teste Stocco in Via Bitossi abbia visto la 132, bensì esiste un evidente elemento contrario.
RispondiEliminaLa signora fa riferimento prima di tutto solo ad un'auto di tipom8colore) ministeriale, che nella Roma degli uffici ed enti civili e militari può riferirsi perfino, all'epoca, ad una 127 (parlo per esperienza personale, di quando facevo il militare, già ormai nel 1991, in Aeronautica).
A maggior ragione ad una 128.
C'è un elemento dirimente: la persona da lei vista scendere dall'auto "ministeriale" E' UNA SOLA.
La 132 blu scarica invece in Via Calvo almeno DUE PERSONE, SE NON TRE.
Ostano poi i tempi, assolutamente stretti: la signora afferma di avere appreso appena rientrata in casa, proprio lì in via Bitossi, la notizia del rapimento sul GR Rai. Il primo Gr Rai andò in onda alle 9.25.
Alle 9.23, facciamo pure poco prima, la 132 è ritrovata i Via Calvo dalla pattuglia "Squalo 4", cui apparteneva il poliziotto menzionato nell'articolo.
Dunque con i tempi e le persone NON CI SIAMO.
E' del tutto verosimile, dunque, a mio parere, che la signora Stocco abbia incrociato la 128 blu.
Ci torniamo sopra, di sicuro.
P.S E' evidente che Moro è già stato "scaricato" prima. O nel troncone di sinistra di Via Massimi (quello che conduce direttamente verso via Festo Avieno e via Calvo), oppure nel tratto di via Massimi verso via Serranti prima dell'incrocio di Via Bitossi, in un punto qualsiasi (tipo villa Rossini). Evidenzio sin d'ora che la visuale delle testimoni De Luca e Dordoni non mi convince: su street view fino al 2014/2015 era visibile il grosso albero sul dosso (OGGI NON PIU' ESISTENTE E LA CUI MANCANZA FALSA PERTANTO QUASIASI OSSERVAZIONE ODIERNA) , che avrebbe impedito, per banali ragioni di prospettiva delle testimoni, di vedere se le auto in fuga, raggiunto il dosso, tirarono dritto oppure con una possibilissima conversione ad "U" intorno all'albero presero il troncone laterale di Via Massimi che conduceva dritto verso Via Calvo). Il verbale di Imposimato in casa De Luca (Via Gherzi 8) , senza prova sperimentale sul campo con manovre di auto, vale zero (zero virgola zero zero).
EliminaTemo invece che le prove esistano - del contrario esatto di quel che Lei sostiene : primo :
Eliminahttps://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/186/030%20%20volume%20XXX?keyword=
97 scan= cart. : Stocco 17.3.78 :
" ...la mia attenzione è stata rivolta verso una macchina DI GROSSA CILINDRATA che a forte velocità si è fermata in via Bitossi, proprio di fronte alla mia abitazione, proveniente da via Massimi :
da escludere quindi 128 e 127.
Secondo : il fatto che la signora dichiari di aver visto una sola persona, l´autista, scendere dalla macchina NON coimplica affatto che non ce ne fossero altre, ma semplicemente che lei non ne ha viste o notate altre. Quindi potevano benissimo ad esempio, già esserci gli altri occupanti che saranno attestati scendere dalla 132 a Calvo. La Stocco non dichiara MAI di aver visto che nella grande scura ci fosse il solo autista.
EliminaLa Stocco ribadirà che la macchina da lei vista era "una GRANDE macchina nera" il 21.9.82 al primo processo Moro :
Eliminahttps://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/233/077%20%20volume%20LXXVII?keyword=
369 scan = 363 cart.
Ancora : il 16.3.79 la Stocco ribadisce : "macchina scura di grande cilindrata" :
https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/196/040%20%20volume%20XL?keyword=
754 scan = 765 cart.
Ed ancora una volta : non menziona affatto di aver fatto caso se c´ erano altri occupanti nella grande scura, e nessuno glielo chiede purtroppo.
Altro punto : i tempi : la Stocco il 17.3.78 dice "verso le 9,25", dunque è approssimativa, né si può pretendere orario esatto dato che non ha guardato l´orologio in quel momento o sentito il segnale orario. Se dovessimo prendere alla lettera gli orari approssimativi indicati dagli oculari, dovremmo buttare a mare la De Luca perché dice verso le 9,30, o Scarpato perché dice verso le 9,30-9,40. Ma nel nostro caso, la Stocco, pur se non esatta al minuto, è plausibilissima : è probabilissimo che siamo prima delle 9.25 quando inizia Palandri ; e doveva essere diversi minuti prima delle 9.25, perché al processo lei dice che prima di accendere la radio, raccontò l´episodio al marito, in ogni dettaglio . "gli ho descritto tutto" - più le battute del marito inframmezzate : "ma dai, etc." ; non solo : il 14.6.78 la Stocco precisa di esser certa che la fascia oraria era 9,20-9,25 : certezza assoluta non può averla come detto, ma basta anticipare di un 3 minuti, diciamo 9,17, e la 132 aveva i 3 minuti necessari per raggiungere Calvo 1 qualche minuto prima che sopraggiungesse Squalo 4. Un testimone non va confuso col segnale orario. Qui i tempi sono compatibilissimi, con approssimazione di pochissimi minuti.
EliminaE finiamo con l´albero sul dosso, oggi sparito : Roberto su mio suggerimento ha eseguito prova macchine, che può vedere in video sul profilo fb di Roberto, Franco lo conosce e le può dare link : 1. l´ albero è irrilevante per quanto riguarda la non svolta a sx per il troncone Massimi-Ennio attestata sia dalla De Luca sia dalla Dordoni, perché tale svolta sta leggermente PRIMA e comunque in corrispondenza quasi del dosso per chi guarda dalla sbarra, rendendo la presenza o assenza della pianta del tutto ininfluente alla visione. Quindi non solo la 132, ma l´intero convoglio delle 3 macchine NON svolta a sx per Massimi-Ennio, ergo NON va al 91, né subito a Calvo (fine della leggenda urbana di M91 prigione per inciso). Secondo : la De Luca aggiunge che le macchine sono andate diritte per Serranti, cioè per il troncone di Massimi che porta a Serranti, passando alla destra dell´albero del dosso : dunque l´albero facilita anziché ostacolare la sua netta percezione della direzione presa dalle 3 auto e della loro non-svolta a sinistra. Terzo : l´albero in questione era una quercia (testimonianza a me resa da Suor Laura delle Domenicane di Santa Caterina di Massimi 114), albero d´alto fusto che si suppone fosse regolarmente potato altrimenti le macchine andavano a sbattere contro le fronde o contro il tronco : quindi non ostacolava affatto la vista riguardo alla direzione presa dalle macchine da lato sbarra di chi, come la De Luca, abitava al piano terra o rialzato con giardino (verbale Imposimato più testimonianza resa a me da ex vicino di casa), o come la Dordoni, guardasse dal piano strada. La perfetta consonanza pertanto, delle prove sperimentali da noi condotte e verificabili da chiunque, e della irrilevanza della quercia ai fini della percezione direzionale del convoglio da parte delle oculari De Luca e Dordoni ; ed infine, della Stocco che attesta la 132 piombante in Bitossi da lato De Bustis, ci porta alla certezza assoluta che la 132 sia andata diritta con le due 128 per il tratto Massimi-Serranti, e che le abbia abbandonate all´ angolo Bitossi.
EliminaP.S. Non è affatto evidente che Moro sia stato scaricato prima di Bitossi : non esiste attestazione di tale scaricamento pre-Bitossi. Né è plausibile che lo abbiano scaricato a Belli&De Bustis sotto gli occhi della vecchietta col cane e della De Luca affacciata ; l´ingresso monumentale di Rossini al 116 penso sia da scartare perché implicherebbe leggera svolta verso destra delle vetture, che invece vanno diritte ; non lo posso escludere matematicamente perché sta alquanto dopo il dosso ; inoltre era uno slargo aperto, con l´ingresso delle suore e dei Trinitari al 114, col villino Moris a sinistra, con condomìni come il 119 sicuramente esistente allora, sempre a sinistra con portiere, insomma troppi occhi potenziali : e questo vale anche per il tratto Rossini-Bitossi, non lungo : tuttavia qui Le dò ragione : non si può escludere che il trasbordo o scaricamento sia avvenuto qui, tra Rossini e Bitossi, ma è solo ipotesi e non cosa evidente. Il problema ulteriore, è che ad attestare Moro nella 132 o cmq grande scura, sono gli ambigui Pellegrini e Buttazzo, e poi gli ambigui Marini da de stefano in poi (ma NON a Sapuppo), Intrevado, De Andreis - versus Evadini, Samperi e Caliò che lo vogliono nella 128 bianca, e Proietti forse, che vede a Stresa piccola chiara in fuga coi due passeggeri posteriori con le schiene appoggiate contro gli sportelli come a far spazio a qualcosa o qualcuno in mezzo. Poi la Dordoni a Belli col suo ruotato pare confermare Buttazzo, ma non vede il tenuto giù. Insomma, manicomio testimoniale totale : SE Moro stava nella bianca, il trasbordo o scaricamento può ben essere avvenuto ad esempio, tra angolo Bitossi ed angolo Serranti, se non addirittura nel garage di Bitossi 21 con ingresso al 29 angolo Massimi. Nessuna certezza qui, nulla di evidente purtroppo.
EliminaCiao Andrea, concordo con te, la 132 era gia' parcheggia in via Calvo alle 9.22, iil rapito era goa' stato messo 8n un posto sivuto, i tempi fanno pensare che la Stocco vide la 128. Se non ricordo male la Stocco tra le varie foto che le vennero fatte vedere, riconobbe Gallinari come l'uomo che scese dalla macchina con il borsone.
RispondiEliminaCoao Andrea sono d'accordo con te, i tempi nom tornano, la 132 era gia' in via Calvo alle 9.22, dopo che l'ostaggio era stato sistemato in un posto sicuro.Tutto ci porta a pensare che la Stocco vide la 128 e non ls 132.Tra l'altro se non erro tra le foto che le fecero vedere riconobbe Gallinari come l'uomo che scese dall'auto in Via Bitossi col borsone
RispondiEliminaCiao Andrea, concordo in pieno, l'ostaggio venne sistemato subito in un luogo sicuro e la 132 venne parcheggiata in Via Calvo qualche minuto prima delle 9.23. Viene quindi da pensare che la vettura vista dalla Stocco fosse la 128 blu; peraltro se non erro, tra le foto che mostrarono alla Stocco, lei riconobbe Gallinari nell'uomo che era sceso dalla vettura con il borsone in via Bitossi.
RispondiEliminaRingrazio Aleth e Stefano Donato, che saluto, per gli interventi.
RispondiEliminaPer ora mi limito a replicare ad Aleth che io non affermo nè suppongo in alcun modo un ricetto a Via Massimi 91, in ciò che dico. Io dico che le auto potrebbero avere effettuato un trasbordo ed un cambio di equipaggi, ad esempio altezza Villa Rossini, e la 132 con la 128 avrebbero potuto benissimo imboccare, con una curva ad "U" intorno all'albero (quindi al di sotto del dosso e dell'albero) , il famigerato troncone di sinistra (ora, nell'ipotesi, alla loro destra) per andare rapidamente: la 132 in Via Calvo, la 128 chissà dove nei pressi (se riteniamo, come io continuo a ritenere, assai poco verosimile il suo rilascio immediato in Via Calvo). La Stocco d'altronde riconosce Gallinari come autista dell'auto scura da lei vista, come appunto ricordava Stefano Donato, e oltre tutto mi sembra abbastanza difficile che data la distanza da cui ha osservato la scena, ipotizzabile in pochi metri, non si sia resa conto della presenza di altre persone a bordo di quell'auto.
Non è poi tanto la tempistica dell'osservazione da parte della Stocco di quella scena a deporre contro il fatto che potesse essere la 132 (ripeto che ovviamente non possiamo che fare ipotesi) , quanto la palese necessità, dimostrata dai tempi del ritrovamento, che quell'auto dovesse sbrigarsi il più possibile ad andare, senza l'ostaggio, in Via Calvo 1 (questa questione pone poi domande concrete ed inevase, e cioè perchè si lasciò l'auto proprio lì, e perchè la fuga di quelle due o tre persone viste scendere fu organizzata proprio lì, e a quanto risulta - assenza di altre testimonianze - proprio e solo di quei due o tre).
P.S. Ovviamente all'inizio mi riferisco alla 128 bianca.
RispondiEliminaRicambio il saluto ad Andrea Guidi, anzitutto. La curva ad U attorno all´ albero ipotizzata, con ritorno a Massimi-Ennio, è da escludere per il motivo che indicavo supra : detto ipotetico ritorno avrebbe dovuto risalirere il dosso prima, per poi svoltare a dx, e pertanto sarebbe stato visto dalla Dordoni e De Luca in osservazione fino a quel momento, perché ripeto, Massimi-Ennio inizia leggermente prima, e cmq in corrispondenza e non dopo, del dosso per chi osservi da lato sbarra :
RispondiEliminahttps://www.google.com/maps/@41.9289468,12.4399153,3a,75y,197.23h,94.11t/data=!3m6!1e1!3m4!1siYo53LxJ275zuyFSamxQmg!2e0!7i16384!8i8192?entry=ttu
Inoltre la macchina di grossa cilindrata vista dalla Stocco, che pertanto non può essere che la 132, viene da lato De Bustis di Massimi, è lei a dirlo : è fuor di dubbio dunque, che dopo il dosso sia andata dritta sparata a Bitossi cone le due 128 che però in Bitossi non entrano.
A pag. 88 del libro di Castelnuovo Via Fai ore 9:02 viene citato un testimone anonimo che avrebbe visto la 132 provenire dalla direzione di piazza Ennio (leggi, fine di via Massimi e poi via Lucilio) per poi parcheggiarsi in via Calvo. Dall'auto sarebbero poi scese tre persone che avrebbero preso le scale per via prisciano. Questa testimonianza potrebbe rafforzare l'ipotesi che la 132 abbia svoltato in via Massimi. Certo, potrebbe essere tornata indietro dopo essere passata in via Bitossi, passando per via della Balduina (che aveva un accesso al complesso di via massimi 91). Dalle testimonianze della Stocco anche io tendevo e tendo a pensare alla 132, ma forse mi sbaglio o forse facciamo i conti con un'auto in meno di quelle effettivamente usate.
RispondiEliminaSalve Gionmamon, ecco, un'auto in meno... e forse nemmeno solo una in meno. E' un'ipotesi che al nostro interno stiamo tutt'altro che scartando. Questo lo dico in generale, cioè sul numero delle auto in qualche modo utilizzate per l'agguato, per le fasi precedenti e per quelle immediatamente successive (sganciamenti e/o creazione di "cortina fumogena" per i testimoni, ad esempio); sullo specifico avvistamento di via Bitossi, non credo che abbiamo molti elementi per andare oltre l'alternativa 132-128 blu, però non darei nulla per scontato, (anche) nell'ottica che suggerisci. D'altra parte il teste Focà non vede, rientrando con il cane (non è ben chiaro se in auto o a piedi) verso via Serranti, alcun passaggio di un vero convoglio di auto (qui hanno fatte male i giudici e gli avvocati, specie in dibattimento, a focalizzarsi solo su "tre auto" insieme, e non anche a chiedere più genericamente se mentre rientrava non vide proprio alcuna auto, neppure singola),
EliminaP.S. Sempre per Gionmamon, aggiungo che d'altra parte un'auto in più sicura, mai indagata abbastanza, c'è, ed è la BMW scura targata CD vista da Cappuccio fare su e giù un paio di volte lungo via Fani proprio nell'imminenza dell'agguato.
EliminaSono peraltro d´accordo che la 132 avesse il diavolo alle calcagna per tornare subito a Calvo : ma fatto sta A. che la Stocco la vede di grossa cilindrata, e provenire da Massimi lato De Bustis, ergo non può che essere la 132 ; B. che il tempo di percorrenza scegliendo eventualmente il troncone Massimi-Ennio è equivalente a quello che passa per Massimi- Serranti, svolta a Bitossi, poi Biasucci, Ambrosio, Festo Avieno e Calvo : versus Massimi-Ennio, via Festo Avieno (e certamente non via Lucilio che era senso unico a scendere ed avrebbe implicato ingresso in Calvo, anch´essa senso unico già all´epoca, a marcia indietro con rischio incidente : la Perugini giura che la 132 è arrivata da Calvo ; Abbondandolo prima cita teste per provenienza Ennio-Lucilio, poi se la rimangia), e Calvo : sono 4 minuti seguendo il Suo percorso, con partenza dalla sbarra :
RispondiEliminahttps://www.google.com/maps/dir/Via+Luigi+Gherzi,+8,+00136+Roma+RM/Via+Licinio+Calvo,+1,+00136+Roma+RM/@41.9271368,12.4405086,17z/data=!3m1!4b1!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x132f609fa93ab1c9:0xa374602bb755c293!2m2!1d12.4406039!2d41.9301669!1m5!1m1!1s0x132f609bbd43e273:0xd67c9c0edc09619f!2m2!1d12.4451774!2d41.9249112!3e0?entry=ttu
e 4 minuti seguendo il mio e quello della Stocco : 3 da Bernardini 6 (che ho scelto perché i sensi unici sono cambiati e non è possibile su google chiedere direttamente Gherzi 8 - Calvo 1 col mio percorso), + 1 da Gherzi 8=sbarra a Bernardini 6 compresi i pochissimi secondi per la sosta borsoni a Bitossi 26.
Il trasbordo altezza Rossini invece come detto, eliminato il ritorno a U per Massimi-Ennio, resta ipotesi valida teoricamente, ma solo ipotesi senza alcun riscontro : non ve n´è memoria alcuna né negli abitanti di allora di Massimi 119 ad esempio, quasi di fronte, agli atti CM più altri da me intervistati quasi tutti, né del portiere di quello stabile agli atti CM, né nei due eredi di Villa Rossini da me intervistati, né in Suor Laura del 114 (che non era lì all´epoca, ma cmq non ha raccolto alcuna memoria dalle consorelle di simile evento). L´assenza di memoria orale non coimplica necessariamente assenza dell´evento ipotizzato ; la rende forse meno probabile. Resta pertanto la crux di dove sia avvenuto il trasbordo (SE trasbordo è avvenuto), o la deposizione di Moro in prigione.
RispondiEliminaLa Stocco non dice mai, ripeto ad nauseam, di aver fatto caso se c´erano o no altri occupanti della grande scura : questo vale sia per la 132, di cui certamente si tratta giacché le descrizioni che ne dà la Stocco sono di vettura di grossa cilindrata non di 128 ; ma varrebbe pure per la 128 blu : se la Stocco andasse stirata a farle parlare di un solo occupante, che fine avrebbero fatto gli altri due occupanti la blu attestati da Buttazzo, e dal memorucci per quanto attendibili ? La Stocco era vicina, ma la giornata era scura ; i riflessi di luce eventuali sui finestrini laterali e sul parabrezza della 132 non li conosciamo ; quando gallinari apre lo sportello, lo fa con la macchina di traverso affiancata al furgone, quindi la Stocco non può vedere ddentro attraverso lo sportello aperto : al processo, la Stocco descrive a parole e gesti purtroppo non esattamente comprensibili senza averli visti, una posizione sghemba della macchina, che certamente non ne favorì la visione interna. La Stocco non sta lì ad indagare sul caso Moro ; lei è colpita solo dalla folle velocità di ingresso della 132 in Bitossi : per questo si ferma ad osservare, e poi concentra la sua attenzione su gallinari ed alunni, il primo dei quali lei addirittura "fissa", come dice, venendone ricambiata per un istante. Non si interessa minimamente di perscrutare l´interno della 132.
RispondiEliminaFocà va incrociato nei suoi due verbali a me noti : quello del 21.11.78 :
RispondiEliminahttps://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/198/042%20%20volume%20XLII?keyword=
289=289
e quello del 21.9.82 al primo processo Moro :
https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/233/077%20%20volume%20LXXVII?keyword=
481 scan=486 cart. sqq.
La mia prima considerazione è che si tratta di un uomo che al primo verbale, ha 71 anni ; al secondo, 75 : e se già non appariva lucidissimo al primo, lo appare ancor meno al secondo.
Tuttavia, sempre incrociando i due verbali, si osserva che gli orari dell´ avvistamento del furgone con 128 bianca sono completamente diversi : qui non si tratta più di pochissimi minuti in più o in meno come per la Stocco, e nemmeno di un quarto d´ora come per la De Luca o Scarpato : qui Focà sbarella completamente dalle 9,05 - 9,10 del 1978 alle 8 - 8.30 al massimo del 1982 : 478 cart. :
" PRESIDENTE. Ricorda che ora era?
FOCA’. Erano circa le 8, 8,30 al massimo. "
E ancora, 479 cart. :
" Mi trovavo lì dalle 7 e tre quarti, come tutte le mattine, con
il cane per farlo giocare. Verso le 8,30 circa rientravo verso casa. " :
E penso che questo secondo orario, tra le 8 e le 8,30, sia quello giusto : infatti se fossero state le 9,05-9,10, Focà rientrando a Serranti per Massimi, avrebbe con ogni probabilità, visto anche il secondo convoglio, quello di 132 e due 128, passargli accanto verso le 9,10-9,15 su Massimi-Serranti, sulla via di casa.
Inoltre va sottolineato, che al processo Focà descrive il furgone come di quelli per trasporto alimenti : esattamente come farà la Stocco nello stesso contesto, parlando di furgone dei formaggi : si tratta dunque dello stesso furgone, quello di Bitossi : ma non di quello visto da TeX a De Carolis e Schiavone a Chiesa, che invece era un 850 Fiat per il secondo, un 238 Fiat per il primo in comunicazione privata a me. Vi furono dunque certamente due furgoni, perché il 238 non è confondibile in alcun modo con il modello alimentari, completamente diverso.
L´alimentari, guidato da alunni, servì unicamente a recepire le due borse a Bitossi, oltre che a confondere le idee al mondo per 46 anni.
Il secondo furgone, il 238, servì con tutta probabilità per recepire Moro.
E se l´orario giusto di Focà era le 8,30 circa, non è nemmeno necessario supporre due 128 bianche come ipotizza Salvini 2022 per l´antimafia : perché la 128 bianca, dopo aver scortato alunni a Bitossi, avrebbe avuto tutto il tempo di tornare a Fani per l´agguato.
Anche perché la Stocco lascia intendere, che il furgoncino formaggi era già parcheggiato quando lei vede arrivare la sola 132 accanto ad esso : e nell´ abitacolo sta l´autista, alunni, da solo : o almeno, accanto a lui la Stocco non menziona altro passeggero, che invece Focà vede : alla sbarra, dal furgone scendono in due : quindi tra le 8,30 circa di Focà e le 9,17 circa della Stocco, il secondo passeggero o s´è eclissato con la 128 bianca, anch´essa scomparsa ; oppure s´è nascosto dentro il retro del furgone. Cose che non avrebbe avuto il tempo di fare non visto dalla Stocco, se fosse arrivato a Bitossi insieme alla Stocco, come si dedurrebbe approssimativamente dal primo orario fornito da Focà ad imposimato.
È arbitrario pertanto, negare il convoglio delle 3 macchine a Belli-De Bustis attestato da Dordoni, De Luca ed in parte (le due 128) da Scarpato : questo secondo convoglio arriva dopo il furgone con 128 bianca di Focà.
Solo così si spiega, che De Luca e Dordoni (e Scarpato) vedano le 3 macchine (2 per Scarpato) ma non il furgone cum 128 ; e viceversa, che Focà veda solo il furgone cum 128 ma non le 3 macchine.
Focà però rientrando sente gli elicotteri....L'orario va un pò posticipato rispetto alle 8.30, a mio parere. I motivi per cui non vede tre auto possono essere diversi, ad esempio dove si trovava effettivamente con il cane attorno alle 9.10; se era in mezzo alla campagna circostante a De Bustis, ci può stare che non vide auto (fermo l'errore, a mio parere, soprattutto in dibattimento, di indirizzarlo su tre auto insieme senza chiedergli se non vide proprio nessuna auto, nemmeno una); così come ci può stare che non vide auto se rientrò prima, in auto, verso via Serranti, anche poco prima; così infine come ci può stare, che non vide tre auto - di lì le mie critiche comunque a chi lo esaminò in dibattimento - perchè magari due avevano svoltato sul troncone di Via Massimi verso via Festo Avieno....
RispondiEliminaIo non me la sento proprio di escludere che un qualche movimento in quella direzione ci fu, e che non fu possibile vederlo per le due signore, sia per reale impossibilità (bisognerebbe rendersi conto della situazione dal piano strada dove era la Dordoni - che tra l'altro non capisco come fa a non vedere la donna che armeggia alla catena - lo ipotizza solo - se riesce a vedere fino al dosso; e dal piano strada dove forse era pure il balcone della De Luca), sia perchè le auto potrebbero avere ripreso via Massimi dopo aver passato il dosso e trasbordato equipaggi ed ostaggio, sia perchè le due signore probabilmente, e pare di capirlo, non restarono fisse a guardare per più minuti verso il dosso, quindi potrebbero avere distolto lo sguardo subito dopo che erano transitate le auto lassù senza curarsi e recepire "il dopo"-
Dunque, rispondo punto per punto alle Sue importanti osservazioni :
RispondiElimina- elicotteri : se l´orario di Focà fosse il primo, più simile a quello di Scarpato-Dordoni-De Luca-Stocco, sarebbe strano che nessuno dei 4 menzioni elicotteri ; se invece l´orario fosse quello del processo, 8-8,30, allora la Dordoni non c´era ancora e nemmeno la Stocco, e la De Luca se avesse sentito elicotteri a quell´ora, ammesso che non dormisse profondamente, non li avrebbe linkati alle 3 macchine, se pure ci avesse fatto caso ; e Scarpato non era affacciato al balcone : non dimentichiamo che l´eliporto del sismi a forte braschi è vicino, come pure l´aeroporto-eliporto dell´Urbe. Forse, gli elicotteri sentiti da Focà possibilmente alle 8,30 circa, erano quelli del Comsubin che da Varignano giungevano in zona per prendere posizione di tiro a Fani : ipotesi pura.
D´altro canto, come dicevo, a me leggendo i due verbali Focà citati, incrociandoli, l´anziano dà l´impressione di confusionarietà, di una certa incipente senilità : ancora peggiore è quella di inquirenti e giudici che non si soffermano troppo sulla discrepanza oraria.
Focà anche nel primo verbale, parla ben 8 mesi dopo Fani : nel frattempo, potrebbe anche aver coagulato la tempistica dei primi elicotteri della polizia, giunti verso le 9,40 in zona, con quella del suo rientro a casa.
- Secondo punto : la posizione di Focà al momento dell´avvistamento di furgone alimentari e 128 bianca : questo lo possiamo evincere con ottima approssimazione, dalla sua deposizione al processo, quindi la seconda del 1982 linkata supra : il passaggio rivelatore arriva a 476 cart. del 77 CM :
RispondiElimina" PRESIDENTE. Lei ha visto queste persone che sono scese [alla sbarra, dal furgone alimentari, ndr] ?
FOCA'. Le ho viste di spalle perchè ero distante una
sessantina di metri. Sono scesi due uomini, hanno tirato su la spranga di ferro, la macchina è passata e hanno rimesso a posto la spranga." :
dunque : Focà osserva la scena più o meno dalla stessa posizione che sarà della Dordoni successivamente : cioè dall´angolo Belli-De Bustis, distante appunto circa, direi ad occhio ed essendoci stato, un centinaio di metri dalla sbarra : ecco perché vede i due in tuta bianca solo di spalle.
Quindi Focà è già su De Bustis, non più nel prato, e lo dice esplicitamente e chiaramente ibid. 478 cart. :
" FOCA’. Erano circa le 8,30 al massimo. Era l ’ora
in cui rientravo dopo aver portato il cane al prato.
Scendevo, ho visto spostare la transenna e non ci
ho fatto caso."
E che Focà fosse a piedi nella posizione di avvistamento e non in macchina, è ovvio perché non poteva passare la catena con sbarra. Dopo la sbarra, torna a casa in macchina e lo dice chiaramente a 480 cart.
Focà non vide 3 auto perché non c´erano ancora : infatti lui dal suo punto di vista le avrebbe viste senz´altro, se il convoglio fosse stato unico e non doppio. Lui invece vede il furgone che passa la sbarra, poi vede arrivare la 128 bianca : CM 77, 476 cart. :
RispondiElimina" la macchina che lo seguiva io l'ho vista arrivare dopo che lui [lui è il furgone : Focà o il verbalizzatore o entrambi, avrebbero avuto bisogno di un corso d´ italiano per stranieri ndr] aveva attraversato la transenna. " :
insomma : non c´è alcun dubbio che i convogli siano due : quello Focà e quello Scarpato-Dordoni-De Luca, che poi si riduce ad unum con la Stocco a Bitossi. La prova è che la Stocco vede arrivare la grande scura a furgone formaggi già parcheggiato e fermo : non li vede arrivare insieme : arriva la grande scura da sola, e si va a piazzare sghemba a fianco del formaggi che sta già lì, parcheggiato tra due macchine.
Ma il formaggi non può che essere l´alimentari di Focà. E la grande scura della Stocco sopraggiunge da Massimi "lato De Bustis".
Tutto questo non lascia spazio a dubbi : i convogli sono due : il primo in ordine di tempo, è l´alimentari cum 128 bianca di Focà, che va a Bitossi 26 dove la bianca sparisce. Il secondo è il trio (duo per Scarpato) di 132, blu e bianca in quest´ordine, che piomba a Belli alle 9,15 circa, attestato da Scarpato, Dordoni, De Luca ed in parte dalla Stocco.
Su questo non ci piove.
Gentile Guidi, Lei insiste con l´ipotizzare " reale impossibilità (bisognerebbe rendersi conto della situazione dal piano strada dove era la Dordoni - che tra l'altro non capisco come fa a non vedere la donna che armeggia alla catena - lo ipotizza solo - se riesce a vedere fino al dosso; e dal piano strada dove forse era pure il balcone della De Luca) " : io Le ho già detto e ripetuto che abbiamo fatto tutte le prove possibili in situ, sia dalla posizione Dordoni sia da quella De Luca alla sbarra (il giardino della De Luca confinava con la sbarra ed imposimato fa capire che la De Luca si era spinta fuori fino all´ angolo sbarra, da cui la non svolta è perfettamente visibile), quest´ultima fatta già da imposimato all´epoca ; Le ho suggerito il chiarissimo video di Roberto sul Suo profilo fb ; Le ho linkato googlemaps che già parla chiaro ; ora se Lei continua a dubitare della De Luca e della Dordoni quasi fossero due depistatrici od avessero le traveggole, non mi resta temo, che raccomandarLe di fare Lei la prova macchine in situ quando passa per Roma - per il resto, su questo punto non ci resta che agree to disagree dato che non potrei che ripetermi ad nauseam.
RispondiEliminaQuanto alla Dordoni che non vede la donna che armeggia, può darsi benissimo che quest´ultima fosse coperta dalle macchine alla vista dell´ anziana donna, o che la Dordoni si fosse distratta per un attimo col cane : francamente non è questa crux che getti ombra sul non vedere la non svolta delle due donne. Ripeto il caveat generale : la Dordoni, la De Luca, la Stocco etc. non stavano lì per indagare sul caso Moro, né potevano rendersi conto sul momento, della storica importanza di quel che videro.
Quanto alla Sua ipotizzata svolta ad U, della quale non vedo alcuna necessità di alcun tipo se non in sede puramente astratta, essa è negata dalla presenza della 132 a Bitossi pochi attimi dopo : tutt´al più la si potrebbe postulare in astratto per le due 128, ma qui le ipotesi diventano un po´ come gli entia di Occam : non sunt multiplicanda praeter necessitatem.
Invece sul trasbordo dopo il dosso, dallo slargo Rossini in poi, trovo la Sua ipotesi perfettamente logica e condivisibile, ed è anche la mia da un paio d´ anni - solo che purtroppo, non sono riuscito finora a trovarle alcun riscontro oculare o d´altro genere qualsivoglia : resta dunque una buona validissima ipotesi tutta da verificare.
P.S. Le dirò di più, dulcis in fundo : che in base alle prove auto da me ideate e da Roberto effettuate di recente, la De Luca soprattutto, ma anche la Dordoni, avrebbero potuto notare anche se le auto svoltavano a destra, oltre che a sinistra : quindi non solo niente Mssimi-Ennio, ma con molta probabilità, neppure trasbordo allo slargo Rossini : la Dordoni è ancora veridica ed accurata sia quando afferma che non svoltarono né a sx né a dx, sia dove dice di averle seguite con lo sguardo fino a Villa Rossini e poi perse di vista. Ricapitolando : questo trasbordo, SE reale, deve essere avvenuto tra slargo Rossini escluso e Calvo se Moro era nella 132 ; tra slargo Rossini escluso e chissà dove, ma con ogni probabilità prima dell´ avvistamento del furgone con 128 blu da parte di TeX a De Carolis-Chiesa, se Moro stava nella bianca. Provare per (non) credere.
RispondiEliminaVorrei solo precisare per Aleth, che posso leggere solo nella versione pubblica della sua pagina Fb in quanto io non sono sui social, che con riferimento alla sua ipotesi di doppio passaggio in due fasi (furgoncino visto da Focà con la 128 chiara, e poi le tre auto in fuga), senza stare qui a rivendicare primogeniture, sul blog Vuotoaperdere nella sezione sulla "fuga" c'è proprio una discussione aperta ormai 9 anni dal sottoscritto - all'epoca, alias Zhukov -con il titolo "per me era già aperta" ( o simile; il riferimento è alla catena di via De Bustis).
RispondiEliminaQuindi dire che sul punto con me sfonda una porta aperta, è perfino riduttivo.
Torneremo sul punto quando riusciremo ad imbastire un documento organico sulla fuga.
Sul blog VAP potrà trovare le nostre discussioni dell'epoca - quando eravamo agli embrioni della nostra consocenza che ci portò poi proficuamente ad "associarci" grazie alle capacità organizzative e tecniche di Franco Martines, e anche di Francesco Velocci - discussioni nelle quali troverà esattamente tutti gli stessi dubbi ed argomenti che ora, proprio in questi giorni, stanno attanagliando anche lei: ad iniziare da quale auto vide la Stocco. Per dire che purtroppo non c'è nulla di definitivo, nè di certo, e che cambi di idee ne abbiamo avuti anche noi, me per primo che inizialmente optavo per la 132, ma quasi subito, se avrà la pazienza di leggere in quel blog, già all'epoca virai per la 128 blu (e siamo sempre, ancora oggi, sulla accidentata via delle ipotesi).
P.S. ovviamente intendevo 9 anni "fa".
RispondiEliminaGentile Guidi, grazie dei riferimenti, se mi dà il link al blog VAP lo leggerò volentieri. Mi spiace che i miei commenti appaiano molto dopo i Suoi, credo che la pubblicazione sia in arretrato di 4 o 5 commenti miei almeno, e questo non giova né alla par condicio, né alla fruibilità del thread da parte dell´ignaro lettore. Anzi, questo filtro censorio preventivo scoraggia la partecipazione democratica al blog, l´ho detto tante volte a Franco ma niente da fare.
RispondiEliminaVolevo altresì precisare, che io da tutti i dubbi possibili sono attanagliato sul caso Moro, tranne che quale auto vide la Stocco : i verbali Stocco sulla grossa cilindrata, incrociati coi verbali Dordoni e De Luca, parlano con estrema chiarezza e certezza : nessun dubbio che fosse la 132. La 128 non è di grossa cilindrata.
Io però a questo punto ci tengo a dire a Franco e voi tutti, con affetto ma anche sincerità : a casa propria ognuno fa come vuole per carità : però per quanto mi riguarda : o voi togliete il filtro censorio preventivo dell´attesa ai miei commenti,e possibilmente a quelli di tutti, ed io posso avere par condicio di pubblicazione in tempo reale e non andare al manicomio ogni volta, oppure qui non commento più : su Gaza chambers siete liberi di commentare in tempo reale senza alcuna censura e Franco lo fa. Quindi toglietemi questa pastoia antidemocratica e condizione di inferiorità nel dibattito, altrimenti la gentile e costruttiva collaborazione che sono lieto di aver ripreso con voi, finisce qui. Cordialmente, Aleth
test test test
RispondiEliminaA mio parere è da considerare una testimonianza utile che ha portato al ritrovamento di mezzi, ma continuare a dire, nei commenti o altro, che su quell'auto ci fosse un ostaggio lo trovo attualmente fuorviante e dispersivo. Al momento dell'inseguimento poteva anche non essere stato ancora catturato. Io credo che la pista giusta da seguire sia quella dell'inscenamento per fallimento di sequestro a causa di indiviuo non presente, e doppio inscenamento del rapimento cioè con ripetizione per interazioni varie, e che l'ostaggio non fosse assolutamente presente nella tragica scena.
RispondiEliminaI 3 interessanti articoli degni di essere letti tra i migliori in 46 anni, per spunti di riflessione.
Elimina11 Maggio 2018
Aldo Moro fu davvero rapito in via Fani?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/11/aldo-moro-fu-davvero-rapito-in-via-fani/4348946/
16 Marzo 2022
"Non era in via Fani". Quella "teoria" su Aldo Moro
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/moro-non-era-fani-teoria-complotto-o-ipotesi-credibile-2016694.html
9 maggio 2023
Sequestro Moro: c’è davvero un video dell’agguato di via Fani?
https://culturaidentita.it/sequestro-moro-ce-davvero-un-video-dellagguato-di-via-fani
Gentile Anonimo : l´assenzialismo è vecchio come il cucco, essendo già implicito nella nota che Alfredo Carlo Moro lasciò alla Moro1 sul " benché non sappia nulla...", il non citare la scorta uccisa nelle lettere etc. ; fu poi ripreso dalla Di Giovacchino prima nel 2003, poi da solange manfredi fin dal 2008, qui ripostata nel 2018 :
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=E0Ww4sqP6wg manfredi allieva di una tale fu gabriella pasquali carlizzi che definire fuori di testa sarebbe eufemistico ; poi ancora dalla Di Giovacchino buonanima, nell´articolo 2018 del fatto da Lei citato, poi da dal vaniloquente laporta che se ne arroga la primogenitura falsamente. Rimpiango amaramente di essere stato io ad insegnare l´ assenzialismo a costui nel 2018, quando ne ero convinto pure io. Ma l´ho accantonato, primo perché manca di qualsiasi riscontro probatorio od anche seriamente indiziario. Secondo, perché diversi oculari attestano Moro a Fani : Caliò e Conti con certezza (certezza ribadita dalla seconda a me personalmente in intervista di 4 anni fa), Marini con quasi certezza ; Intrevado idem. E diversi altri oculari attestano di persona, anziana o non definita, rapita a Fani : Ravenni, Pellegrini, Buttazzo, Guglielmo, De Andreis, Samperi. Quindi o lei porta altrettanti riscontri assenzialisti, oppure le consiglierei vivamente, di chiudere quel la porta con le sue assurdità del tutto infondate su kgb, anagrammi e padre pio.
Per quanto concerne il presunto video : non si confonda la fiction di martinelli con la realtà : non esiste alcuna prova di un video dell´ agguato. Non si può escludere in teoria, che i veri autori di esso, cioè fascisti e n.a.t.o., lo abbiano ripreso : ma è pura speculazione, e non serve a nulla finché rimane tale.
EliminaGentile Aleth non è una questione di primati, ma di discernimento, non ho mai letto o udito notizia da nessuna parte che qualcuno abbia testimoniato di aver visto con chiarezza e certezza di aver visto il ciuffo dei capelli bianco o grigio caratteristico ed indistinguibile della persona della quale però si è dato il nome al presunto rapito in scena.
EliminaGentile Anonimo : se più oculari (Conti, Caliò etc.) affermano di aver riconosciuto Moro, è perché lo hanno visto da breve distanza in faccia (sia Conti sia Caliò ad esempio abitavano al 123, prospiciente l´ incrocio ; Marini era a pochi metri sul piano strada, ed anche lui mi ha confermato che era Moro, anche se con un minimo margine di incertezza a differenza dei primi due, etc.) : e siccome era faccia notissima a tutto il mondo, non v´era alcun bisogno di soffermarsi sul ciuffo bianco : milioni di persone hanno frezze bianche, ma una sola aveva la faccia di Aldo Moro : se dunque di discernimento si vuol parlare, non è certo un ciuffo che consente un riconoscimento, ma un volto.
EliminaPeraltro, SE anche vi fosse incertezza nel riconoscimento oculare (che non c´è), questo non coimplicherebbe che non era Moro, ma solo che vi sarebbe incertezza sull´identità del rapito - chissà, forse era Noschese o Jerry Lewis.
Quindi, Lei insiste su una fantasia del tutto priva di riscontri non dico probatori, ma nemmeno seriamente indiziari. Lasci questi giochetti disinformativo/depistanti ai la porta per cortesia - a meno che Lei non sia la porta. Grazie.
Il commento precedente era mio, avevo dimenticato la firma.
EliminaNo non sono nessuno tra quelli citati finora da lei. Non è un dettaflio da poco l'aver visto oppure no il ciuffo, perchè questo dettaglio può anche essere indice di aver visto o non visto un capo o un indumento sopra la testa degli attori del falso rapimento a ripetizione, utile per evacuare dalla scena almeno uno di loro che poteva essere già stato visto in volto.
EliminaGentile anonimo, se per Lei vedere in volto qualcuno non è riconoscerlo a meno che non si menzioni il colore dei capelli, temo che non siamo più su un piano razionale. Se per Lei l´incrocio tra diversi oculari che hanno riconosciuto Moro in volto, con le lettere citate in cui Moro stesso attesta inequivocabilmente di essere stato nella 130 e quindi a Fani, siamo fuori da ogni logica. Lei vaneggia di falso rapimento, senza portare alcuna prova o indizio serio. La prego pertanto vivamente di non farmi perdere più il mio preziosissimo tempo e di postare i Suoi vaniloqui sui siti clericocapitalnazifascisti di la porta e tosatti, dove si sentirà a Suo agio e troverà il livello che Le si addice. Ha sbagliato indirizzo, qui invece si ragiona e si portano prove verificabili e documentate.
Eliminamodifica dell'ultima riga del commento delle ore 15:16
Elimina"uno di loro che poteva essere stato non ancora visto in volto o che non doveva essere assolutamente scoperto."
Gentile anonimo, se per Lei vedere in volto qualcuno non è riconoscerlo a meno che non si menzioni il colore dei capelli, temo che non siamo più su un piano razionale. Se per Lei l´incrocio tra diversi oculari che hanno riconosciuto Moro in volto, con le lettere citate in cui Moro stesso attesta inequivocabilmente di essere stato nella 130 e quindi a Fani, non prova Moro a Fani, siamo fuori da ogni logica. Lei vaneggia di falso rapimento, senza portare alcuna prova o indizio serio. La prego pertanto vivamente di non farmi perdere più il mio preziosissimo tempo e di postare i Suoi vaniloqui sui siti clericocapitalnazifascisti di la porta e tosatti, dove si sentirà a Suo agio e troverà il livello che Le si addice. Ha sbagliato indirizzo, qui invece si ragiona e si portano prove verificabili e documentate.
EliminaIo non sono nessuno, ma chi di dovere potrebbe leggere verbali o quantaltro ed arrivare da solo ad affermare queste conclusioni a riguardo il luogo del tragico avvenimento:
Elimina1 è vero che nessun testimone abbia detto di aver visto il ciuffo di Moro.
2 è vero che nessuno abbia visto il soprabito di Moro indosso o in mano sua al momento dell'inscenamento
3 è vero che nessuno abbia riconosciuto la voce di Moro
4 è vero che nessuno abbia visto se il presunto fosse Moro fosse ferito
5 è vero che le testimonianze formali furono prese dopo l'orario della fine della strage.
6 è vero che vengono descritte scene diverse e punti di occupazione diversi e movimenti diversi, da qui l'ipotesi del doppio rapimento o ripetizione più plateale.
7 è vero che la moglie di Moro fu portata subito li, prima ancora della raccolta delle testimonianze formali, avvisata erroneamente dal fatto che gli avessero rapito il marito, ma dalle sue conoscenze ella capì subito che era tutto appena successo e che non poteva trovarsi lì suo marito al momento della strage. Parlò per poco pure con un ferito ancora vivo. E addirittura ella già sentì molti minuti prima la notizia alla radio quando ancora non era cuccessa la strage.
Mi spiace per il tempo che dice di aver perso, ma non le ho chiesto io di rispondere, e vista la superficialità della lettura degli eventi e di attribuire la presenza di un personaggio in un dato luogo solo per aver detto che si trovasse su un mezzo e non abbia detto di essere sceso prima ne l'orario in cui si trovasse lì, e per lo spregio per le persone da lei citate che svolgono senzaltro uno scrupoloso contributo alla verità anche se magari discostante dalla mia personale opinione e pareri, eviterò di risponderle, ha perso la sua occasione diretta di dialogare con me.
EliminaHo riflettuto e una prova ci sarebbe da poter mettere in discussione l'erronea attribuzione del fatto che Moro si trovasse in quel luogo e che sia stato riconosciuto e identificato!
EliminaDalle varie interviste pubbliche, che si possono acoltare o leggere, veniva descritto dai famigliari Moro, un cerotto in testa, a seguito di motivi personali e famigliari dalla sera precedente.
Quindi è vero che chi afferma di averlo visto in volto, e poi chissà da quale punto di vista, distanza, altezza, e profondità e angolazioni e posture e occlusioni, non può aver descritto questo singolare e indistinguibile dettaglio proprio di quel soggetto, perchè non era presente, o comunque altrimenti per distanze non sufficienti per poter riconoscere nemmeno il volto oltre che al cerotto.
La prego di citare esattamente e verificabilmente una sola almeno di queste sue presuntissime "varie interviste pubbliche" in cui i familiari di Moro avrebbero attestato un cerotto in testa a Moro. Altrimenti La pregherei di smetterla con le invenzioni, Sue o altrui.
EliminaSalve! Molto interessante!! Un passo avanti nella ricerca della verità. Soltanto non è stato spiegato (e nemmeno chiesto) cosa spinse la pattuglia ad andare verso la Balduina, e poi direttamente a via Licinio Calvo.. La cosa non è chiara. Marco
RispondiEliminaGentile Marco : quello che spinse la pattuglia verso la Balduina, a detta di TeX l´autista a me, fu l´intuizione che la 132 non avrebbe continuato a lungo su strada trafficata come la Trionfale, oltretutto in direzione centro dove più ti inoltri, più aumenta la densità di forze dell´ ordine. Inoltre dopo aver inseguito la 132 per un po´, e non avendola vista, si pensò anche per questo, per il non averla raggiunta, che avesse svicolato per la Balduina, tant´è che TeX voleva svoltare già in via Nevio - fu il capopattuglia a ordinargli di continuare un altro poco per la Trionfale. Fino a quando, giunti all´ altezza di via Prisciano, gli agenti avvistarono tre ragazzi che attraversavano di corsa la strada. Insospettiti, ma non avendo fatto a tempo a svoltare subito, continuarono fino a piazzale Medaglie d´Oro, dove svoltarono per prendere i 3 da Prisciano bassa : dove accadde quel che racconta il video. Quindi ci fu anche questo motivo cogente che li spinse vero la Balduina, oltre all´intuizione di cui sopra. Non andarono dunque direttamente a Calvo, ma fecero quella prima sosta angolo Prisciano, per poi riprendere a pattugliare per la Balduina vista la presenza dei 3 sospetti. A quel punto, ritrovarsi a via Calvo & via Lucilio fu anche una botta di fortuna.
EliminaGrazie Aleth per il chiarimento. E ora Le propongo un’idea che da un po’ di tempo mi “tormenta”.
EliminaSi può dare, credo, per certo che la fuga era stata ideata cercando di non incrociare mai qualche pattuglia in senso inverso, che potesse riconoscere le auto in fuga e bloccarle o inseguirle. Per cui la cosa migliore era fuggire per un buon tratto in una strada a senso unico, e dunque via Trionfale. E contemporaneamente “costringere” eventuali pattuglie a percorrere l’altro senso unico, ovvero vis della Camilluccia. La prova è che via di fuga a aenso unico fu abbandonata, girando a dx, poco prima che cominciasse di nuovo il tratto a doppio senso (appunto l’incrocio con la Camilluccia). Ciò dimostra una finissima strategia pensata a tavolino. E dunque aggiungerei: sicuramente i 2 sensi unici hanno molto agevolato la fuga, e non si potrebbe ipotizzare ma non è allora ipotizzare che qualche “manina” abbia predisposto apposta le relative delibere per quelle 2 strade che prima erano a doppio senso? Non so quando intervenne di preciso la modifica alla circolazione, ma “ad occhio” direi poco prima del fatto, e cioè nel 76 o 77…. Marco
Gentile Marco, la Sua ipotesi è senz´altro lecita. Da come Lei ne parla, direi che Lei ha ancor più cognizione di causa circa la storia della viabilità della zona nei ´70, di me. Il problema è quello di ogni ipotesi, per quanto fondata : come verificarla o smentirla ? Specialmente quando si tratta della storia dei sensi unici, o dell´ esistenza stessa di certe strade allora, finora sono riuscito solo a raccogliere testimonianze orali, che sono preziose ma per definizione non danno certezza data la labilità della memoria umana. I vigili urbani del XIV municipio hanno solo database informatico che parte dal 1995 ; mi hanno dunque reindirizzato qui :
EliminaSede e contatti: Dipartimento Mobilità Sostenibile e trasporti - Via Capitan Bavastro civico 94 indirizzo pec: protocollo.mobilitatrasporti@pec.comune.roma.it o in alternativa indirizzo mail: mobilita@comune.roma.it
La iniviterei pertanto, a contattare il predetto dipartimento per sapere anzitutto, la data esatta della modifica alla circolazione da Lei accennata, e possibilmente, il nome dell´autore della relativa delibera o delibere. Io su altre strade della zona, ho inoltrato richiesta 3 settimane fa, e sto ancora aspettando Godot...
Purtroppo il comune di Roma è un disastro, o conosci qualcuno oppure muro di gomma - ma tentar non nuoce.
Ho trovato un sito dove ci sono foto bellissime di un tratto nella storia
Eliminahttps://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/tag/via-trionfale
Buonasera. Premetto che è un’ottima cosa che voi abbiate pubblicato le piantine dei percorsi dei fuggitivi e delle pattuglie in arrivo. C’è da meditare amaramente sul fatto che in tanti decenni nessuno avesse pensato di farlo.
EliminaVi chiedo: potreste rifarle “cadenzate”, cioè con una ricostruzione (almeno ipotetica) minuto per minuto, delle rispettive posizioni di ciascuna auto?
Aggiungo delle mie piccole considerazioni:
- è in ogni caso sicuro che la volante Monte Mario sia passata all’incrocio Trionfale/Camilluccia prima che i Br girassero in via Belli; ma in ogni caso non poteva vederli o intercettarli, dato che i 2 punti sono distanti almeno 150/200 mt, oltretutto in contromano.
- questa circostanza aumenta ancora di più la valenza strategica di fuggire in via Belli: in pratica l’unico accesso dalla zona via Fani ecc. alla Balduina (e se vogliamo alla parte di essa più solitaria e nascosta).
- A questo punto ci chiedo: ma non è possibile che l’inseguitore, avendo superato i br, e non avendoli visti passare dipi che si era fermato, abbia intuito (o visto) che avevano per forza girato a dx, e abbia segnalato tale circostanza allo Squalo4? In tal caso si spiegherebbe perché questa pattuglia abbia puntato - seppur ad ampio raggio (direi troppo ampio) verso la Balduina e specificatamente la zona “solitaria” Poi, avendo visto i 3 correre dalla scalinata, è stato ancor più giusto puntare direttamente su via Licinio Calvo….
Marco
Aggiungo: ma a quel tempo si poteva uscire sulla Trionfale da via Belli? (o si poteva solo entrare?). Io penso di no… Ve lochiedo perché se si poteva farlo -come si può fare oggi - allora la “Monte Mario”, avuto l’allarme, avrebbe potuto -in teoria-percorrere tale itinerario ( percorrendo poi il piccolo tratto di Trionfale fino a via della Camilluccia)…. ; in tal caso poteva davvero incrociare le auto in fuga. Se è così, come potevano essere i br sicuri che non avvenisse l’incontro?? Rsvp
EliminaMarco
Per Marco : sì, all´epoca si poteva uscire dalla Trionfale da via Belli com`è ovvio altrimenti gli abitanti di Belli non avrebbero avuto via d´uscita perché De Bustis era chiusa da catena. Ma la Monte Mario proveniente da Bitossi non avrebbe potuto fare Belli, appunto perché da Bitossi sarebbe stata bloccata dalla catena di De Bustis altezza Gherzi. Era proprio quella catena a garantire i bierre da spiacevoli incontri almeno fino a quel punto. Ma non oltre. Oltre, furono aiutati da una parte dalla buona sorte, perché la Monte Mario invece di fare Massimi dir. De Bustis e poi Massimi dir. Ennio per arrivare alla Camilluccia, scelse di percorrere Bitossi-Bernardini-Biasucci e poi non ricordo più se via della Balduina o Festo Avieno, mi pare la seconda. Forse conoscevano meglio tale itinerario, non lo so. In ogni caso, siccome loro lasciano Bitossi alle 9,03 quando ricevono sull´autoradio notizia della sparatoria e l´ordine di accorrere a Fani, se anche avessero fatto Massimi non avrebbero incrociato i terroristi, perché questi si muovono da Fani solo alle 9.05 circa, e quindi prima delle 9,10 non potevano ancora aver raggiunto Massimi. Le tempistiche furono calcolate dai veri soggettisti e sceneggiatori del 16 marzo con estrema precisione e competenza.
EliminaCasomai, se Di Berardino e Sapuppo avessero fatto Massimi, avrebbero forse potuto incrociare il furgone con 128 bianca visto da Focà prima dell´arrivo del secondo convoglio con le 3 macchine. Ma con tutta probabilità, non avrebbero saputo identificarlo come terroristico, perché i due occupanti del furgone erano vestiti in tuta bianca come lavoratori, tant´è che Focà li prende per operai dell´ACEA che gestiva la catena di De Bustis.
Come non avrebbero identificato come terrorista nemmeno il secondo convoglio delle 3 macchine se lo avessero incrociato a Massimi (a meno che non ci avessero visto Moro dentro), perché l´annuncio delle 9,03 non menzionava macchine. Soltanto 2 minuti dopo arriva alle autoradio il secondo annuncio della sala operativa con modello, targa e colore di 128 bianca e 132, col dato che i criminali indossavano divise da marinai o poliziotti.
Ma alle 9,05, Sapuppo e Di Berardino stavano se non già a Fani, almeno già sulla Camilluccia.
Se poi ci chiedessimo, come potevano i "bierre" avere la sicurezza che la solita pattuglia per Celentano sarebbe stata tolta di mezzo prima del loro arrivo a Bitossi, allora logica impone una sola spiegazione : La lascio pensar male, fare peccato e azzeccarci...
Premettendo che sono un sostenitore della tesi di Via Massimi come luogo cruciale, dunque posso avere una visione non del tutto asettica, il racconto del poliziotto raccolto dal valoroso Chiodi può far immaginare un "pit stop" proprio in Via Massimi, magari in luogo riparato, con Moro che viene sceso dalla 132, salito sul furgone e condotto chissà dove.
RispondiEliminaLe tempistiche mi fanno pensare che tale sosta di scambio avvenga non in Piazza Madonna del Cenacolo, ma in luogo più vicino a Via Fani e impiegando un tempo un po' più lungo. Intercorre infatti troppo tempo fra il passaggio dei terroristi in fuga a piedi in Via Nevio, avvistato dai poliziotti e l'incrocio dei poliziotti stessi con 128 blu e furgone scuro. Quando vedono i 3 in Via Nevio il 132 è già parcheggiato, dunque il furgone è già abbondantemente partito. L'incrocio successivo non sarebbe potuto avvenire perchè il furgone, se fosse partito da Piazza Madonna del Cenacolo, sarebbe stato già molto più in là.
Se a questo aggiungiamo il racconto sull'assembramento di persone in Via Massimi e sulla signora che dice di aver visto uomini armati dietro le siepi viene da pensare che il luogo del "pit stop" potrebbe essere stato quello.
Poi per carità, può darsi pure che il furgone scuro non c'entri nulla.
Sarebbe interessante approfondire comunque 1) il tema signora in Via Massimi - uomini armati dietro le siepi e anche 2) come era parcheggiato il 132, se aveva il muso in direzione di Via Festo Avieno o delle scalette di Via Lucilio, così da capire da dove poteva essere arrivato (non mi risulta nulla di sicuro in questo senso, non mi pare esistano foto del ritrovamento e un verbale chiaro e anche il poliziotto non lo dice)
Michele L le foto della 132 ci sono e la mostrano davanti al civico 1 col muso rivolto verso via Lucilio a pochi metri dalle scalette. Quello di Fabbri (che la descrisse in verbale col muso verso Festo Avieno e a pochi metri da quella via) fu un errore madornale e inconcepibile che poi corresse in dibattimento.
EliminaNell’intervista filmata, il poliziotto non parla mai di “terroristi in fuga a piedi in via Nevio”, bensì di tre giovani che attraversano in fretta via Prisciano. Vengono visti dalla Volante (che sta correndo lungo la Trionfale in discesa) all’altezza del semaforo di via Nevio. La distanza è intorno ai 150 metri, stabilire al volo che fossero tre terroristi mi pare difficile. Ma è un indizio per capire che tipo di caccia fosse in atto in quei momenti; e per capire anche il cambio di direzione verso piazzale delle Medaglie d’oro.
EliminaLungi da me discutere il lavoro dei poliziotti che nella concitazione del momento hanno semplicemente visto 3 persone correre e hanno provato a beccarle da Medaglie d'oro; il fatto che potesse trattarsi di parte del commando è ovviamente una considerazione che si fa a posteriori, ma che mi pare abbastanza logica sommandola alle testimonianze raccolte a Calvo su 3 persone scese dal 132
EliminaSugli armati in borghese dietro le siepi : siamo all´altezza del civico 47 di Massimi, troncone Massimi-Ennio : casa di Flaminio Piccoli. Pochissimi minuti di macchina da Fani/Stresa. Possiamo a mio avviso, associare questa presenza fin dalla mattina presto, alla testimonianza di Saba alla Moro2 : per la parte cioè, che le volanti che normalmente sorvegliavano casa Piccoli e casa del consigliere di Cassazione Torregrossa poco più avanti verso De Bustis sullo stesso troncone di Massimi, quella mattina non c´erano ; e non c´erano perché proprio e solo quella mattina, non erano state proprio istituite dall´ambiguo commissario di Monte Mario Marinelli.
EliminaQuesta importantissima dichiarazione di Adelmo Saba porta a pensare, che si volle da parte di funzionari complici e corrotti sguarnire Monte Mario da tutte le volanti che avrebbero potuto accorrere a Fani in tempo se non per sventare la strage, almeno per bloccare i terroristi con Moro : la volante di Massimi come detto, salta ; la volante di Bitossi viene allontanata verso Fani ma è troppo lontana per giungere a tempo : invece allontanandola, si libera il sito per consentire alla 132 di scaricare 2 borse in un furgone e ad entrambi i mezzi, di allontanarsi indisturbati lungo Bitossi-Bernardini etc. ; la volante di Poci che attende al bar Igea la consueta chiamata di Leonardi per fare da terza scorta aggiuntiva a Moro almeno fino ai confini di Monte Mario, viene allontanata prima dell´agguato dalla solita sala operativa col pretesto di trasferta detenuti da scortare ; ancora Saba si vede sospeso da Marinelli il suo di Saba con collega, solito servizio mattutino di bonifica dei percorsi dei pezzi grossi di Monte Mario Moro compreso.
Tornando dunque agli armati di Massimi : la mia ipotesi è che essi fossero gladiatori o simili, mandati a supplire le volanti non istituite che avrebbero potuto intercettare a tempo i terroristi ; mandati con l´ordine di non muoversi, e sorvegliare Piccoli che ovviamente non poteva essere lasciato solo dato il calibro, e secondariamente il vicino Torregrossa che però fu lasciato solo senza armati sotto casa sua , almeno per quanto ne sappia io. Forse non era altrettanto importante...
Flaminio Piccoli ha taciuto su questo fino alla morte ; come taciuto su questo hanno i suoi due figli fino ad oggi. Eppure il maschio abitava lì davanti probabilmente, stando a notizie che interpreto dal web, e la femmina sicuramente nei paraggi. Torregrossa, nessuno che io sappia l´ha mai audito.
Noi sappiamo di questi armati solo ora, dopo quasi mezzo secolo, grazie ad Aleth e soprattutto al poliziotto che ha rintracciato.
Una possibile obiezione è che se avessero messo la solita volante al 47, questa non avrebbe potuto violare la consegna di sorvegliare l´uscita di un pezzo grosso come Piccoli : che fosse lì di solito, per questo motivo specifico lo dice sempre Saba :
" ADELMO SABA. Sicuramente era un qualcosa di misterioso, nel senso che anche le autovetture predisposte per l'uscita dell'onorevole Piccoli e del dottor Torregrossa non c'erano quel giorno."
Ma forse i complici ai vertici delle forze dell´ordine volevano andare sul sicuro, evitare iniziative autonome possibili di quella volante ; oppure se Piccoli era già uscito prima della strage, la volante sarebbe stata libera di accorere incontro ai terroristi. E comunque, siccome ci sarebbe stata pure la volante di Torregrossa, una delle due avrebbe potuto schiodarsi e partire alla caccia dei terroristi lasciando l´altra a sorvegliare le due case vicine.
1. A via Massimi tratto De Bustis-Ennio non vi fu nessun pit stop, per il semplice motivo che le 3 vetture del convoglio che porta Moro (132 e le due 128) viene visto da Dordoni e De Luca a Belli-De Bustis proseguire dritto giù per l´altro troncone di Massimi, quello che continua De Bustis in linea retta e giunge fino a Serranti. Le 3 macchine non entrarono mai nel troncone De Bustis-Ennio, dove fra l´altro c´è il famoso 91 dove Moro dunque non mise mai piede il 16 marzo né mai durante i 55, con buona pace di Cucchiarelli e della Moro2. Questa è una certezza della massima importanza che ho appreso su fb non ricordo più dove ma se ben ricordo, a cura del solito Aleth, che citava pure in un suo video, un albero di quercia con foto relativa su Googlemaps trovata dal Sig. Martines, albero che stava dopo la svolta a sinistra per Massimi 91 e 47 per chi viene dalla sbarra : sia Dordoni sia De Luca vedono le 3 vetture filare dritto passando a destra di quell´albero dunque la fabula di Massimi 91 prima prigione di Moro finisce qui, anche se purtroppo s´è ormai incrostata nella mente di decine di migliaia di persone e nessuno ha la visibilità mediatica necessaria per portare la verità comprovata finalmente alla luce. Mi domando perché proprio Aleth (non me ne voglia se mi legge) abbia dato il suo imprimatur alla prima parte di questo video, priva di vaglio su tutto ciò : quandoque bonus dormitat Homerus...
Elimina2. La tempistica non esclude affatto trasbordo di Moro sul pulmino a Madonna, o comunque nel tratto Bitossi-Madonna : infatti anzitutto, i 3 ragazzi che corrono stanno a Prisciano non a Nevio ; poi, la sosta di Squalo a Medaglie-Prisciano è brevissima perché i due colleghi corsi appresso ai 3 ragazzi tornano subito indietro causa il dileguamento dei 3 ; infine, da Medaglie-Prisciano a De Carolis 100 m dopo Chiesa, dove Squalo incrocia il furgone con 128, sono meno di 5 minuti a tutta manetta con sirena e paletta fuori.
Attenzione : Lei parte dal presupposto dato per scontato, che Moro fosse nella 132 : cosa di cui non esiste alcuna prova, ma solo testimonianze contraddette da altre che lo danno nella bianca. Ora : se quei 3 ragazzi erano i 3 terroristi della 132, e stavano a Prisciano quando passa Squalo, allora sono le 9,15, minuto più minuto meno ; perché poi Squalo non può aver impiegato meno di 5-6 minuti per arrivare alla 132 da Medaglie, 132 che segnala alle 9,23.
Ora : mettiamo invece che Moro fosse nella bianca, la quale con la blu non gira a Bitossi stando alla Stocco che non le vede. Supponiamo che le due 128 abbiano proseguito dritto fino a Serranti e poi da qui a Madonna : 1 minuto scarso di percorrenza ; all´angolo Bitossi-Massimi devono essere le 9,12 più o meno, perché poi la 132 un paio di minuti per scaricare le borse e giungere a Calvo 1 e i 3 a lasciare la 132 con iniziale circospezione ce li avranno messi, e i 3 un altro minuto per scendere tutte le scalette.
Quindi le due 128 arrivano a Madonna 9,13-9,14, e si fa il trasbordo di Moro. Che per quanto sollecito, deve aver richiesto un paio di minuti fra l´accostare le macchine, disporsi a guardia, trasferire Moro nel furgone, metterlo nella cassa se almeno questo è vero ; siamo alle 9,17-9,18, sempre se il furgone arrivò puntuale a Madonna o stava già là. Il tempo di avviarsi giù per la lunga via della Balduina e via De Carolis molto trafficate, e si fanno le 9,20 circa quando arriva Squalo a incrociare il pulmino.
Guardi i tempi del video : la macchina da Trionfale-Prisciano fino a De Carolis altezza pulmino impiega 3 minuti, sosta a Medaglie-Prisciano compresa ! (Da 7´00´´ a 10´00´´ : mi pare che non ci siano tagli qui) : possiamo postulare che Squalo ci mise anche di meno a tutta manetta paletta e sirena.
Quindi la tempistica è perfetta per il trasbordo a Madonna, o comunque nel tratto Bitossi-Madonna, sia che Moro fosse nella 132 sia che fosse nella 128 bianca.
A proposito di alcuni commenti a margine del video:
RispondiElimina-ad Aleth e, per il suo tramite, all’autista della “Squalo 4” rimasto anonimo (e perché mai? La pattuglia meriterebbe la medaglia al valore militare!), vorrei segnalare il contenuto della relazione del capo squadra, l’appuntato Mammoliti, del 16 marzo 1978 (riportata nell’articolo raggiungibile dal link qui sopra): appena giunti nei pressi di via Fani, erano stati informati che la Fiat 132, con indicazione della targa, “pochi istanti prima si era allontanata in direzione della Balduina con a bordo persone incappucciate” e che di quanto appreso avevano dato immediata notizia alla Centrale. Infatti, la circostanza è riportata alle 9.10 nel brogliaccio della Centrale operativa volanti, canale 23 (stesso link, terzo inserto).
Viene da pensare pertanto che, non già in ragione dell’intuito, bensì sulla scorta di una precisa notizia assunta da un informatore (nel video espressamente individuato nel sig. Buttazzo) incontrato nei pressi di via Fani (dunque sulla via Trionfale, all’incrocio con la Camilluccia), la pattuglia invertì la marcia dell’auto civetta, dirigendosi verso la zona Balduina.
Se quanto sin qui rilevato rispondesse al vero, dovremmo allora concludere che il Buttazzo, dopo aver indirizzato correttamente i poliziotti (affermando, ad es.: hanno svoltato per via Belli quindi ora sono in zona Balduina), abbia assunto in sede testimoniale - il 17 marzo e l’8 settembre: Commissione Moro 1, Vol. 30, pag. 78; Vol. 41, pag. 939- , legittimamente e “a fatto compiuto” (cioè dopo il ritrovamento della 132 in via Licinio Calvo), una piccola cautela per difendersi dalle eventuali ritorsioni dei brigatisti, descrivendo in modo più generico la direzione di fuga della 132 (e fornendo anche ulteriori dettagli, alcuni dei quali certamente attendibili, primo fra tutti che l’ostaggio era seduto al centro del sedile posteriore della 132, come sostanzialmente confermato anche dalla Iole Dordoni, la quale riferì di una persona -o una cosa- presente sul sedile posteriore della vettura scura e di grossa cilindrata che un altro passeggero si preoccupava di “tenere giù”: Vol. 30 pag. 81; perfino dal Marini, che aveva visto materializzarsi rapidamente dal nulla in via Fani – muovendosi in retromarcia dall’angolo superiore di via Stresa?- l’auto di “colore scuro” sulla quale fu fatto salire Moro, Vol.30, pag. 45).
Franco Lisandro
Gentile Franco Lisandro, rispondo punto per punto : il poliziotto del docu è anonimo e ripreso di spalle perché ci chiese lui riservatezza. Penso che nessuno meglio di lui che quel periodo lo visse dall´ interno, possa giudicare la pericolosità permanente dei servizi deviati per i whistleblower. Vedi la misteriosissima, sospettissima fine di Adelmo Saba, tra i tanti esempi.
EliminaIo tendo a pensare che buttazzo depistò TeX e la sua pattuglia, nonché tutti noi ricercatori per 46 anni. Mi scuso se non incollo qui l´ argomentazione, per mancanza di tempo : la può trovare sul mio gruppo fb : https://www.facebook.com/groups/2051690858519653 al quale La invito con piacere a partecipare se vuole.
Elimina- Al dott. Chiodi, ringraziandolo per l’avvincente servizio, segnalo che, se non erro, l’autista intendeva svoltare – nel percorso descritto nel video - già all’altezza della prima traversa della via Trionfale, cioè via Nevio (essendo stato dissuaso dai colleghi), puntando quindi senza esitazione verso la via della Balduina, ancor prima che fossero intravisti i ragazzi in via Prisciano (che è la seconda traversa), a riprova che l’indicazione dell’informatore potrebbe essere stata quella corretta. Del resto, la manovra di aggiramento attuata della pattuglia prendendo la via della Balduina dal basso per poi risalire fino a via Licinio Calvo – essendo trascorsi ormai alcuni minuti dal passaggio dell’auto dei brigatisti - risulta ineccepibile.
RispondiElimina- A Michele L., prescindendo dall’ “immancabile passaggio” da via Massimi (nuova), che resta tale anche se fior di testimoni del 16 marzo, entro un paio d’ore dall’agguato, hanno raccontato – vanamente, stando ai contenuti delle relazioni delle Commissioni d’Inchiesta Moro 2 e Antimafia - che il convoglio di auto non svoltò per quella strada, superando l’incrocio senza lasciare la via De Bustis e il suo prolungamento (De Luca, Vol.30, pag. 82 e Dordoni cit.), preciso quanto segue. L’autista accenna all’incontro con la 128 blu, con sirena e lampeggiante accesi, e il furgone scuro, in via De Carolis, diretti verso via Damiano Chiesa. Tuttavia, la 128 blu utilizzata dai brigatisti non aveva il lampeggiante (Vol.30, pag. 208) e verosimilmente non si trovava in quella via, mentre il furgone che trasportava Moro era di colore chiaro: si trattava evidentemente di auto diverse da quelle utilizzate dai brigatisti.
Franco Lisandro
Sul colore del furgone visto da TeX a De Carolis : TeX lo dice scuro nel docu, ma a me l´8.11.2023 quando facemmo il sopralluogo, disse invece grigio chiaro o verdino, segno che dopo tanti anni, non ricorda con certezza il colore : tendo a pensare che il ricordo giusto sia sul grigio chiaro, anche perché poté vederlo solo per pochissimi secondi mentre lui risaliva De Carolis ed il furgone scendeva in senso contrario verso largo Damiano Chiesa. Tra le due versioni, tendo a considerare molto più probabile la prima, quella detta a me, per le seguenti ragioni :
Eliminaperché l´oculare Schiavone agli atti CM, vede quello stesso furgone all´ angolo tra via Pereira e largo Damiano Chiesa pochi secondi dopo TeX : ma per Schiavone, il colore è bianco, vicino al grigio chiaro di TeX a me e lontano dallo scuro di TeX nel docu ;
perché la coincidenza-identità del furgone di TeX e di quello di Schiavone è provata non solo dalla prossimità spazio-temporale dei due avvistamenti, ma anche dalla somiglianza dei modelli : per Schiavone agli atti CM, si trattava di 850 Fiat ; per TeX in comunicazione privata con me, probabilmente era un 238 Fiat — i due modelli sono quasi uguali come una scorsa in google inserendo 850 Fiat e 238 Fiat 1978 renderà immediatamente evidente ;
perché entrambi gli importantissimi oculari notano stranezza nella sirena : la sirena è attribuita da Schiavone al furgone, da TeX alla 128 (che invece Schiavone non vede), ma quel che conta è il suono, che per Schiavone era diverso da quelli standard delle forze dell´ordine, ambulanze e VVFF : suono che il calzolaio riconoscerà poi in Questura come identico a quello della sirena montata sulla 128 bianca ritrovata a Calvo — stesso modello di accumulatore e sirena della 128 blu. TeX invece noterà l´irregolarità del lampeggiante, più basso di quelli standard della polizia.
Sul lampeggiante della 128 blu attestato da TeX : il verbale di rinvenimento da Lei citato non afferma che non vi fosse lampeggiante, ma solo (implicitamente) che non è stato repertato lampeggiante.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaGrazie mille anche per l’invito su facebook, appena possibile passerò a dare un’occhiata. Anch’io, come lei, ho sempre dubitato del fatto che Buttazzo fosse l’informatore della Squalo 4 pensando invece che la notizia della presenza della 132 in via della Balduina provenisse da un informatore anonimo, che tale aveva chiesto di restare: infatti, nel verbale del Mammoliti non si fa il suo nome, né è specificato il luogo dell’incontro. Tuttavia, il nome di Buttazzo, quale unico informatore della pattuglia, è stato evocato nel video, quindi oggettivamente qualcosa non torna: se Buttazzo avesse dato ai poliziotti informazioni errate, rimaste inascoltate e superate grazie al loro intuito, non si spiegherebbe il testo della relazione Mammoliti, laddove si afferma, per l’appunto, di aver appreso da un informatore della presenza della 132 nei pressi della Balduina. È un vicolo cieco dal quale non è agevole uscire.
EliminaConcordo anche sul fatto che, di regola, ci si dovrebbe affidare alla prima versione delle testimonianze rispetto a quelle, di segno diverso, rese in seguito, magari dopo circa mezzo secolo (o quantomeno vagliare con grande cautela queste ultime, e non mi riferisco di certo all’autista dell’auto civetta). Comunque, se il furgone visto da TeX corrispondesse a quello chiaro che verosimilmente trasportò l’on.le Moro verso la “prigione del popolo”, dovremmo escludere, come già accennato nel primo intervento, che la 128 blu fosse l’auto di copertura, in quanto già segnalata tra quelle della sparatoria, dunque, secondo la logica brigatista, ma anche quella comune, da abbandonare immediatamente dopo l’agguato. Immaginare, invece, una sua collocazione accanto al furgone in via De Carolis, diretta verso la via Damiano Chiesa, costituirebbe un errore di grammatica dei brigatisti che certamente non fu commesso.
Infine, lei mi fa giustamente notare che il mancato ritrovamento del lampeggiante all’interno della 128 blu dell’agguato non fornisca una prova certa dell’assenza del dispositivo che, al contrario, potrebbe essere stato utilizzato e poi recuperato dai brigatisti al pari delle armi. In effetti, se la 128 blu, con quella bianca, furono parcheggiate in via Calvo non contemporaneamente alla 132 ma in seguito, essendo rimaste nelle more al riparo in un garage compiacente (o in altro luogo tranquillo), i brigatisti avrebbero avuto tutto l’agio di recuperare e portar via l’eventuale dispositivo luminoso. Tuttavia, a quel punto, avrebbero verosimilmente recuperato anche le catene, le tronchesi, i dispositivi della sirena e magari avrebbero eliminato le macchie di sangue presenti sulle vetture. Questo è uno degli argomenti che – con le dichiarazioni, tra le altre, del Capo di Stato Maggiore CUMS dei Carabinieri di Roma, Colonnello Coppola, C.M.1, Vol. 7, pag. 103 – rende plausibile la conclusione della contestualità del parcheggio delle tre auto e che, vista l’impellenza della fuga, i brigatisti non badarono ad altro che al recupero delle armi (in dotazione personale e non).
EliminaNon è necessario agio per portar via un lampeggiante : trattasi di oggettino tascabile che si attacca e stacca facilmente in un nanosecondo. Agio è invece necessario per portar via una sirena, incastrata e montata nel vano motore e con fili elettrici che lo attraversano per entrare nell´abitacolo fino al pulsante di azionamento. Quindi se anche le macchine fossero state abbandonate contemporaneamente, potevano facilmente portarsi via i lampeggianti ma non le pesanti tronchesi, catene, o mettersi a pulire le macchie di sangue. Inoltre non v´era alcun motivo di portarsi via tronchesi e catene perché i criminali sapevano benissimo che diversi testimoni li avevano visti manipolare la catena di De Bustis. Né v´era motivo di pulire le macchie di sangue tanto le tecniche analitiche d´epoca non consentivano identificazione individuale. Così come chissà quanti testimoni avevano sentito la sirena (uno a verbale se ben ricordo, era un giovane affacciato su via Trionfale angolo Belli). Inoltre le sirene usate, Elektra con batteria Portalac, non erano una rarità ; raro invece, era il lampeggiante visto dal poliziotto a De Carolis, che a quanto leggo aveva dimensioni non standard della polizia, e perciò avrebbe forse potuto condurre a specifico negozio, identikit degli acquirenti ecc. Nessuna delle Sue argomentazioni pertanto, prova o nemmeno rende più probabile abbandono simultaneo, che oltretutto non trova alcun riscontro testimoniale mentre quello della sola 132 è ben attestato da diversi verbali (Perugini ecc.).
EliminaQuanto a Coppola , l´unica spiegazione che offre, peraltro ipotetica, è che il trasbordo sia avvenuto nei paraggi con altri mezzi. Vi fu direi certamente il pulmino Fiat attestato dal poliziotto del video e da Schiavone, ma se scortato dalla stessa 128, blu o non blu di Fani o da altra, questo Coppola non può dirlo e non sa dirlo e non lo dice.
L´abbandono simultaneo è estremamente più improbabile ed implausibile sul piano logico di quello non : tutti quei terroristi, di cui diversi vestiti da aviere, non notati da nessuno alle 9,15 dl mattino ? Ed invece ripeto , la 132 a poche decine di metri, osservata da alquanti ?
Va considerato qui, che il convoglio delle 3 vetture si divide a Massimi angolo Bitossi : la 132 infila Bitossi, le due 128 no (stando alla Stocco che le ignora) : l´abbandono a Calvo difficilmente sarà stato pertanto, perfettamente simultaneo in ogni caso.
Infine : Saba aveva come minimo la targa della 128 bianca, che ritroverà alle 4,10 del 17 : ma prima aveva già perlustrato la via, dice a verbale, e la vettura non c´era.
Per quanto mi riguarda, non ho mai dubitato che fosse Buttazzo l´informatore di Squalo4 al distributore. Il problema non è questo, e comunque la testimonianza del poliziotto del video raccolta da Aleth dirime su questo : era Buttazzo, era Squalo4. Il problema è un altro : Buttazzo mandò a farfalle Squalo4 consapevolemente, perché agente deviato, oppure involontariamente, credendo davvero che la 132 avesse proseguito per la Trionfale direzione Balduina e non invece girato per via Belli come fece ?
EliminaDico preliminarmente che in entrambi i casi, l´indicazione errata di Buttazzo fu una manna : perché se lui avesse detto correttamente di Belli, Squalo4 avrebbe perso un sacco di tempo : perché 1. la Trionfale per andare a Belli dal distributore era senso unico, quindi Squalo avrebbe dovuto o rischiare il contromano, o prendere la Camilluccia poi Walter Rossi poi Igea per poi reimmettersi sulla Trionfale nel senso giusto e svoltare a Belli : dove nel frattempo, i buoi avrebbero già lasciato la stalla, e Squalo sarebbe stata ulteriormente ritardata dalla catena ( o sbarra e catena, non è chiaro nelle fonti se allora ci fosse sola catena o anche sbarra).
Invece, proprio grazie al fortunato abbaglio di Buttazzo (deliberato o meno), Squalo fa subito inversione, e grazie al brillante intuito del poliziotto del video, comprende di dover girare a destra per la Balduina perché i fuggitivi ben difficilmente si sarebbero incastrati nel traffico della Trionfale, e perché in ogni caso, fino a Nevio ed oltre non li avevano raggiunti, quindi fu logico ipotizzare che avessero svoltato per vie traverse. E quindi, Squalo fa in tempo ad avvistare i 3 ragazzi che corrono a Prisciano, che erano i 3 terroristi fuggiti dalla 132 a Calvo con ogni probabilità ; purtroppo sfuggono loro, a causa dell´intoppo della "strana" ma non sorprendente 128 blu dell´A.M che sbarra loro la strada a Medaglie D´Oro. Tutto ciò è regalo dell´errore di Buttazzo, come anche l´avvistamento del pullmino Fiat a De Carolis, con tanto di 128 blu di scorta.
Che Mammoliti non faccia il nome di Buttazzo, sarà perché non lo ricordava o non lo conosceva, ma sicuramente i due s´erano incrociati per anni alla Squadra Mobile, perché Buttazzo vi era stato 24 anni fino al ´74, e Squalo4 era Squadra Mobile.
Il luogo dell´incontro è chiarito dal poliziotto nel video, e non ci sono più dubbi, torna tutto : torna Buttazzo e torna il distributore e tutto.
Quello che invece non torna per nulla, è quasi tutto il resto della o meglio delle testimonianze verbalizzate di Buttazzo, su cui commenterò ancora in futuro se posso, ringraziando i gestori del blog della cortese ospitalità.
Intanto vedo oggi che il vostro video ha raggiunto la bellezza di 32.000 visualizzazioni su yt - un successo enorme, pur se di nicchia, ma di enorme nicchia ! Inviterei pertanto tutti voi specialisti del caso Moro, se avete account yt, ad animarne la discussione nella sezione commenti : è occasione rarissima, forse più unica che rara, di portare almeno un poco di ricerca seria fuori dalle conventicole e torri d´avorio specializzate, raggiungendo potenzialmente non dico le decine di migliaia, perché non tutti i visualizzatori leggono la sezione commenti, ma almeno le centinaia e forse le migliaia se il video continua a stare sulla cresta dell´onda per qualche tempo.
Grazie dell'attenzione, degli apprezzamenti e del contributo. Una sola osservazione: Mammoliti e Buttazzo si conoscevano benissimo come ebbe a dirmi il poliziotto della volante intervistato.
EliminaGrazie della precisazione su Mammoliti e Buttazzo. Ovvio che se Squalo dette retta a Buttazzo è perché lo riconobbe come ex collega.
EliminaAggiungo alcune considerazioni sulle testimonianze a verbale di Buttazzo, considerazioni che in parte ho letto in rete non ricordo più dove, in parte ho rielaborato personalmente.
Nella prima, del 17.3.78, l´ex poliziotto asserisce di aver inseguito in macchina la 132 col prigioniero fino „all´altezza di un istituto di suore, a circa 50 metri prima dell´incrocio di via Camilluccia.“ : tale convento non può che essere quello delle Carmelitane DCJ , che sta e stava più o meno alla distanza dall´incrocio Trionfale-Camilluccia dove lo pone correttamente Buttazzo. Googlemaps non mostra altri conventi a quell´altezza, e possiamo dedurne che non ve ne fossero nemmeno allora, perché i conventi è difficile che li demoliscano in un posto come Roma. In ogni caso, è il dettaglio dei 50 metri su cui casca l´asino : infatti quest´ altezza di via Trionfale sta dopo, nettamente dopo la svolta per via Carlo Belli presa dalle 3 vetture dei terroristi, per chi venga da via Stresa. Quindi se Buttazzo avesse davvero inseguito la 132 fino a 50 metri prima della Camilluccia, non potrebbe non aver visto la macchina girare – con le due 128 bianca e blu, tutte e 3 attestate pochi secondi dopo dalle due testimoni oculari di Belli e De Bustis Dordoni e De Luca, e poi a Bitossi dalla Stocco per la sola 132. Questa è la prova del 9 che Buttazzo ha mentito su copione, per depistare, penso per collocare falsamente Moro nella 132 quando invece probabilmente stava nella bianca.
Il 15.6.78 a Gallucci, Buttazzo asserisce un´altra stranezza : che la 132 e la 128 blu viaggiavano a velocità moderata – invece tutti gli altri testimoni oculari che le vedono (tranne Pellegrini se ben ricordo, che comunque fa pendant di Buttazzo) parlano di forte velocità se non folle – il che appare molto più logico e plausibile nel contesto di una fuga di banditi. Poi si contraddice dicendo di aver interrotto l´inseguimento non all´altezza delle suore 50 metri prima della Camilluccia, bensì a piazza Rossi – che oltretutto non sta sulla Trionfale ma sulla Camilluccia, distante dall´angolo Trionfale-Camilluccia – e prima di Belli : insomma, l´esatto contrario di quel che aveva propalato il 17.3, quasi come se si fosse reso conto di essersi tradito e quindi si autocorreggesse – autosmentendosi clamorosamente. In questo modo, 3 mesi dopo il suo primo esame testimoniale, Buttazzo tenta di metterci una pezza : se infatti avesse davvero smesso di inseguire altezza piazza Rossi, avrebbe la scusa per non aver visto le vetture girare a destra per via Belli che viene dopo. E qui aggiunge un´altra contraddizione clamorosa : dice che l´inseguimento lo interruppe a piazza Rossi (che in seguito correggerà ancora in largo Cervinia, che sta sulla Trionfale a differenza di piazza Rossi ma prima di Belli) per telefonare alla polizia : invece il 17.3 aveva detto la verità : che la polizia la avvisò dal gommista (distributore) angolo Trionfale & Camilluccia, dopo Belli. E questa è la verità perché ve l´ha confermata il poliziotto del video. Il 15.6 Buttazzo dunque corregge e perfeziona la sua probabilissima menzogna, essendosi evidentemente reso conto o essendo stato avvertito dai suoi soggettisti, che la prima versione dei 50 metri non reggeva perché ben due testimoni oculari avevano visto le vetture dei terroristi a Belli e De Bustis, quindi lui non poteva averle inseguite anche dopo Belli sulla Trionfale come aveva asserito il 17.3.
L´osservazione, che la 128 blu attestata dal poliziotto a De Carolis non possa essere quella di Fani perché logica imponeva cambio macchine, regge solo se accettiamo acriticamente la non provata prigione di Montalcini, lontana dalla Balduina. Se invece la prigione fosse stata, come probabilmente era, molto più vicina a Chiesa/De Carolis, allora non v´era motivo di sostituire anche la o le 128. Oltretutto, come notato in altra sede da Gentilini se ben ricordo, la 128 blu non fu attivamente ricercata con lo stesso impegno della 132 fin da subito, tant`è che addirittura il Sedicidimarzo ha dimostrato l´estrema probabilità che i poliziotti rinvenienti la 128 bianca alle 4 circa del 17, non si accorsero che a pochi metri c´era già la blu.
EliminaRicordo poi, qui con Aleth più sopra in questa sezione commenti, che Schiavone riconosce in questura il suono della sirena da lui sentita a Chiesa angolo Pereira come quello dell´Elektra-Portalac : anche se lui l´atttribuisce al furgone e non alla 128 che non vede, tuttavia si dice sicuro che sia lo stesso suono, originale e diverso da quello dei pubblici servizi (polizia, VVFF, ambulanze) : quindi a meno che i terroristi non avessero una seconda 128 blu con medesima sirena Elektra e medesimo accumulatore Portalac, è probabile che la 128 fosse la stessa, e che magari Schiavone non la vide perché passata già da una frazione di secondo, ed attribuì pertanto la sirena erroneamente al furgone.
Quanto poi all´opinione, che Buttazzo avrebbe informato correttamente Squalo perché questa voleva girare subito a via Nevio cioè verso la Balduina : 1. Buttazzo ha sicuramente sbagliato o mentito perché le 3 macchine sono attestate a Belli e De Bustis da Dordoni e De Luca ; 2. il poliziotto non voleva girare a via Nevio perché Buttazzo aveva detto Balduina, bensì perché, evidentemente, giacché fino a Nevio non avevano raggiunto la 132, l´intuizione che questa avesse preso vie traverse e più libere invece di restare incastrata nel traffico della Trionfale era logica.
Dordoni : lei non disse a verbale, di aver visto cosa o chi il ruotato anteriore destro della grande scura tenesse giù a Belli : lei disse di aver visto questo ruotato che sembrava tener giù qualcosa o qualcuno col braccio sinistro, ma questa era solo la sua impressione, dunque nessuna certezza che l´eventuale tenuto giù fosse Moro, e quindi che Moro fosse nella 132.
Marini : Marini tira fuori la grande scura come vettura del caricamento di Moro a Fani solo a partire dalla seconda versione da lui fornita alla polizia, in Questura alla Digos un´ora e più dopo la strage ; ma lì per lì, al poliziotto Di Berardino che lo scrive in relazione, Marini aveva dato come targa della vettura di fuga dei 4 avieri (e quindi del rapito, si evince dal contesto), quella della 128 bianca, anche se l´aveva detta di colore blu. Marini poi dirà comunque, di essere incerto sui colori nella confusione e nello shock.
Quindi anche le successive versioni di Marini non sono affatto probatorie di Moro nella 132, data la contraddizione con la prima.
Grazie per la mail
EliminaEgregio Sig. Martinese,mi permetto di fare una considerazione, forse da profano e senz'altro da ignorante ,nn ho fatto molti studi.
RispondiEliminaPenso però che a momenti anche gli spazzini ,sapevano dove era il presidente Moro.
Ed le conseguenze le paghiamo tuttora e ahimè per sempre ,penso .
La.saluto cordialmente
Gianni
Grazie dell'attenzione. In effetti almeno in certi ambienti (vedi nostro ultimo articolo) in certi ambienti si sapeva in anticipo che qualcosa di grosso nei confronti di Moro sarebbe successo in occasione della votazione della fiducia al nuovo governo.
RispondiEliminaIl video è diventato virale vedo, su yt, sfiorando già al momento le 18.000 visualizzazioni. Anzitutto complimenti ad Aleth e tutti gli altri. Devo però aggiungere, che mentre la seconda parte col testimone è straordinariamente originale inedita interessante, la prima senza testimone, introduttiva, è altrettanto banale e fuorviante in quanto aderente in toto alla versione ufficiale. Pur apprezzando lo sforzo divulgativo di contestualizzare rivolto al nonspecialista, devo dire che avvalorare la problematicissima testimonianza di Buttazzo, che trova riscontro solo per la parte del distributore, denota mancanza di vaglio critico ed allontana tutta questa gente che sta affluendo al video su yt, dalla verità o almeno da corretta impostazione oggettiva della ricerca di essa. Sancire Moro nella 132, quando diversi testimoni lo dicono invece nella 128 bianca ad esempio, è del tutto arbitrario. Peccato per l´occasione persa da questo punto di vista, oltretutto considerato che da almeno 7-8 anni voci autorevoli hanno espresso dubbi pesanti ed argomentati su Buttazzo e Pellegrini. Straordinaria invece la testimonianza del poliziotto. Occorreva forse, focalizzare il documentario su di essa. Grazie comunque, il mio auspicio è che la discussione critica ne venga stimolata.
RispondiEliminaLa ringrazio sig. Attilio per la mail,posso solo dire che molti e di alto livello hanno fatto tutto il possibile affinché tutto filasser liscio.
RispondiEliminaGentili commentatori ho rimosso alcuni commenti in cui ci si lasciava andare ad accuse a persone, indicate con nome e cognome, di essere mentitori abituali o di aver omesso volutamente delle indagini. Allora un conto è citare dei fatti, dire -ovviamente dimostrandolo- che il singolo fatto non è vero o che una pista di indagine non è stata perseguita. Ben altro è accusare delle persone di essere mentitori abituali e di non avere volutamente fatto alcune indagini. Pensavo che non fosse nemmeno necessario specificarlo, ma visto che è accaduto e sta accadendo ultimamente con una certa frequenza mi vedo costretto a metterlo nero su bianco. Mi auguro che comprendiate tutti la necessità e opportunità di questa linea di condotta. Ricordo infine che non si accettano commenti anonimi. Eventuali futuri commenti di questo tenore saranno cancellati senza ulteriori comunicazioni. Sono sicuro che tutte le persone di buon senso comprenderanno.
RispondiElimina