martedì 16 gennaio 2024

PECCATO CHE SIA COSI' BUIA

Edit 18 marzo 2024: aggiunto in coda un "addendum" con ulteriori approfondimenti

(link agli approfondimenti a fondo pagina)


PECCATO  CHE  SIA  COSI'  BUIA

O DELLA TEMPISTICA DI RILASCIO DELLE DUE 128 IN VIA LICINIO CALVO


(a cura di: SEDICidiMARZO)


Il contenuto in brevissimo: 

  • Per decenni i Br e gli inquirenti si sono scontrati su un punto:  i Br hanno sempre sostenuto che il rilascio delle tre auto della fuga in via Licinio Calvo è avvenuto praticamente in contemporanea la stessa mattina del 16 marzo.
  • Gli inquirenti (anche nell'ultima Commissione Moro) hanno sempre sostenuto che invece il rilascio era avvenuto in tre tappe e in giorni diversi, fidando sulle date dei ritrovamenti delle auto e sulle assicurazioni della Polizia che le singole  auto non c'erano fino a poche ore prima dei ritrovamenti.                                                                                                                                
  • La foto che abbiamo ottenuto dall'Archivio di Stato dimostra invece (verosimilmente) che la terza auto ritrovata (la 128 blu) c'era già oltre due giorni prima, al momento del ritrovamento della seconda auto, la 128 bianca. Ancora una volta, sembrerebbe, un caso di "sciatteria investigativa", nella migliore delle ipotesi.

***

Peccato che sia così buia! così ci dicemmo guardando la foto, pubblicata negli atti dalla CM2, qui sotto:

(https://gerograssi.it/cms2/file/casomoro/2018-02-22/0470_001.pdf).                        

FOTO 1

 

Eh sì perché, esaminando gli atti, ci apparve chiaro che le due auto, trovate abbandonate quasi affiancate e su lati opposti della strada (secondo Morucci contemporaneamente alla 132) erano l'una in vista della posizione
dell'altra e quindi questa particolare foto della 128 bianca (l'auto fu ritrovata il 17 marzo alle 4:10 di notte) avrebbe dovuto mostrare -nella parte ahimè troppo buia- anche la 128 blu... se davvero c'era fin dalla mattina del 16 marzo insieme alle altre. 

Un'idea in fondo banale, ma che finora nessuno, fra quanti hanno indagato e hanno "maneggiato" direttamente la foto originale acquisita agli atti dei processi, aveva messo in campo. Che sia noto, almeno.

Come si può vedere da questa nostra ricostruzione, basata sul fascicolo

precedentemente citato e su quello relativo alla 128 blu ritrovata solo il 19 marzo (https://gerograssi.it/cms2/file/casomoro/DVD23/0329_009.pdf) , questa era la posizione reciproca dei due mezzi, distanziati fra loro, al massimo, di appena 20 metri.

FOTO 2
 

Ci siamo detti a questo punto che forse l'originale non sarebbe stato così buio! e ci siamo messi alla sua ricerca.

Non abbiamo poi potuto visionare l'originale, per temporanei problemi burocratico-organizzativi delle strutture che lo detengono, ma abbiamo potuto ottenere, per cortesia dell'Archivio di Stato di Roma e del suo direttore dott. Michele Di Sivo, che ringraziamo sentitamente, una copia dell'originale, certamente migliore di quella dei documenti di CM2. 

Ma prima di vederla andiamo a verificare altre due foto della 128 blu (cfr. sempre il secondo file citato, doc. 0329_009) per poter tenere a mente un paio di dettagli che potranno risultare determinanti nel riconoscimento o meno dell'auto.

In questa foto semifrontale, fatta la sera del ritrovamento (19/3) notiamo quindi la posizione dei bolli di assicurazione e di circolazione sul parabrezza. Sono in alto al centro, ben allineati e un po' staccati fra loro, come possiamo vedere qui sotto.


FOTO 3

Qui invece appuntiamo l'attenzione sulla particolare forma dello specchietto retrovisore della 128, forma riscontrabile anche nella prima foto, quella della 128 bianca.

FOTO 4

 

Se torniamo un attimo indietro quindi, alla prima foto di questo scritto, oltre a verificare la stessa forma nello specchietto retrovisore della 128 bianca, possiamo soprattutto constatare che, davanti a dove doveva trovarsi la 128 blu, in base agli accertamenti descritti in doc. 329-9, si vede nitidamente  un'auto chiara a due volumi. Verosimilmente una Renault R4 (o, meno verosimilmente, una  R5).

In rete si ritrovano i seguenti dati relativamente alle altezze di questi veicoli:

Renault R4  h = m. 1,55

Renault R5  h = m. 1,40

Fiat  128      h = m. 1,34

Come vediamo, la 128 è dunque l'auto più bassa fra le tre. 

Era infatti un'auto decisamente bassa per essere una berlinetta. Si tenga conto che la Fiat 500 di quegli anni era alta 1,325 m. Un solo centimetro e mezzo in meno! 

Bene è comunque giunto il momento di vedere la foto (più chiara ma non chiarissima come ci sarebbe piaciuto) e il relativo ingrandimento parziale fornitici dall'Archivio di Stato di Roma.

Non senza aver prima ricordato, come espressamente richiestoci: 

  • che la presente foto e il suo stralcio sono stati ottenuti dall' Archivio di Stato di Roma su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo;
  • che è fatto divieto a chiunque di effettuare e/o diffondere copie di queste foto;
  • che l'Archivio di Stato di Roma, cui questa pubblicazione è stata preventivamente inviata per deposito, è l'Istituto che conserva tale documentazione.          

E finalmente vediamole queste foto.

Questa la foto completa, dove apparentemente non si vede molto di più della prima:

FOTO 5 (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Divieto di riproduzione)


E questo invece il dettaglio dove comunque, pur non con la nitidezza che avremmo sperato, dietro la Renault chiara, si distingue nitidamente un'auto scura dietro due soggetti a colloquio (freccia rossa aggiunta da noi):

FOTO 6 (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Divieto di riproduzione)

E l'auto scura, sull'altro lato del marciapiede e più indietro, è ancora più nettamente distinguibile in questo ritaglio della foto dell' Archivio di Stato di Roma che abbiamo elaborato "giocando" su luce e contrasto:

FOTO 7 (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Divieto di riproduzione)





Allora: 

  • E' con tutta evidenza un'auto scura (blu?)
  • E' con tutta evidenza un'auto bassa, certamente più bassa della Renault che la precede.
  • I bolli sono in alto , al centro e ben allineati e staccati fra loro (si veda la differenza con quelli della 128 bianca che, pur in alto al centro, sono però obliqui e ravvicinati). Questi invece appaiono nella stessa identica posizione che vediamo nella precedente foto 3.
  • Lo specchietto retrovisore appare della stessa forma e nella stessa posizione che vediamo più distintamente nella 128 bianca e nella precedente foto 4.

Nella foto che segue abbiamo evidenziato i particolari su illustrati (la linea rossa orizzontale è tangente al tettuccio dell'auto scura dietro i due uomini):

FOTO 8 (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Divieto di riproduzione)

E ancora qui di seguito un ingrandimento-stralcio della nostra elaborazione:

FOTO 9 (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Divieto di riproduzione)

Conclusioni.

Se le nostre considerazioni sono esatte, da un lato non possiamo che invitare chi può a verificare quanto ci sembra palese, direttamente sull'originale. Che dovrebbe offrire elementi di ulteriore maggiore chiarezza. 

Dall'altro non possiamo, sempre nell'ipotesi della correttezza delle nostre valutazioni, non considerare che, a fronte delle numerose anche recenti asserzioni  -basate sulle relazioni del tempo- sul fatto che le auto furono sicuramente lasciate in tre tappe, che le indagini, su questo punto almeno,  furono veramente lacunose. O per insipienza o volutamente.

Da ultimo ci teniamo a sottolineare che quanto sopra dimostrerebbe soltanto che alle 4:10 del 17 marzo c'era già anche la 128 blu, ma non certo che tutte e tre le auto (le due 128 e la 132 cioè)  siano state rilasciate contemporaneamente entro le 9:20 del 16 marzo. Cosa che cozza contro la logica, per il fatto che è difficile immaginare che i due  equipaggi delle 128 abbiano parcheggiato le auto contemporaneamente alla 132  per dirigersi tutti alle scalette di via Prisciano senza essere notati da nessuno come fu invece per quelli della 132. 

Prima delle 9:20 non potevano parcheggiare perché, considerate le varie soste descritte nel memoriale Morucci è materialmente impossibile.

Subito dopo le 9:20 è identicamente impossibile per la folta presenza di agenti di Polizia (Squalo 4, Digos, Polizia Scientifica, Unità Cinofila ) intervenuti sul posto e trattenutisi almeno fino alle 11:30 come risulta dai verbali.


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ADDENDUM del 18 marzo 2024




Il contenuto in brevissimo:

torniamo brevemente sul nostro articolo qui sopra, riguardante le due Fiat 128 abbandonate in Via Calvo, per condividere alcuni approfondimenti relativi alla Fiat 128 blu e alla testimonianza spontanea di Paolo NAVA.


Fai click qui per l'addendum

https://drive.google.com/file/d/1XsqxkmXmWEU9Jql7fNB0FFv1qWqMxMiw/view?usp=sharing

32 commenti:

  1. Con riferimento ai brogliacci della Polizia relativi ai canali radio “Distretti e commissariati” e “Volanti” (Atti CM1 Vol. 29), esiste una significativa differenza tra la segnalazione, quasi immediata, riguardante le auto Fiat 128 bianca e 132 blu e quella, successiva, riguardante la Fiat 128 blu.

    Infatti mentre la 128 bianca targata Roma M53995 (in realtà M53955) e la 132 blu targata Roma P79560 - subito associate alla strage avvenuta in Via Fani - erano entrambe ufficialmente ricercate già a partire dalle 09:10, solo intorno alle 13:15 la Fiat 128 blu targata Roma L?850? (in realtà L55850) è oggetto di una scarna segnalazione prima sul canale “Distretti e commissariati” e subito dopo su quello “Volanti” i cui brogliacci riportano rispettivamente:
    «auto 128 colore blu targata L?850? caso rintraccio comunicare subito a W21»
    «caso rintraccio 128 blu targata Roma L?850? controllare gli occupanti notiziando W21»
    (*)

    Anche trascurando il fatto che la targa segnalata - per quanto simile - non è né completa né corretta, il valore differente di questa segnalazione è del tutto evidente dal momento che la 128 blu non viene chiaramente associata alla strage e l'indicazione che arriva agli agenti impegnati sul terreno risulta piuttosto blanda consistendo unicamente in un obbligo piuttosto generico di comunicazione alla centrale operativa e controllo degli occupanti.

    A riprova di ciò, le espressioni dubitative utilizzate sia nel verbale di rinvenimento («poiché si presume che la predetta auto possa avere attinenza con l'attentato» - Atti CM1 Vol. 30) che nei rilievi tecnici della scientifica («la quale sarebbe stata utilizzata per compiere il sequestro nella persona dell'On. Aldo MORO» - Atti CM1 Vol. 43) attestano che alla data del 19.03.1978 non solo la Fiat 128 blu targata Roma L55850 non era oggetto di ricerche specifiche ma soprattutto che a ben tre giorni di distanza dai fatti il suo collegamento diretto con la strage di Via Fani era tutt'altro che acclarato.

    Alberto

    (*) in entrambe le notazioni della targa sopra riportate dopo la lettera “L” viene inserito il numero “6” accompagnato da un punto interrogativo a significare evidentemente che l'indicazione di tale numero era dubbia dovendosi quindi intendere come Roma L?850?

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    1. Il testimone Antonio Buttazzo (CM 30, pag. 79) sentito dalla Squadra Mobile il 17.3.78 alle 13,20, attesta la 128 blu, la collega alla 132, e ne fornisce proprio gli stessi numeri di targa da Lei citati : Roma L - 850 - , precisando correttamente, di non ricordare il primo e l´ultimo numero. Potrebbe essere questa una fonte della segnalazione della 128 blu nei brogliacci, non solo a partire dal 17.3 ore 13,20 circa, ma già dal giorno precedente : infatti a CM 41, pag.939, Buttazzo dice che dal telefono del distributore comunicò immediatamente al Dott. Spinella il numero di targa della 128. Certo, siccome a quel punto dovevano essere le 9,10 circa, risulta impossibile che Buttazzo abbia potuto parlare direttamente con Spinella, che in quel momento doveva trovarsi ancora a Fani o al massimo, sulla via del ritorno a S.Vitale ; a meno che, nonfosse tecnicamente possibile che la Questura passasse la telefonata a Spinella nella vettura di Biancone, questo non lo so. Né si comprende come Buttazzo potesse avere il numero diretto di Spinella. Tuttavia, questo afferma, e se preso alla lettera, vuol dire che fin dalle 9,10 circa del 16.3, la polizia sapeva della 128 blu, del suo collegamento con la 132 e quindi con la strage, ed aveva una lettera e 3 numeri di targa del veicolo almeno. Per cui non parrebbe plausibile, a meno che Spinella non abbia criminalmente occultato la telefonata con Buttazzo, che la 128 blu non fosse ricercata attivamente fin dal 16. Ed apparirebbe sconcertante, se la Sua ricerca è accurata, che solo dopo le 13,15 la vettura sia stata segnalata alle volanti. Tutto questo, ammesso e non concesso che Buttazzo dica la verità e la dica esatta, cosa nient´ affatto scontata come rilevato anche da voi anni fa su questo sito. Insomma, certezze non ne vedo.

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  2. A distanza di un mese dalla pubblicazione di questo articolo a suo modo STORICO, mi sento in dovere (e in diritto) di manifestare un commento, quale co-artefice delle laboriose ricerche, tentativi, simulazioni, ed infine risultato concreto, che ci hanno condotto alla foto qui pubblicata per la prima volta nella storia nella sua versione ad oggi più leggibile in 46 anni.
    E' sinceramente sconfortante che nessuno sia sobbalzato alla pubblicazione di questo articolo, neppure gli esegeti di parte più, diciamo così, non complottista, per non dire di adesione alla vulgata ufficiale, dunque brigatista: neppure costoro.
    Eppure quanto abbiamo rivelato con questo articolo, per gentile concessione ESCLUSIVA ED UNICA dell'Archivio di Stato di Roma, taglia sostanzialmente la testa al toro a 46 anni di diatribe su una delle questioni più controverse del "caso Moro": ovvero la tempistica del rilascio delle auto usate nella fuga in Via Calvo.
    E' forse un bruttissimo segno di come il sensazionalismo continui ad avere pregio sulla ricerca documentale e le sue concrete risultanze.
    E allora tanto vale essere più chiari:
    dopo che Tribunali, "reduci" ex BR, inquirenti, forze di Polizia, giornalisti di inchiesta, tre (3) Commissioni Parlamentari di inchiesta (CM-1, Stragi e CM-2), pur ricche di accanite, competenti ed illustri presenze volte sinceramente a chiarire gli aspetti oscuri della vicenda, giornalisti di inchiesta professionisti e Storici, si sono dilungati per oltre 4 (quattro) decenni a dibattere sulla tempistica del rilascio delle tre auto in Via Calvo (non diciamo quali, perchè a questo punto è lecito dare per scontato che chi ci legge sappia di cosa parliamo) , basandosi su mere deduzioni presuntivamente logiche sulle condizioni meteo (aveva piovuto o no a Roma, in quelle ore?), oppure sulla matura di sfida o meno da parte delle BR nel rilascio delle auto, o sul presunto significato di lanciare messaggi col rilascio differito (rilascio differito ancora attestato praticamente come fatto certo dalle relazioni della CM-2), ecc. ecc. ecc.; ebbene:
    sembra sfuggire a tutti l'evidenza del fatto STORICO che questo articolo- e questa foto- SEMBRANO PROPRIO DIMOSTRARE CON OOCHI MARGINE DI DUBBIO CHE ALMENO ALLE 4 DI MATTINA DEL 17 MARZO ANCHE LE DEU 128, BIANCA E BLU, ERANO GIA' IN VIA CALVO.
    Ma noi, si sa, siamo dei dilettanti senza alcuna smania di sensazionalismi.
    Per chi ne ne ha veramente voglia, e auspicabilmente anche per le Autorità competenti, si tratterebbe, ora, di prenderne serenamente atto, e di iniziare a ragionare su cosa possa essere REALMENTE avvenuto tra le 9.20 ante meridiane circa (orario di ritrovamento accertato della fiat 132 blu) del 16 marzo 1978 e le 4.00 ante meridiane circa (orario di ritrovamento della 128 bianca, dietro la quale però la "nostra" foto dimostra quasi sicuramente essere presente anche la 128 blu) del 17 marzo 1978.
    Se non è ancora chiaro: abbiamo azzerato 46 anni di mere ipotesi ed illazioni.



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    1. P.S. Abbiamo avuto, con nostra grande soddisfazione, un riscontro autorevole a questo articolo. Della cui importanza possiamo ora dire si siano resi conto correttamente solo alcuni addetti ai lavori professionali. Ma tanto basta. Il rammarico è che tra i gli "appassionati" della materia vi siano ancora ampie sacche di lettori che non riescono a percepire l'importanza di alcune analisi documentali, aspettandosi forse - chissà - che si affermi che, ad esempio, in via Fani agirono gli alieni.

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  3. Devo dire, con tutte le cautele del caso dovute alla non eccelsa qualità delle fotoriproduzioni, che a me i due specchietti non paiono identici e neppure simili per la forma : nelle foto 1,5,6 e soprattutto 8, quello della bianca mi sembra o rastremato verso il basso, o di uguale diametro dall´alto al basso ; invece quello della blu nella foto 4, l´unica in cui si vede un po´meglio, mi pare rastremato verso l´alto. Dico ciò ripeto, sulla base di visione non nitida per via delle foto, e consapevole di possibili sfalsature prospettiche. Insomma, certamente il vostro pregevole studio stabilisce un buon caso indiziario ; ma probatorio non è. Anche perché, ammesso e non concesso che quella cosa scura sia una 128 ; ammesso e non concesso che fosse blu, cosa impossibile da determinare ; le eventuali coincidenze di specchietti, e quelle certe di posizione dei bolli e posizione della vettura in oggetto, potrebbero appartenere a centinaia di altre 128, se non migliaia. Inoltre manca al vostro pur pregevole studio ripeto, qualsiasi menzione e discussione delle testimonianze nettamente contrarie alla vostra tesi. E della notizia di stampa di allora, che la 128 blu fosse asciutta mentre il 17,18 e 19 a Roma aveva piovuto, cosa confermabile facilmente negli archivi storici meteo in rete. In breve, se da una parte vi faccio i migliori complimenti per la qualità del lavoro, dall´altra vi inviterei a sottolineare più nettamente, che la vostra è una tesi indiziaria : fortemente tale, ma pur sempre tale e non certa e provata. Anche perché, se aveste ragione e se la blu era lì alle 4,10 del 17.3, questo non vuol dire necessariamente che ci sia rimasta fino alle 21 del 19 : potrebbero infatti, per motivi che ci sfuggono ma che potrebbero far parte del depistaggio colossale e sofisticatissimo dell´ intera vicenda del caso Moro, averla tolta dopo le 4,10 del 17.3, e poi rimessa lì tra le 18 e le 0,30 del 18.3 - 19.3 come vuole ad esempio, il testimone Paolo Nava, che dovreste pur discutere e non semplicemente passare sotto silenzio, altrimenti vi esponete all´accusa di parzialità, anche perché il Nava non fu l´unico, stando a resoconto di stampa, a giurare che la blu fino al pomeriggio del 18, lì non c´era.

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    1. Gentile anonimo, mi pare sia più che sufficientemente chiaro, nell'articolo, che il quadro è necessariamente indiziario. Ma, mi permetta, una volta tanto è indiziario sulla base di elementi oggettivi. A cominciare dal fatto che quell'auto è scura, ed è nella stessa posizione in cui fu ufficialmente rinvenuta la 128 blu poco meno di due giorni dopo lo scatto di quella foto della 128 bianca. la posizione dei bolli e dello specchietto sarà pure stata comune a quella di decine di migliaia di altre auto a Roma, ma, tanto per cominciare, il campo già si dovrebbe restringere a quelle scure. Secondo poi, quella foto mostra proprio un'auto scura e con bolli e specchietto nella stessa posizione di quella effettivamente rinvenuta il 19 marzo sera. Il campo dovrebbe quindi ulteriormente restringersi a: a) auto scure; b) auto scure di quella tipologia (dimensioni); c) auto scure di quella tipologia e di quelle dimensioni, e che a distanza di meno di due giorni avrebbero parcheggiato esattamente nello stesso punto di Via Calvo.
      Detto questo, abbiamo chiaramente scritto che SE quell'auto sullo sfondo della foto del 17 marzo mattina presto era effettivamente la 128 blu usata nell'agguato e nella fuga, quella foto dimostra necessariamente solo che quell'auto era lì attorno alle 4 di mattina, senza che nulla se ne possa dedurre sui suoi movimenti tra le 9 del 16 marzo e le 4 mattutine del 17.
      Quanto alla testimonianza di Nava, varrà sicuramente la pena di tornarci sopra, e lo faremo; personalmente - a titolo cioè esclusivamente individuale- mi limito per ora a rilevarne la intrinseca debolezza, non solo per il suo tenore letterale, ma anche per la mancata conferma davanti a un magistrato (neppure in sede di istruttoria), dato che non ci consta agli atti alcun altro suo verbale oltre a quello reso a caldo il 20 marzo alle 13.35 davanti a funzionari del Commissariato Monte Mario. Deposizione che già di per sè presenta una curiosa anomalia sulle modalità di apparizione del teste. L'incipit descrive infatti una sorta di presentazione 2spontanea" del teste, il quale tuttavia poco dopo si lascia sfuggire di avere notato l'auto solo alle 0.30 (mezzanotte e mezza) del 19 marzo: descrizione dell'orario, come formulata, alquanto ambigua, perchè lascia il dubbio se si trattasse delle 0.30 tra il 19 e il 20 marzo, quando cioè in quel punto c'era ormai l'invasione di polizia e tv di Stato, o se invece si trattasse proprio - e si tratterebbe invero di una formulazione dell'orario di precisione "svizzera", del tutto distante dal comune modo di esprimersi tipico, appunto, di quando ci si riferisce ad ore notturne a cavallo di due giorni - della prima mezz'ora del nascente 19 marzo, cioè circa 21 ore prima del ritrovamento ufficiale.
      In questa seconda ipotesi, viene spontaneo - almeno a me - chiedersi in base a che cosa l'avv. Nava, nell'immaginabile deserto della strada in un orario così tardo che preludeva all'inizio di una settimana lavorativa, avrebbe dovuto notare proprio quell'auto, rispetto a tutte le altre posteggiate nella via. Nessuno, purtroppo, gliene chiese mai ragione. Per converso, se fosse vera la prima ipotesi, e cioè che egli notò l'auto alle 0.30 da intendersi correttamente come la prima mezz'ora del nascente 20 marzo, sarebbe evidente, ed anche più credibile, che egli notò l'auto per il bailamme generatosi nella via a seguito del ritrovamento. E non è difficile immaginare, sempre SE fosse vera questa ipotesi, e non la prima, che probabilmente egli abbia riferito ai poliziotti presenti un anticipo delle sue osservazioni poi riportate nel verbale, e che dunque fu "comandato" di recarsi il giorno dopo in commissariato a formalizzare le sue dichiarazioni, e che quindi egli non si sarebbe presentato spontaneamente, come invece affermato in quell'incipit.
      Resta il fatto che su Paolo Nava ci resta solo un'ordine di convocazione per il 6 ottobre 1978 disposto da Imposimato il giorno 5, senza alcun seguito ad oggi conosciuto.

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    2. Chiedo scusa per il banale errore al termine della mia risposta: un ordine, ovviamente, senza apostrofo.

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    3. P.S. Aggiungo che se l'orario in cui Nava afferma di avere notato l'auto deve intendersi quello "svizzero", cioè le 0.30 della iniziante domenica (correggo in parte con ciò quanto ho scritto sopra, ma la sostanza della presumibile calma della strada rimane), ancora più forte e tanto più inevasa rimane la domanda sulle ragioni che avrebbero indotto Nava a notare proprio quell'auto (la cui targa, lo ricordiamo, era di fatto ignota alle stesse forze dell'ordine nella sua versione integrale, e del tutto ignota ai cittadini italiani, tranne l'inseguitore Buttazzo) , e perchè, se egli aveva avuto il retro pensiero manifestato in modo parecchio scenografico alla moglie nel pomeriggio del 18 ("vuoi vedere che trovano un'altra auto?"), essendo stato colpito da quell'auto non pensò di allertare subito le forze dell'ordine.

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  4. Gentile Guidi,
    anzitutto, ancora complimenti a voi tutti per l´originalità davvero brillante di questo vostro studio. Le cui conclusioni, io ritengo assai plausibili ed altamente probabili, e per esse non ho che elogi.
    Detto questo, se mi permetto di rilevarne alcune criticità, è solo per contribuire a costruttiva discussione ed approfondimento.
    Anzitutto aggiungerei, che se quell´auto è la blu di Fani, si sarebbe dinostrato che stava lì attorno alle 4 del 17 : ma non che ci sia rimasta ininterrottamente fino alle 21 del 19. Le vie del depistaggio sono infinite. Per quanto possa sembrare paradossale, sul piano logico-teorico, potrebbero averla tolta dopo le 4 del 17 e rimessa il 19. Il che eliminerebbe il contrasto tra la vostra ipotesi e la testimonianza di Nava et all.
    Poi : Nava ben difficilmente può aver notato la blu alle 0,30 tra il 19 ed il 20, in quanto egli fa capire che secondo lui l´auto era stata parcheggiata lì tra le 18 del 18 e le 0,30 - che non possono dunque essere quelle del 20 perché sta parlando del parcheggio non del ritrovamento. Inoltre non è neppure detto che la blu, ritrovata alle 21 del 19, fosse ancora lì alle 0.30 del 20 : all´ 1,30 Abbondandolo e Iliceto del Monte Mario appongono l´ora della loro relazione in ufficio, scrivendo che la macchina era stata rimossa dal carro attrezzi dopo gli accertamenti di rito seguiti all´intervento dell´artificiere : https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/186/030%20%20volume%20XXX?keyword= p. 208 scan=cart.
    È peraltro evidente dal verbale Nava, che egli si riferisca alle 0.30 tra 18 e 19 :
    " Sul piano investigativo, vanno ricordate le dichiarazioni di Paolo Nava – presentatosi spontaneamente il 20 marzo presso gli uffici del commissariato di polizia di Monte Mario – che risiedeva in via Lucilio 37 (cioè a poche decine di metri da via Licinio Calvo). Egli dichiarò: «Stamane dalla stampa quotidiana, ho appreso che ieri sera [19 marzo, ndr] è stata rivenuta l'auto Fiat 128 di colore blu, targata Roma L5 – non ricordo gli altri numeri – che ha attinenza con il sequestro dell'onorevole Aldo Moro. In proposito posso affermare quanto segue: Sabato 18 corrente, all'incirca verso le ore 18, insieme a mia moglie sono transitato per via Licinio Calvo, strada per me d'obbligo che percorro diverse volte al giorno [...] non ho notato in sosta alcuna 128 blu ed in particolare dove in seguito ho visto posteggiata l'auto Fiat 128 blu [...] rinvenuta dalla polizia. Preciso che tale auto l'ho notata alle 0,30 circa del 19 marzo 1978. Faccio presente che, nel pomeriggio del 18 corrente, sono passato per via Licinio Calvo almeno tre volte e non ho mai notato la predetta auto. Quindi è da escludere che detta auto poteva essere parcheggiata nel punto in cui è stata rinvenuta, prima delle ore 18 di detto giorno 18 marzo 1978 [...] Ripeto che la predetta auto l'ho vista in sosta nel punto in cui è stata rinvenuta solo alle ore 0,30 del 19 marzo 1978» : Nava era un avvocato, e sapendo di essere verbalizzato, si è espresso con precisione svizzera perché era necessario. Sta parlando della fascia oraria del parcheggio : se avesse inteso le 0,30 dopo il ritrovamento, l´avrebbe detto, ma la cosa sarebbe stata priva di senso perché allora avrebbe dovuto stringere il campo del parcheggio alla fascia 18 del 18 - 21 del 19, dato che aveva letto i giornali e conosceva l´orario del ritrovamento. Quindi ogni menzione di 0,30 sarebbe stata, nel suo contesto, del tutto inutile e fuori luogo :
    https://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/68/audiz2/audizione/2015/12/10/indice_stenografico.0064.html?fbclid=IwAR3kM_R71T141RRqevfa9W1Ac7tIYhc9nDUaBE-T_l75nkGZ3zBrqDlOSIU
    p. 149, par. 16.7.

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  5. Sono costretto a citare il verbale Nava da tradizione indiretta, perché nello scan online della CM la pagina corrispondente manca. C´è solo la breve sintesi seguente :
    https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/186/030%20%20volume%20XXX?keyword=
    237 scan = cart. :
    " — in seguito al rinvenimento della Fiat 128 bleu, targata ROMA L55850,
    di cui si é riferito col rapporto in data 21/3, si é spontaneamente
    presentato l'avv . NAVA Paolo, il quale ha escluso che detta autovettura fosse stata parcheggiata nel posto in cui é stata rinvenuta
    prima del 18 corrente. Nava ha, anzi, precisato di averla notata alle ore 0,30 del 19 " :
    questo è un verbale di polizia, dove le 0,30 del 19 sono quelle tra il 18 e il 19, non è una conversazione comune tra gente comune : quando nel verbale di ritrovamento citato supra, Abbondandolo e Iliceto scrivono 1,30 del 20 marzo, non intendono certo l´ora di pranzo, né l´1,30 della notte tra il 20 ed il 21. Possiamo quindi escludere senza ombra di dubbio che Nava abbia inteso, ed il verbalizzatore verbalizzato, le 0,30 come quelle tra 19 e 20.

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  6. Altro punto fondamentale : la testimonianza Nava non è affatto un hapax :
    " Le cronache ricordano: «L'inchiesta si ingarbuglia con il ritrovamento di un'altra auto usata dai terroristi. Sia i poliziotti che alcuni abitanti del posto sono disposti a giurare che prima [...] la 128 blu non c'era».
    La fonte qui, citata alla nota 72, è : S. Criscuoli, Affannose ricerche senza esito, l'Unità, 21 marzo 1978,1, che potete leggere nell´ originale, almeno per la parte che ci riguarda, qui :
    https://archivio.unita.news/assets/main/1978/03/21/page_001.pdf?fbclid=IwAR25sIcHB-N46HjaMzGPcXU5cl1CONtOSgpRNlV2Fclmyq38KxTrejuk-Qo
    Tra gli abitanti del posto nonvedenti, da citare quello menzionato nella seguente, eccezionale testimonianza di Alfredo Carlo Moro nel suo capolavoro assoluto del ´98 (Cronaca di un delitto annunciato, Editori Riuniti, p.66) : da premettere, che Alfredo abitava alla Balduina, che mostra nel libro di conoscere come le sue tasche : p.66 :
    " Dispongo inoltre di una testimonianza resa a me personalmente : il collega Filoreto D´Agostino, che abitava in quella via [scil. via Calvo, ndr], mi ha escluso nel modo più assoluto la presenza di quella macchina [la 128 blu, ndr] nei giorni precedenti al suo ritrovamento, perché in quel posto era uso parcheggiare la sua macchina durante il giorno e lo aveva fatto anche dopo il 16 marzo. " :
    sono testimonianze che pesano come macigni, che non si possono cancellare con un colpo di spugna : quella di D´Agostino è un de relato, ma de relato del sommo Alfredo Carlo, persona più seria della quale, e più motivata a capire il caso Moro, è difficile immaginare.
    Sono testimonianze con cui confrontarsi - è tutto quel che sto dicendo. Io non so dirimere : ha ragione il Sedicidimarzo ? Ma allora, l´unico modo di conciliare la presenza della blu già alle 4 del 17 con la bianca, con i testi Nava e D´Agostino, sarebbe il gioco delle tre carte : metti, poi togli per due giorni, poi rimetti : non escludo neppure questo, nel contesto della psyop di regime che fu senz´altro l´abbandono non simultaneo.
    Altrimenti, aut aut : aut ha ragione il Sedicidimarzo, aut hanno ragione Nava e D´Agostino.
    Ma la quaestio resta vexatissima purtroppo sul piano scientifico.

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  7. Nava non dice affatto di aver notato "proprio" quell´auto : dice di aver notato quell´auto alle 0,30 in quel punto, mentre alle 18 non c´era : non parla di auto collegata al caso Moro al momento in cui la nota o non la nota. Io pure quando esco, osservo i paraggi macchine comprese perché mi piace osservare le cose attorno a me : le assicuro che esiste gente così, osservatrice, specie quando passi e ripassi per lo stesso punto diverse volte al giorno e conosci il tuo vicinato come le tue tasche come Nava. Non vedo perché una cosa del genere dovrebbe destare meraviglia. Poi c´è chi cammina con la testa nelle nuvole o incollato modernamente allo smart e non guarda neppure le buche in cui cade. Io no.

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  8. Né vedo perché Nava avrebbe dovuto allertare le forze dell´ordine per aver visto una 128 blu alle 0,30 che al momento non poteva collegare al caso Moro perché appunto della 128 blu sapevano solo fino a quel momento, la polizia e Buttazzo. La 128 blu non lo aveva affatto "colpito" in nessun modo, per nessuna particolare caratteristica : la 128 blu l´aveva notata e basta : al ritorno c´era, all´andata no. Non dice mai di esserne rimasto "colpito".

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  9. Gentile Aleth, per ora mi limito alla sottile differenza tra "notare" e "colpire": premesso che posso pure concordare su ora e giorno (inizio domenica 19 da mezz'ora) rilevo che è assai strano che Nava abbia solo "notato" un'auto della quale fornisce pure un abbozzo di targa....Anche a me capita di guardare qualche auto parcheggiata sulla via dove magari sto passeggiando, magari perchè ridotta male, o parcheggiata male, ecc. ma parafrasando l'eroe risorgimentale, tiro "innanz" e non sto lì a leggere le targhe. Forse farei diversamente se vedessi tracce di sangue o fili elettrici sporgenti...Quanto sopra sempre per un proficuo ragionamento e con finalità del tutto costruttive.

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  10. No un momento, gentile Guidi : l´abbozzo di targa Nava dice di averlo letto sulla stampa quotidiana quella mattina del 20, assieme al link dell´auto col sequestro : non dice affatto di averne avuto prior knowledge : lo cita per far capire senza equivoci agli inquirenti innanzi ai quali depone, che lui sta parlando proprio della 128 blu ritrovata la sera prima, ritrovamento del quale ha letto sulla stampa mattutina. Aleth

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  11. Tengo a ripetere che anche le mie (Aleth) finalità nel partecipare a questo dibattito sono costruttive, e che io sottoscrivo in pieno, sul piano probabilistico, altamente tale, le conclusioni cui siete molto brillantemente, molto originalmente giunti. Vi invito solo, come semplice proposta per carità, ad un serrato confronto col plesso testimoniale, purtroppo frontalmente contrario almeno in apparenza alla vostra tesi, che citavo supra. Dico in apparenza perché non escludo affatto, che nel diabolico gioco delle 3 carte dei 3 ritrovamenti a rate a Calvo, che mi sa molto di psyop, la blu potesse effettivamente sia stare dove la vedete voi alle 4 del 17, sia esserne rimossa nei giorni successivi, per poi riesservi posta tra le 18 del 18 e le 0.30 del 19 ad esempio. E non certo dalle "brigate rosse" dure e pure.
    Sul piano infine, delle coincidenze tecniche su cui avete basato le conclusioni, concordo con tutte tranne qualche perplessità sull´identità di forma degli specchietti di blu e bianca : non posso giurarci, ma il primo a me pare rastremato verso l´alto, il secondo verso il basso o di ugual diametro in basso ed in alto.
    Ancora tantissimi complimenti per uno studio che forse è il migliore, e sicuramente il più originale tra i molti vostri preziosi contributi al caso Moro.

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  12. La Renault chiara davanti alla presunta 128 blu è probabilmente una R3, versione semplificata e basica della R4: il terzo finestrino laterale che sulla R4 esiste, sulla R3 è chiuso dalla lamiera. Le altezze e le caratteristiche tecniche della R3-R4 sono ovviamente identiche in termini di altezza e ingombri.

    Guido Bandera

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  13. Grazie Guido Bandera!

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  14. Altra grossa difficoltà qui, è posta dal noto articolo di Gambescia su L´unità di martedì 21.3.1978 : https://archivio.unita.news/assets/main/1978/03/21/page_002.pdf L´autore afferma per certo, che sulla 128 blu ritrovata non vi fosse traccia di pioggia o fanghiglia, nonostante che a Roma avesse piovuto dal venerdì alla domenica del ritrovamento compresi. Gli inquirenti ne deducevano, continua l´articolista, che la vettura fosse stata tenuta in garage non lontano. Se la 128 blu da voi trattata è quella, non si spiega perché non fosse bagnata, dato che il meteo storico conferma la pioggia nei 3 giorni suddetti : https://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Roma/1978/Marzo , con vento moderato che forse non avrebbe fatto a tempo o avuto sufficiente forza per asciugare la macchina, anche se non so a che ora smise la pioggia domenica 19, se smise. Tuttavia come già notato da altri qui sopra, la vostra ipotesi molto visivamente convincente, non esclude che la 128 blu fosse lì alle 4,10 del 17, per poi esser nuovamente tolta per motivi che ci sfuggono, messa in garage e riparcheggiata lì tra sabato e domenica come vogliono testimonianze oculari citate.

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    1. Gentile lettore 1) sì. l'auto in questione è proprio quella dell'articolo di Gambescia 2) Le valutazioni del giornalista non trovano riscontro nel verbale di ritrovamento 3) Nel verbale di CM2 de l'11/12/2015 Gambescia dice:
      " D:. Circa il rinvenimento delle auto in via Licinio Calvo lei pone una serie di interrogativi: come sorsero?
      R.: Con la frase "forse non abbiamo cercato bene", riferita ad ambienti della Questura , volevo sicuramente affermare quanto avevo percepito da quegli ambienti ..." 4) più oltre dice di non ricordare da chi gli fossero state riferite le osservazioni sulle condizioni dell'auto - In conclusione quelle di Gambescia erano osservazioni de relato che non trovano riscontro nel verbale di ritrovamento e, pertanto, non possono essere prese in grande considerazione. La 128 blu, stante la nostra ricostruzione fotografica, era presente in contemporanea con la 128 bianca (e quindi all'alba del 17 marzo), ma nulla si può dire sul prima. Escludiamo che l'auto, inizialmente presente insieme alla 128 bianca, sia stata portata via e poi rimessa, tra l'altro nella stessa identica posizione del 17 marzo. Siamo più propensi a credere alla tesi che lo stesso Gambescia aveva raccolto in Questura già per la 128 bianca: " Non abbiamo cercato bene".

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    2. Gentile Sig. Verrazza

      come ha già fatto notare Franco, esiste un verbale di informazioni testimoniali rese da Gambescia alla CM2 nel 2015 che è interessante consultare ( https://www.gerograssi.it/cms2/file/casomoro/B171/0465_002.pdf ) per valutare correttamente il livello di attendibilità dell'articolo.

      Ritenendo di fare cosa utile, riporto di seguito un passaggio del verbale riferito proprio alla 128 blu:
      D.: Circa il rinvenimento della Fiat 128 blu senza tracce di pioggia a cosa si riferisce esattamente?
      R.: I riferimenti alla apparente "pulizia" della Fiat 128 sono derivati dà una osservazione all'epoca percepita da uno degli inquirenti: non ricordo se avvenne sul posto o se ciò avvenne successivamente, nel corso di un colloquio con uno degli investigatori. Comunque ritenni meritevole presentare questo dato ai lettori perché aveva un senso importante. Fu così che io acquisii la considerazione formulatami da uno degli inquirenti che l'autovettura aveva fatto evidentemente un breve tratto e lo aveva percorso in un momento in cui non vi erano precipitazioni.

      Citando testualmente le parole del utilizzate dal giornalista abbiamo quindi una "considerazione formulatami da uno degli inquirenti". Per quanto meritevole di pubblicazione possa essere stata considerata al tempo questa "considerazione" rimane il fatto che quanto scritto nell'articolo di Gambescia "Un dato è certo non vi è traccia di fanghiglia né di pioggia" contrasta con quanto riportato nel verbale di rinvenimento dell'auto.

      In proposito non possiamo che rimandare all'addendum che abbiamo pubblicato nel quale abbiamo approfondito anche questo aspetto.

      Come ben visibile nelle foto allegate ai rilievi scientifici relativi al ritrovamento dell'auto ma anche in un servizio del TG1 andato in onda il 20/03/1978
      ( https://www.teche.rai.it/1978/03/sequestro-moro-ritrovata-la-128-blu-delle-brigate-rosse/ ), la 128 blu presentava una patina di sporco (... la fanghiglia) e numerosi fiori di olmo (molti dei quali aderenti alla carrozzeria) ed entrambi questi elementi fissati in immagini inducono a considerazioni differenti rispetto a quelle raccolte e riproposte dal giornalista.

      alberto

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    3. Gentile Martines, grazie della risposta. Sintetizzando a mio modo di vedere, la mia lettura dell´interessante post e dell´altrettanto interessante thread, direi così : la vostra ricerca molto originale e ben fatta, dimostra che, con altissima probabilità, la blu era già lì assieme alla bianca il 17 alle 4,10 ; nulla si può dire per prima ; nulla di certo però, si può dire nemmeno per il dopo, perché di contro alla vostra ipotesi che sia rimasta sempre lì fino al ritrovamento, abbiamo la notizia di Gambescia, allo stato inverificabile ma non gettabile con sicurezza alle ortiche solo perché il giornalista 37 anni dopo, non ne rammentava la fonte nominativa ; anche perché nel verbale da Lei citato, Gambescia orgogliosamente sostiene che " Pur non ricordando esattamente il contesto che produsse l'articolo tengo a premettere che non ho mai ricevuto smentite. Questo per significare l'esattezza di ciò che veniva da me presentato ai lettori. Con questo voglio dire che il Virgolettato che compare anche nell'articolo in questione si riferisce a fonti certe e sicure. Insisto che nessuno ha mai smentito o confutato quanto scritto ed ho scritto per anni, e significo che mi sono occupato della vicenda Moro per anni " e : " I riferimenti alla apparente "pulizia" della Fiat 128 sono derivati da una
      osservazione all'epoca percepita da uno degli inquirenti: non ricordo se avvenne sul posto o se ciò avvenne successivamente, nel corso di un colloquio con uno degli investigatori. Comunque ritenni meritevole presentare questo dato ai lettori perché aveva un senso importante. Fu così che io acquisii la considerazione formulatami da uno degli inquirenti che l'autovettura aveva fatto evidentemente un breve tratto e lo aveva percorso in un momento in cui non vi erano precipitazioni " : https://www.gerograssi.it/cms2/file/casomoro/B171/0465_002.pdf ; pertanto quel che Gambescia non ricordava era solo il nome dell´inquirente che gli passò la notizia, ma era certo trattarsi di un inquirente. Sempre di contro, abbiamo le testimonianze riferite qui sopra, del Nava e del Moro, anche queste purtroppo allo stato, non confermabili né smentibili con certezza. Il problema grosso di Gambescia casomai, è un altro : che lui cioè, contraddice Paolo Nava : perché aut ha ragione Nava, e l´auto non c´era alle 18 del sabato ma c´era alle 0.30 tra sabato e domenica, e allora la si sarebbe dovuta ritrovare bagnata perché la domenica piovve ; aut ha ragione Gambescia, e la blu era asciutta, e allora Nava ha preso fischi per fiaschi. Infine, c´è quello specchietto capovolto che distingue le due 128, ma può darsi che fosse girevole e pertanto girato ma identico ; tuttavia, nelle foto non lo è. Poi abbiamo Pecorelli, che parla di garage compiacente servito per le macchine dell´operazione, senza purtroppo specificare se le ospitò prima o dopo Fani o sia prima sia dopo. Insomma, io per il dopo, lascerei aperta la quaestio, perché il coacervo delle contraddizioni è inestricabile sulla base dei soli dati finora emersi.

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    4. Gentile Sig. Alberto, grazie della risposta. Sul verbale Gambescia ho già risposto al Sig. Martines, anche se vedo che il mio commento non è pubblicato non so perché. Aggiungo qui solo, che Gambescia parla prima di "osservazione" dell´inquirente con riferimento alla fanghiglia , e solo dopo di "considerazione" con riferimento invece al breve tratto non sotto la pioggia. Ho visto il filmato molto interessante da Lei cortesemente linkato, e francamente non vedo patina di sporco, almeno non qualcosa di certamente tale. Una patina biancastra che compare a tratti potrebbe semplicemente essere effetto della rifrazione della torcia. Tenga poi conto che, se di polvere si trattasse (ma non pare proprio fanghiglia), questa potrebbe esserci caduta sopra il 16 sulla sterrata De Bustis. Invece quel che mi pare di scorgere con evidenza, è che la vettura è perfettamente asciutta, specie nei primi piani dei finestrini ma anche della carrozzeria. Inoltre nessuno degli astanti, suppongo agenti e scientifica e funzionari, porta ombrello e quasi nessuno berretto o cappello, segno che in quel momento almeno (momento che deve collocarsi almeno mezzora dopo il ritrovamento, perché la scientifica arriva dopo) non pioveva, il che potrebbe confermare il de relato di Gambescia, che la macchina fu portata lì in finestra di pausa pioggia. E smentire Nava che la vuole colà già alle 0,30 precedenti, quando invece la domenica in giornata piovve. Ma nulla di tutto ciò è dirimente, perché non so quando aveva smesso di piovere e se il tempo era stato sufficiente, assieme al vento, ad asciugare la macchina.
      Anche i fiori di olmo non sono dirimenti a mio avviso, perché non sappiamo da quando la macchina era lì, e siamo ad inizio primavera quando i fiori cadono, più il vento etc. Basta un solo colpo di vento a far cadere molti fiori dagli alberi. Voglio dire che i fiori non provano che fosse lì continuativamente dalle 4 del 17.
      Che poi il verbale di ritrovamento non riporti che era asciutta, nemmeno questo mi pare decisivo perché se era spiovuto da parecchio, che fosse asciutta magari il verbalizzatore lo trovò normale e non ci fece nemmeno caso.
      Le sarei grato del link del verbale di ritrovamento per cortesia.
      Quel che voglio dire, senza per nulla voler rigettare la vostra ipotesi di presenza continuativa, è che certezza non v´è purtroppo.

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    5. Un´ultima osservazione sui fiori (che in realtà il verbale di esame esterno chiama frutti) : il fatto che siano aderenti alla carrozzeria potrebbe (a quel che ne so, è un´ipotesi) dipendere non tanto dal tempo trascorso, quanto dal fatto che l´olmo è particolarmente soggetto ad infestazione da parte di afidi, producenti secrezioni appiccicose dette melate (ingl. honeydew), che rendono talora scivolosi i marciapiedi etc., e appiccicose appunto le carrozzerie. In genere gli afidi dell´olmo si nutrono delle foglie, o meglio della linfa dalle foglie, le quali per reazione si accartocciano a proteggersi - il che potrebbe forse spiegare anche l´accartocciamento dei margini dei frutti sulla vettura.
      Che Nava non abbia notato i cavetti al buio delle 12.30 di notte non deve sorprendere, specie in quanto i cavetti sono scuri (nero e rosso) ma in realtà appaiono solo neri esternamente perché " semicelati da un nastro adesivo nero" (Cm 43, 943).
      Ripeto che con tutto ciò non intendo smontare la vostra logica ipotesi di presenza continuativa, ma solo evidenziare la problematicità della questione.

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  15. Una domanda : si conserva ancora la 128 blu ? Ne avete link di foto e video ? Perché ovviamente, se si conserva ancora, sarebbe interessante un confronto tra la foto da voi analizzata della vettura a Calvo, e quelle della vettura conservata, per quanto possibile.

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  16. Gentili Sigg. Martines e Alberto,

    ancora un dato : le testimonianze dell´assenza della blu nei giorni precedenti al ritrovamento, comunque le si voglia considerare, non sono due ma tre : difatti al de relato di Moro citato in questa sezione commenti, ed al Nava, si aggiunge Adelmo Saba alla Moro2 :
    https://www.camera.it/leg17/1058?tipologia=audiz2&sottotipologia=audizione&anno=2016&mese=06&giorno=09&idCommissione=68&numero=0090&file=indice_stenografico
    27 :
    PRESIDENTE. Quando individuò la 128 bianca in via Licinio Calvo, controllò anche gli altri veicoli che si trovavano in sosta?
      ADELMO SABA. Certo.
      PRESIDENTE. E non c'era nessun'altra auto brigatista.
      ADELMO SABA. Nessun´ altra.
      PRESIDENTE. In particolare, è certo che la 128 blu, successivamente reperita non c'era?
      ADELMO SABA. Non c'era."

    Ora, il Saba quando parla per sentito dire, come per la leggenda urbana di Moro ferito al gluteo, dice sciocchezze senza vaglio critico ; però invece, quando parla di cose vissute in prima persona, trova riscontro (vedi su Gentiluomo, sulla bonifica sospesa confermata da Marinelli almeno in parte, etc.). Con questo non intendo certo dire che abbia ragione lui e torto voi : al contrario, io tendo a pensare che ci abbiate preso voi non lui. Però la sua testimonianza non è priva di peso, ancor più se unita al Nava, al Moro ed al Gambescia, quindi restiamo o almeno resto io con un grosso punto interrogativo.

    Chiedevo dove fosse la 128 blu, ma pensandoci bene devono averla restituita al Costanzi Ernesto, quindi soltanto una visura storica del PRA direbbe dov´è finita forse. Se si potesse rintracciare il proprietario della Renault bianca, chissà magari lui ricorderebbe se quella notte tra il 16 e il 17, la blu fosse già lì.

    Per finire, un´ipotesi dal sapore romanzesco magari : vuoi vedere che le 128 blu dei criminali erano due ? Voglio dire, usarono due furgoni come ha riferito perfino il Persichetti ; usarono due 128 bianche (una è quella di Calvo, l´altra quella vista da Focà). E se avessero usato anche due 128 blu ? Magari entrambe coi bolli separati, ma con targhe diverse ? Almeno una testimone oculare (la Valeria Rossi : CM 112, 538) attesta due 128 blu all´ incrocio poco prima dell´agguato. Cfr le due alfa identiche dell´omicidio Pasolini...

    Vi faccio i miei migliori auguri di consolidare questa vostra brillante scoperta sulla blu, blindandola con prove incontrovertibili, e di proseguire felicemente la ricerca fino a risolvere il caso Moro. Anche perché in giro non vedo nessuno che sia all´altezza del compito immane, oltre voi.
    Cordiali saluti e grazie della grande fatica che dedicate al caso Moro.

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  17. Gentile Verrazza, certo nulla si può dire con certezza sul prima e sul dopo. A noi comunque appare alquanto improbabile che l'auto possa essere stata levata dopo il ritrovamento della bianca e poi rimessa nella stessa identica posizione. Aggiungo poi che devo sottolineare una volta di più che il racconto del giornalista nasce da una descrizione fatta da terzi non meglio identificati, il che, per il nostro modo di approcciare questi temi, toglie molto interesse alla testimonianza di Gambescia. I colloqui informali e confidenziali tra inquirenti e giornalisti vanno presi sempre con le molle. Ci possono essere tante motivazioni alla base di "rivelazioni" fatte in camera caritatis , ivi compresa la migliore e cioè quella di veicolare notizie non verificate o loro supposizioni per creare condizioni utili alle indagini ed indurre la "controparte" a fare dei passi falsi. Ricapitolando e stando ai fatti, se la nostra ricostruzione è corretta: 1) la 128 blu era sul posto già il 17 marzo 2) gli inquirenti dissero e scrissero e ripeterono che invece no, l'auto non c'era. 3) Gli inquirenti dunque "non hanno cercato bene". PS in relazione all'altra tua domanda: che ci risulti le auto conservate sono solo la 130 di Moro, la 128 giardinetta (quella asseritamente guidata da Moretti), l'Alfetta della scorta (queste ultime due conservate malissimo) e la R4. Quest'ultima fu restituita al proprietario cui era stata rubata che poi successivamente ritenne di donarla allo Stato (e anche questa è ben conservata). Delle due 128, nonché della 132, non abbiamo notizie, né abbiamo mai visto foto ed è dunque ragionevole ritenere che furono riconsegnate ai proprietari e poi nel tempo rottamate. Probabilmente nel mare di carte della Prima Commissione è facile si trovino i verbali di riconsegna. L'aspetto curioso è che fra le auto di proprietà privata (la 130 e l'Alfetta erano di proprietà statale) la 128 giardinetta è l'unica che non sia stata restituita al proprietario.

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  18. Gentile Sig. Verrazza

    mi scuso anzitutto per l'imprecisione contenuta nella mia risposta, come ha correttamente fatto notare nei rilievi della scientifica relativi al ritrovamento della 128 blu si parla di frutti di olmo e non di fiori.

    Ciò detto, torno brevemente su alcuni aspetti nella speranza di contribuire a dissipare alcuni sui comprensibili dubbi ribadendo quanto abbiamo scritto nel nostro addendum ossia che il nostro intento iniziale era quello di dimostrare (tramite le digitalizzazioni dei Rilievi tecnici della Polizia Scientifica originali) che il rilascio in Via Calvo delle tre auto (Fiat 132 blu, Fiat 128 bianca e Fiat 128 blu) avvenne in momenti distinti e a distanza di giorni.

    Le foto allegate ai rilievi della scientifica sono in tutto 36 di queste 19 (in bianco e nero) furono scattate in loco e le rimanenti (sia in bianco e nero che a colori) ad auto rimossa nel cortile della questura. Non essendo in possesso dell'autorizzazione a pubblicarle, non possiamo supportare con le immagini quanto già scritto circa la carrozzeria della 128 blu ovvero che non era pulita ma ricoperta da una patina biancastra abbastanza uniforme, stessa cosa dicasi per il vetro del parabrezza e del lunotto.

    Come evidenziato nei rilievi:
    "Sulle superfici esterne dell'autovettura sono depositati numerosi frutti di olmo. Detti frutti sono verosimili a quelli attaccati ai rami di un olmo che vegeta dentro il giardino dello stabile, contrassegnato dal numero civico 26 di via Licinio Calvo e che manda la fitta ramificazione fin quasi al centro del tratto di strada compresa tra i numeri civici 25 e 27. La maggior parto di detti frutti, depositati sull'auto, aderiscono alla vernice della carrozzeria. Essi presentano i margini leggermente accartocciati ed il centro, dove recano il seme, di colore marroncino."

    Rilevato che nel raggio di ameno 30 metri rispetto al punto di rinvenimento della auto non si trovavano (e non si trovano) altri olmi, ho motivo di credere che i numerosi frutti aderenti alla carrozzeria siano spiegabili col fatto che le piogge, avendo reso bagnata e/o umida la superficie della carrozzeria stessa, "catturarono" i frutti caduti sulla 128 blu a partire dal momento in cui la stessa venne parcheggiata in Via Calvo.

    Aggiungo che, come già evidenziato nell'addendum, i frutti di olmo non si trovano solo sulle superfici esposte della carrozzeria ma anche nei canali di scolo dell'acqua sotto il cofano e dentro le prese d'aria, circostanza questa che lascia adito alla supposizione di una sosta prolungata.

    Con riferimento poi all'Avvocato Nava e alla sua salvifica testimonianza non posso che riproporle il quesito col quale abbiamo chiuso il documento e cioè:
    "Chi meglio degli abitanti nei palazzi vicini all'aerea in cui vennero ritrovate le due Fiat 128 avrebbe potuto fornire indicazioni utili all'individuazione del momento in cui vennero abbandonate le auto?"


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    1. N.B. il commento qui sopra -come si evince anche dal testo- è di Alberto Gentilini

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    2. Gentile Sig. Alberto Gentilini,
      grazie della risposta. Non Le rispondo sui contenuti non per scortesia, ma perché da giorni, le mie risposte non compaiono più, non so per quale ragione. Spero che almeno questa mia compaia, solo per lasciarLe cordiali saluti. Mi dispiace molto che evidentemente, l´algoritmo del blog non funzioni a dovere, impedendomi di rispondere e veder comparire i miei commenti in tempo reale, il che distrugge in partenza qualsiasi velleità mia di proseguire nel costruttivo dialogo. Ancora grazie, complimenti per la scoperta, cordialmente Suo, Verrazza.

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  19. Molto interessante : dividerei per comodità di discorso, le conclusioni del post in due parti : la prima è la conclusione altamente probabile che la 128 blu fosse già in situ al 17 ore 4 ; la seconda è l´ipotesi, non riscontrabile, che vi sia rimasta fino al 19 ore 21.
    Dal post, appendice e sezione commenti ricaverei questo : se la prima conclusione fosse accertata, avreste spazzato via la testimonianza oculare o asseritamente tale di Adelmo Saba alla Moro2 , ripetuta sia in escussione sia in audizione, che la blu alle 4 non c´era.
    Se la seconda vostra conclusione fosse provata, avreste spazzato via il de relato di Alfredo Carlo Moro e l´asserita oculare testimonianza di Paolo Nava.
    Ma quel che mi fa problema più di tutto è Gambescia : perché sulla 128 blu asciutta di pioggia il 19 sera aveva ragione : nel video Gentilini, come già detto da altro commentatore, si vede infatti chiaramente che né carrozzeria né soprattutto i vetri ripresi in primissimo piano recano traccia veruna di pioggia. Solo che il video riflette la situazione attorno a mezzanotte quando arriva la scientifica, non alle 21 quando si ritrova la vettura. E siccome non sappiamo quando smise di piovere, nemmeno Gambescia demolisce le vostre conclusioni. Però nemmeno viceversa, nel senso che dobbiamo chiederci perché la macchina a mezzanotte fosse asciutta di pioggia.

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