(a cura di: SEDICidiMARZO)
4.
QUANTI PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE
DEL SEQUESTRO?
Tace, omette di parlare, anche senza far nomi, di altri che
pure dovettero esserci e numerosi.
Intanto le tre auto della fuga furono parcheggiate, dice
Morucci, in un arco di
tempo di
mezz’ora, tutte in via Licinio Calvo. E’
evidente che dovevano esservi
Altri complici poi, brigatisti regolari o irregolari, dovettero essere
dedicati al controllo della prima via di fuga: via Stresa. Una via tortuosa,
piena di immissioni dai passi carrabili dei condomini che vi si affacciano, che
appare stretta oggi, immaginiamoci allora quando era a doppio senso. Sì
perché, a dispetto di voci contrarie, la cosa è testimoniata dallo stesso
Morucci quando scrive a pag. 29:
Cosa fra l’altro confermata da questa foto (da La borsa di Moro di M. Altamura) in cui si vede la segnaletica orizzontale che divide in due corsie la carreggiata.
E’ ragionevole ritenere che quindi alcuni altri – forse anch’essi camuffati in qualche modo– erano pronti ad intervenire e fare da “movieri” per proteggere la prima parte della fuga in una via così angusta.
E che dire dell’autobus 48 che, provenendo da via della Camilluccia, girava a destra su via Stresa e poi ancora a sinistra su via Fani risalendola fino a piazza Walter Rossi (ex piazza Igea) con fermata non lontana dal Bar Olivetti?
Ecco quindi, o Morucci omette di raccontare tutto ciò, il che spiega però il fatto che il piano sia filato liscio senza intoppi, oppure, se non si sono curati di quanto sopra, bisogna concludere che hanno goduto di una fortuna sfacciata!
Hanno trovato rapidamente tre posti liberi per tre auto, nessuno in via Stresa ha fatto manovre che potessero involontariamente ostacolare il convoglio in fuga e l’autobus non è passato in quei minuti perché era lontano per casualità.
Ma se invece mettiamo da
parte l’ipotesi “fortuna sfacciata” dobbiamo concludere che i partecipanti
siano stati come minimo almeno il doppio di quelli dichiarati. Del resto lo
stesso Alfredo Bonavita, uno del nucleo storico delle BR, ha commentato con scetticismo
quei numeri così ridotti: “…ma se per il rapimento di Sossi , un uomo a piedi, solo e disarmato, eravamo in 18…” !
( Il post precedente n. 5/12 ): http://www.sedicidimarzo.org/2023/12/contraddizioni-del-memoriale-morucci-5.html
Come immagino saprete, il mandato di cattura emesso dalle forze dell'ordine dopo la carneficina di via Fani includeva anche i nomi di giustino de vuono e corrado alunni, dei quali fino ad allora non si conosceva l'appartenenza (o aderenza) alle br. Inoltre, stando ai soliti "si dice", da quella lista fu depennato il nome di innocente salvoni, per via di forti pressioni dall'alto... e così saremmo a quota 13.
RispondiEliminaRiceviamo su questo post due commenti critici da persona non meglio identificata che si firma come "Amministratore"- Non abbiamo mai problemi versi commenti critici-sono anzi motivo di riflessione- né ci preoccupano commenti firmati fantasiosamente, però non possiamo accettare una firma di questo tipo che ingenererebbe solo confusione. L'anonimo , se ci tiene, può ripresentarli con una firma meno ambigua. Grazie.
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