venerdì 16 febbraio 2018

UN PICCOLO SCOOP (GRAZIE AD UN NOSTRO LETTORE)



Un nostro gentile lettore (attento e preparatissimo) ci ha scritto , ponendoci dei quesiti che - non avendo noi per essi  risposta - rigiriamo a tutti coloro che ci seguono, invocando l'intelligenza collettiva.

Il lettore (che riteniamo faccia parte del Gruppo FB e si appaleserà - con nostro piacere- se e quando lo riterrà)  riferendosi alla storia di un necrologio di cui scrisse Pecorelli, ci ha anche inviato una foto della pagina del quotidiano Vita Sera che quel necrologio misterioso pubblicò. Foto che, avendoci invitato a farlo, vi mostriamo, in fondo.


Ma andiamo con ordine e utilizziamo le parole di Solange Manfredi che, nel 2008, descrive assai bene la vicenda di cui stiamo parlando in un articolo a tutto campo  sul caso Moro (leggilo qui se vuoi). Lo descrive e si pone  anche lei degli interrogativi.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
L’Ok all’agguato di via Fani data attraverso un necrologio?

A Pecorelli legato ai servizi segreti, alla massoneria e buon conoscitore del linguaggio degli iniziati non sfugge uno “strano necrologio” e il 15 marzo, ovvero il giorno prima dell’agguato di via Fani, l’agenzia “Op” scrive:

«Mercoledì 15 marzo il quotidiano “Vita sera” pubblica in seconda pagina un necrologio sibillino: “2022 anni dagli Idi di marzo il genio di Roma onora Cesare 44 a.C.-1978 d.C.”. Proprio le idi di marzo del 1978 il governo Andreotti presta il suo giuramento nelle mani di Leone Giovanni. Dobbiamo attendere Bruto? Chi sarà? E chi assumerà il ruolo di Antonio, amico di Cesare? Se le cose andranno così ci sarà anche una nuova Filippi?».
[...]
Ed allora nel linguaggio degli iniziati: Chi è il genio di Roma che onora Cesare nel misterioso necrologio (si badi bene necrologio) del 15 marzo?
Ed ancora: chi poteva essere (leggi rappresentare) Bruto per Aldo Moro?

Ma la domanda più importante è: il misterioso necrologio apparso su Vita sera poteva essere in realtà l’ok ai terroristi circa l’azione preparata per il giorno dopo?
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Fin qui la parte estrapolata dalla  Manfredi; il lettore, fra le altre cose, invece in merito ci scrive (sono estrapolazioni da due mail successive, ci perdonerete qualche ripetizione):


[...] In ultimo, ricorderete il famosissimo articolo di Mino Pecorelli pubblicato il 15 marzo 1978 su O.P. che sembrava alludere a un episodio di grande portata che sarebbe dovuto avvenire in Italia, come in affetti avvenuto.
Lo riporto testualmente:

"mercoledì 15 marzo il quotidiano "Vita Sera" pubblica in seconda pagina un necrologio sibillino " A 2022 [...] una nuova Filippi?"

Un articolo[necrologio ndr ] davvero strano quello apparso su Vita Sera.
Qualche tempo fa ho visto in vendita on line l'edizione straordinaria di Vita Sera del 16 marzo 1978.
L'ho subito comprata pensando che ci dovesse essere per forza una spiegazione quanto meno formale sulla stravaganza dell'articolo[necrologio ndr ]apparso il giorno precedente.
In particolare a me sembrava strano che un giornale potesse pubblicare un articolo [necrologio ndr ]di quel genere, oggettivamente privo di senso. 
A dire il vero avevo pensato ad una qualche insistenza o pressione ad opera di qualcuno per la pubblicazione su Vita Sera in quanto il vice direttore di quel quotidiano era Nino Longobardi, guarda caso giornalista iscritto alla P2.
Ad ogni modo, l'apparente spiegazione fu la commemorazione della morte di Cesare. 
La pubblicazione fu commissionata inizialmente al Messaggero, che ovviamente rifiutò, e poi fu commissionata a Vita Sera da tale prof. Cesare Mazza, poeta e scrittore e da tale Massimo Colangeli perito elettrotecnico.
Sarebbe curioso sapere chi siano questi soggetti[...] e chissà che non si trovi qualcuno che sia in grado di chiarire meglio il ruolo degli autori di quell'articolo.

Smanettando sempre su internet, al nome di prof. Cesare Mazza, si trova solo un riferimento a un tale già aderente alla mistica fascista che frequentava ambienti e associazioni dirette da Mario Merlino (ricorderete P.zza Fontana).

Mi chiedevate come sono in possesso del giornale  Vita Sera del 16 marzo; la vicenda di Mino Pecorelli mi ha sempre intrigato moltissimo.

Vita Sera era un quotidiano romano che usciva in edicola nel pomeriggio,mi son sempre chiesto come facesse Pecorelli a sapere di questo trafiletto;mi spiego.

Come sapete già, O.P. si trasformò in rivista settimanale presente nelle edicole solo dopo il sequestro Moro.
Prima del rapimento, e quindi anche il 15 marzo, l'agenzia O.P. era un notiziario quotidiano non presente nelle edicole.
O.P. veniva stampato ogni giorno in una abitazione del Pecorelli  tramite ciclostile e spedito agli abbonati. (Credo che il notiziario fosse quindi spedito il mattino seguente. Occorreva comunque  del tempo per la acquisizione delle notizie la stampa e la spedizione.

Ora, se Vita Sera usciva in edicola  nel pomeriggio difficilmente Pecorelli avrebbe potuto leggere[in tempo utile n.d.r.] quel quotidiano(proprio quello poi?).  Gli articoli  di O.P. da pubblicare sul notiziario  presumo fossero  terminati e dati alla fase di stampa già nello stesso pomeriggio. Difficile credere che Pecorelli abbia letto quel trafiletto, lo abbia interpretato, ne abbia ravvisato l'allarme e lo abbia con urgenza inserito nella fase di stampa in via di ultimazione.

Secondo me Pecorelli sapeva in anticipo  che sarebbe uscito su Vita Sera il trafiletto del 15 marzo.
Ho creduto anche  che difficilmente un quotidiano avrebbe pubblicato un trafiletto in apparenza senza senso.
Ho pensato quindi ad un legame tra "Vita Sera" e ambienti per cosi dire equivoci.  

Smanettando su internet, (non essendo ricercatore non ho altri strumenti) ecco la mia sorpresa: anche qui la P2. In persona di Nino Longobardi(vice direttore).
Ho ritenuto (so che è pura fantasia) che il legame tra Vita Sera e Pecorelli fosse quello. Pecorelli frequentava quel tipo di ambiente e conosceva diversi personaggi che ci giravano intorno.

Altra fantasia [...]il testo del 15 marzo recitava: " nel 2022 anniversario il genio di Roma onora Cesare";Pecorelli si è chiesto chi fosse Cesare, (poi si è capito) io invece chi fosse il Genio di Roma.

Ho ovviamente pensato (come tutti credo) che il trafiletto  del 15 marzo fosse il "via" in codice alla operazione Moro.
Il 16 marzo fu un "gioiello" di perfezione anche se oggi la tendenza è quella di sminuire la portata di quella operazione militare.

Mi son venuti in mente i guastatori...le trasmissioni ecc...tutte competenze del Genio Militare. Oh dico...ma avete visto bene la vicenda della stampatrice trovata in via Pio Foà? 
A guardar bene gli atti presenti in Commissione Moro 1 la stampatrice pervenuta in mano a Triaca era  nella disponibilità della Direzione Lavori "Genio di Roma".

Il genio era (lo è ancora oggi) una struttura del R.U.S. (oggi R.U.D.), servizi segreti,  tanto è vero che il documento relativo alla  stampatrice in parola reca il timbro Raggruppamento Unità Speciali attestante il versamento della predetta stampatrice al magazzino del "Genio di Roma"
Come già sapete,  struttura   del  Rus, al pari del Genio,  era anche la base sarda di capo Marrargiu  quindi....GLADIO!

Da qui ho smanettato [...] per trovare qualcosa su Vita Sera e incredibilmente ho trovato in vendita il quotidiano del 16 marzo.
Sul sito veniva riportata solo la prima pagina che riproduceva la foto di Via Fani.
L'ho comprato quindi a scatola chiusa ma ero certo, certissimo, che il giornale dovesse contenere un articoletto per lo meno di facciata che spiegasse il trafiletto, davvero stravagante, del giorno precedente e in effetti ci ho azzeccato.

Pagina 4, che vi ho allegato, fornisce un resoconto ( se di facciata giudicate Voi) della pubblicazione relativa al giorno precedente.

Ho azzeccato anche che difficilmente un quotidiano avrebbe pubblicato il "necrologio", infatti il Messaggero ha rifiutato.

A dire il vero la prima parte dell'articolo mi sembra in  stile Pecorelli.....il richiamo a Giunio Bruto, (Pecorelli scrisse commentando dobbiamo attenderci Bruto?) Casca (diverse volte Pecorelli nei suoi scritti ricorre a situazioni o personaggi della antica Roma) o ancora Cesare  il "Divo Giulio",  nomignolo affibbiato da Pecorelli ad Andreotti.

Questa in sintesi la storia e la fortuna di come sono entrato in possesso del quotidiano Vita Sera del 16 marzo.

Credo sia un inedito. A voi l'iniziativa di pubblicarlo o meno sul sito.

Ed ecco, di seguito, la foto della pagina di Vita Sera del 16 marzo con le "spiegazioni" a giustificazione dello strano necrologio del giorno prima. 

Ringraziando ancora il nostro lettore, invitiamo chi avesse idee in merito a tutta questa strana vicenda di comunicarcele nei commenti.




5 commenti:

  1. Ricordo, ma non ho prove documentali, che qualche giornale (Corriere della Sera?) pubblicasse regolarmente ogni anno un necrologio di Giulio Cesare. Era, diversamente da quello in esame, un necrologio standard in stile con gli altri necrologi pubblicati.

    RispondiElimina
  2. Chi o cosa è dunque "il Genio di Roma"?

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Io credo che non sia tanto strano il necrologio, quanto le considerazioni di Pecorelli. Il necrologio, infatti, a quanto pare veniva fatto ogni anno, come ci ricorda Giovanni Pesce. Invece consideriamo quanto scritto da Pecorelli: «Mercoledì 15 marzo il quotidiano “Vita sera” pubblica in seconda pagina un necrologio sibillino: “2022 anni dagli Idi di marzo il genio di Roma onora Cesare 44 a.C.-1978 d.C.”. Proprio le idi di marzo del 1978 il governo Andreotti presta il suo giuramento nelle mani di Leone Giovanni. Dobbiamo attendere Bruto? Chi sarà? E chi assumerà il ruolo di Antonio, amico di Cesare? Se le cose andranno così ci sarà anche una nuova Filippi?».
    Qui, a me sembra, il "Cesare" di cui parla Pecorelli non è tanto Moro, quanto il governo Andreotti (e del resto, il divo Giulio di cui parla spesso Pecorelli e che si associa al divo Cesare è Andreotti non Moro), che potrebbe essere tradito da qualcuno e ucciso sul nascere, portando il paese verso una crisi avvicinabile ad una guerra civile (il riferimento a Filippi). Probabilmente Pecorelli aveva avuto sentore di qualcosa, e profetizzava un tradimento, un colpo a quello che sarebbe diventato il primo governo del Compromesso storico.

    RispondiElimina
  5. Nel box relativo al cambio di comandante la Regione Militare Centrale, non hanno indicato il cognome del Generale uscente......a mio avviso il cognome era Santovito

    RispondiElimina