venerdì 6 ottobre 2017

L'ALFETTA DI SCORTA E L' INCREDIBILE AMNESIA DI UN CARABINIERE

UNA "PROVA GENERALE" PRODOTTA  DAL CASO


Il 15 marzo 1978 alle 11:45, mentre Moro , in una giornata piovosa, di ritorno dall'Università si dirigeva  con la consueta 130 verso il suo studio in via Savoia, un'auto davanti fece una manovra "maldestra" costringendo l'autista della 130 a frenare improvvisamente con conseguente tamponamento da parte dell'Alfetta di scorta. La 130 era condotta dal brigadiere dei CC. Otello Riccioni mentre l'Alfetta tamponatrice dall' appuntato di P.S. Rinaldo Pampana. (Si ricorda che il personale di scorta effettuava il servizio a giorni alterni e pertanto gli uomini coinvolti il 15 sarebbero stati a riposo il giorno successivo, cioè il giorno della strage). Accadde insomma, in parte, ciò che si sarebbe ripetuto il giorno dopo.

Questo il verbale (che forniamo in due parti per migliore leggibilità) estratto da CM1 vol. 29 pag. 1037.







Dell' Alfetta che tamponò è ben leggibile la "sigla interna " della Polizia (52121) e parzialmente leggibile la targa "civile" ( Roma T223XX).

Di Riccioni, conducente della 130 , leggiamo che aveva conseguito la patente di tipo C a 22 anni a Sassari, probabilmente durante il servizio svolto nella sua prima destinazione .



Come leggiamo sopra, i danni maggiori (comunque non gravissimi in entrambe le vetture) furono riportati dall' Alfetta con la rottura in particolare dei fari anteriori sinistri.                                                                                                                          Si ritenne pertanto necessario provvedere alla sostituzione dell'autovettura di scorta, cosa che avvenne probabilmente nell'ora di pranzo tant'è che, come possiamo leggere sotto, l' Alfetta sostitutiva uscì dall' Autoparco della Polizia alle 15:41 del 15 marzo. (Documenti in CM1 vol. 108 pagg. 85,86)

Come possiamo vedere (sempre sotto) l'autista Pampana ritira (uscita 15:41 rientro 22:30) il mezzo con sigla interna 52116 e con targa civile (come appendiamo dalla relazione qui sopra) Roma S93393. 




                    Si tratta insomma dell' Alfetta che verrà crivellata di colpi il giorno successivo. Insomma il 16 marzo un'auto di scorta diversa da quella del giorno prima con un capo scorta (Zizzi) al suo primo giorno di quel servizio essendo in congedo (senza che ne avesse fatto richiesta, pare) il capo scorta di turno (Gentiluomo).



L'incidente , pur non grave, non passò inosservato e fu riferito in giornata alla moglie di Moro o da Leonardi o dal marito stesso; tanto è vero che la signora Eleonora  ascoltata dalla prima Commissione Moro disse il 1° agosto 1980 ( sta in CM1 vol. 5 pag. 24):


Quindi la moglie, pur non avendo contezza dell'orario preciso (dice : "la sera prima") , era a conoscenza che il 15 marzo l'Alfetta aveva tamponato la 130.



L'INCREDIBILE  AMNESIA



E veniamo dunque all'amnesia.







Anche il conducente della 130 del 15 marzo - Otello Riccioni che, subito accorso in via Fani, vediamo qui a fianco e sotto - fu interrogato sul punto e su molte altre questioni, però in dibattimento e sotto giuramento.

















Ecco due stralci  dall' udienza del 22 settembre 1982 in  Corte d’Assise di Roma, processi Moro e Moro-bis. (Vol. 77 CM1 pagg. 437-455).  Interrogato sul punto:



E ancora sollecitato sulla questione , non aggiunge altro, con il Presidente che, per di più, stigmatizza la corretta precisazione dell' avvocato che fa riferimento alle dichiarazioni precedenti della Sig.ra Moro:



La domanda è: come è possibile che un incidente accaduto proprio il giorno prima dei tragici fatti, con modalità analoghe a quelle iniziali della strage, che comportò la sostituzione dell' auto di scorta nella stessa giornata, che fu tale da essere riferito alla Sig.ra Moro, gli si sia cancellato con tale facilità dalla mente ? Un altro enigma, fra i tanti, del caso Moro.

Ci auguriamo comunque che l'attuale Commissione presieduta dell'on Fioroni, nell'escussione, ancora segretata (vedi sotto) , di Otello Riccioni abbia approfondito anche questi aspetti.


STRALCIO DAL TABELLARE DOCUMENTI RISERVATI  PAG. 162    http://www.gerograssi.it/cms2/file/casomoro/dvd170116/RISERVATI_29_03_2017.pdf  

5 commenti:

  1. Piazza Galeno (Nomentana) è abbastanza lontana da Piazza Ragusa (Tuscolana)....l'unico punto in comune è il traffico veicolare abbastanza intenso in tutte e due le piazze

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  2. No...ma infatti non c'entra nulla e, in ogni caso, si riferiva a qualcosa accaduto chi sa quando. Alla precisa domanda se la 130 fosse stata tamponata il giorno 15 ha risposto con un "no" secco.

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  3. Potrebbe anche essere considerata una prova generale di quello che sarebbe successo il giorno dopo, con una macchina che fa una manovra "maldestra" per saggiare il comportamento delle due macchine di scorta. Risulta che sia stato rintracciato il titolare della macchina civile, che sia stato interrogato?

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  4. Ciao Stefano, scusa il ritardo, ci era sfuggito il tuo post. Comunque no, agli atti non risulta nemmeno che fu individuato.

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  5. Certo, intanto bisognerebbe capire quale fu la manovra "maldestra" e chi la fece; perché se era una vecchietto che usciva da un parcheggio senza guardare o si immetteva sulla piazza è una cosa. Forse volevano testare la reazione della scorta ad un evento simile, ma siamo nel campo delle ipotesi.

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