mercoledì 27 dicembre 2023

CONTRADDIZIONI DEL MEMORIALE MORUCCI 8. DOPO PIU' DI QUARANT'ANNI BONISOLI CAMBIA.

 

8. Una strana ammissione dopo quarant’anni.

(a cura di: SEDICidiMARZO) 


Sempre Morucci ci informa che Bonisoli, il quarto “aviere” partendo dal basso,
cioè colui che dopo aver sparato da sinistra sull’Alfetta e aver freddato Iozzino crivellandolo di colpi, era passato dall’altra parte, sparando ancora sugli agenti dell’auto di scorta agonizzanti. 

L’arma attribuitagli dall’estensore  del memoriale, e da lui stesso confermata, è il mitra Zerbino , un secondo FNA43 oltre quello in dotazione allo stesso Morucci,

che secondo le perizie del tempo avrebbe esploso 49 colpi (più della metà di tutti i colpi sparati nell’occasione) . Il mitra in questione non è mai stato sequestrato e quindi non sono state effettuate prove di sparo e perciò  le verifiche balistiche  non possono essere considerate complete e dirimenti. Si sono da sempre avanzati da più parti dubbi che vi fosse la possibilità che  i 49 colpi fossero stati esplosi da due armi uguali e simili caratteristiche di usura e non da una sola, con la conseguente presenza di un altro uomo attivo da quel lato.

D’altro canto questa ipotesi era anche avvalorata e trovava conforto in quanto Bonisoli aveva sempre sostenuto da quando aveva iniziato a raccontare la sua versione. E cioè che anche il suo mitra si era inceppato, che aveva sparato solo pochi colpi. Poi, nel tempo, si era spinto a dire che aveva sparato “forse” un caricatore (al massimo 38 colpi e quindi ne mancavano ancora 11 all’appello).

Improvvisamente, audito nel 2022 dalla commissione Antimafia - sottosezione caso Moro- in una audizione definita dal giudice Salvini che la conduceva, nebulosa ed evanescente e tra varie interruzioni per momenti di emotività, rivela però che sì, aveva esaurito il primo caricatore ed aveva inserito un secondo nel corso dell’azione (quello vuoto se lo mise in tasca? Dato che non fu ritrovato a terra come quello di Morucci). Poi, secondo il suo nuovo racconto, questo secondo caricatore si era inceppato dopo pochi colpi. Con questa pressocché unica dichiarazione lucida dell’intera audizione ha quindi sanato (o almeno così forse ritiene) una annosa contraddizione, blindando perciò a quattro  - almeno dal suo punto di vista -  il numero dei componenti il gruppo di fuoco.

Di seguito lo stralcio della relazione della commissione Antimafia, pag. 39, che tratta appunto la questione:


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(Post seguente n. 9/12  Le fake news degli altri :  https://www.sedicidimarzo.org/2023/12/contraddizioni-del-memoriale-morucci-9.html )

(Il post precedente n. 7/12:                http://www.sedicidimarzo.org/2023/12/contraddizioni-del-memoriale-morucci-7.html

 Per la prima puntata (1/12) vai qui:   https://www.sedicidimarzo.org/2023/10/contraddizioni-del-memoriale-morucci.html#more

 

4 commenti:

  1. quale sarebbe la contraddizione visto che Bonisoli conferma Morucci?

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    1. Tecnicamente hai ragione. Questa non è una contraddizione del memoriale, è una contraddizione di Bonisoli con sé stesso, con quanto da lui sostenuto per quarant'anni.

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  2. Le affermazioni di Bonisoli del 2022 lasciano il tempo che trovano. Egli appare adeguatamente "preparato", rispetto al passato, sulle risultanze balistiche, e "deve" giustificare 49 proiettili esplosi, apparentemente, dall'arma che gli è stata sempre in precedenza attribuita (Morucci, e lui stesso) a fronte delle loro dichiarazioni risalenti (Morucci, e lui stesso), stando alle quali quell'arma avrebbe inceppato. Nelle nuove dichiarazioni abbiamo un "doppio inceppamento psicologico", con il quale egli tende a conciliare in modo maldestro, senza riuscirci, la vecchia versione con la nuova. Costoro, parere di chi scrive, cioè mio, sono dei mentitori seriali. Io sono perfino disposto ad accettare che 49 bossoli siano stati esplosi da una stessa arma, e ciò sarebbe vieppiù fantastico, perchè dimostrerebbe che che un quinto killer sparò in via Fani, oltre alla pistoletta di Bonisoli. Certo, una perizia indipendente - senza voler gettare discredito sulla Polizia scientifica del 2015 - su quei 49 bossoli aiuterebbe, soprattutto perchè, appunto, quell'arma non è mai stata sequestrata, e quindi prove effettive di sparo non sono mai state possibili.

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  3. Bonisoli è una persona che non ha il coraggio di ammettere che quel giorno ha perso il controllo. Si vergogna di questo e ne ha fatto una colpa morale

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