sabato 24 giugno 2023

LEGGERE OLTRE IL TESTO

 LEGGERE OLTRE IL TESTO

"...qui decostruisco le risoluzioni strategiche e sì, analizzo anche l’ipotesi
dell’influenza della R.A.F. e della presenza di Giovanni Senzani alla D.S. immediatamente precedente il rapimento. Invece no: non troverete pettegolezzi; perciò chi cerca cose tipo « Senzani era un agente della CIA » resterà deluso..."
*****
Prosegue in questo documento il lavoro di analisi dei testi BR di Benedetta Piola Caselli.
Applicato alle tre "risoluzioni strategiche" delle BR e al loro comunicato n. 1 del rapimento Moro.
Quali informazioni possono venirci in questo caso, andando oltre le loro parole e quali indizi trarne?

o in alternativa qui al link di Academia:
Ricordiamo infine, come già indicato, il link per accedere a quanto pubblicato a suo tempo dalle BR (Comunicati, Risoluzioni strategiche, etc) http://www.bibliotecamarxista.org/.../brigate%20rosse.htm...

64 commenti:

  1. Scusate ma la parte su senzani riflette esclusivamente le opinioni personali di codesta autrice, altro che leggere oltre il testo!
    Dove sarebbe l'analisi?
    Dov'è il cd. profiling (solito abuso di inglesismi per cercar di dare a uno scritto un'aria professionale)?
    Suvvia: questa si chiama propaganda, o nella migliore delle ipotesi gossip. Proprio quello che in premessa l'autrice dice di voler evitare, premurandosi di avvertire il lettore con una frase orripilante, quantomeno per chi ama la nostra (martoriata) lingua italiana: "Invece no: non troverete pettegolezzi".
    Iniziare un periodo, dopo il punto, con "Invece no:"... come fossimo al bar.

    Inoltre salta all'occhio la pochezza/svogliatezza di certe conclusioni alle quali la suddetta perviene con assoluta convinzione e facendo uso spregiudicato di parole definitive:
    "Come vedremo, basterebbe questa R.S. [1975] da sola per far crollare la teoria del « grande vecchio »"; e più avanti: "Ne consegue che non sta in piedi la teoria del « grande vecchio » cioè l’idea che, dietro le Brigate rosse, ci fosse un’intelligenza superiore che ne decidesse in modo organico l’azione in vista di un fine politico preciso."
    A parte il fatto che le BR del '75 non erano le BR morettiane del '78, l'autrice parte dall'assioma di dare per buono e genuino tutto quanto un'organizzazione terroristica scrive. Auguri.

    P.S. il tale persichetti sarà contento.

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    1. Gentile Mario Rossi (mi perdoni se ometto il "signore"),
      Trovo la sua critica veramente fuori luogo ma soprattutto poco centrata: di una analisi si può dir tutto, che non si è d'accordo, che gli elementi su cui si basa sono errati... Ma non si può dire che non sia una analisi, soprattutto se i suoi elementi fondanti sono documenti.
      Trovo inoltre, mi permetta, veramente fuori luogo criticare un lavoro per le scelte linguistiche del suo autore, dimostra una rigidità oserei dire quasi militare che in questa sede è davvero inopportuna.
      Ed infine trovo veramente "cafona" la sua correzione di "presunti errori" nell'uso della punteggiatura, che spesso sono caratterizzazioni dello stile di un autore.
      Bene, ora passiamo ad una critica seria e motivata, ce la vuole fare o si è affacciato qui solo per gettare discredito?
      Cordialmente
      Laura Moretti

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  2. Gentile Mario Rossi (o John Smith), grazie per il suo commento, che purtroppo trovo proprio fuori strada . I dati su Senzani sono chiari: non c'è niente di strano nella sua vicenda. Se lei vuole sostenere che c'è, può argomentare - lo faccia però su dati reali. Quanto al pezzo che riporta sul "grande vecchio" forse posso provare a renderle più chiaro il passaggio: se una cosa è molto improvvisata e non c'è una strategia dietro, non corrisponde a un piano preordinato e dunque ai desiderata di qualcuno che il piano lo stabilisce. In questo senso si parla di grande vecchio. Non si tratta di opinioni personali, ma di massime di esperienza. Se poi lei vuole sostenere il contrario, sarà interessante ascoltare la sua opinione, se basata su fatti e non su pettegolezzi. Quanto al "dare per buono quello che un' organizzazione terroristica scrive", vuol dire che secondo lei le BR scrivevano le direzioni strategiche per depistare il lettore? Suvvia. Grazie di voler utilizzare un nome in chiaro, come faccio io. Benedetta Piola Caselli

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  3. Mi scuso per questo secondo inserimento ma sono con il telefonino, il che rende scrivere abbastanza complicato. 1) la distinzione fra le BR del 75 e quelle del 78 è ben evidenziata; 2) ci sono 10 pagine di analisi del testo , su cui si basano le mie conclusioni. Se lei vuole proporne di diverse, è molto benvenuto ma deve argomentare in modo specifico; 3) nel suo commento non appare nulla che si avvicini a un discorso di sostanza, oppure a una critica sul metodo. Secondo lei è inappropriato il termine "profiling" : magari potrebbe provare a spiegare perché, ma si tratta comunque di una cosa minuscola rispetto al contenuto dell'elaborato. La sua altra critica è stilistica, cioè non le è piaciuto che iniziassi con "invece no" dopo un punto, nella "parola" di premessa allo scritto. Ne prendo atto. Detto questo, che peccato, il suo commento appare solo una attacco ideologico, immotivato, quando avrebbe potuto essere un' occasione di approfondimento e dibattito. Se vorrà riformularlo in modo costruttivo sarà una gioia rispondere a tono, ovviamente se userà un nome in chiaro.

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  4. complimenti per l'articolo Collega,
    la figura di Senzani è sicuramente molto complessa e le facili etichette (spia/infiltrato ) nei suoi confronti non reggono . Mi pare che sia una figura di intellettuale molto diffusa in quegli anni, probabilmente a differenza di tanti altri professori contigui all'eversione non è riuscito a mantenere adeguate distanze con le B.R. e quindi non è riuscito a salvarsi a differenza di tanti altri protagonisti/comprimari di quella sciagurata stagione.
    Secondo me esiste invece un senzani pre ed uno post sequestro moro, quando comunque le conseguenze dell'affaire lo avranno costretto o portato a contatti con situazioni più nebulose ( traffico di armi dal medio oriente, hyperion ed il famoso olografo senzani, cutolo eccetera ).D'altronde come amano ripetere alcuni dei guerriglieri metropolitani di allora anche Lenin arrivò a San Pietroburgo su un treno militare tedesco...
    Volevo infine chiederle se ha mai letto, con riferimento ai primi comunicati B.r. le analisi linguistiche del sovietologo Rota, e che giudizio ne darebbe

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    1. Ciao Collega, grazie per questo commento! Conosco Rota, non sono totalmente d'accordo con lui, e volevo scrivere un pezzo sui comunicati, anche tenendo conto delle riflessioni di Andrea Guidi di cui Franco Martines e Laura Moretti mi hanno messo a parte. Vedo poi che sul tema della analisi linguistica c'è molto interesse: potremmo provare a fare una riflessione collettiva...

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  5. A proposito di Senzani segnalo la recente "diffida" inviata tramite avvocato alla Commissione Moro 2 ( https://gerograssi.it/cms2/file/casomoro/DVD18/Diffida%20Senzani.pdf ).
    Credo sarebbe interessante una analisi anche questo documento che termina con queste parole:
    << La vera e propria efficacia calunniosa della escalation di notizie false, molte delle quali provengono dai membri - protetti dalla immunità per quanto affermano nel loro ufficio (ma anche all'esterno) - della Commissione che Lei presiede, è ben rappresentata dalla famosa constatazione di Francis Bacon (non a caso: filosofo e statista inglese) "audaciter colomniare semper aliquid haeret".
    La prego di portare queste mie considerazioni a conoscenza dei membri della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. >>

    alberto

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  6. senzani nel 1972 si reca una prima volta negli usa, con una borsa cnr molto alta per gli standard dell´epoca : 4 milioni. Stando a memoria 1978 della questura di firenze, la borsa era invece stata finanziata o cofinanzata dall´usis, documentato e documentabile front della cia, che avrebbe risolto anche la questione del visto per senzani (marcello altamura, il professore dei misteri, ponte alle grazie 2019, pp.40 sq.). Il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato alla cia non è dunque pettegolezzo, ma razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  7. Nel 1979, senzani si reca ancora negli usa (ibidem 43), ottenendo visto benché nel marzo fosse stato arrestato e poi rilasciato a firenze. In una delle sue agende sequestrate a firenze nel 1979, vi sono i numeri dell´ambasciata americana di via veneto e del centro studi americani collegato all´usis di via caetani 32 dove il 9 maggio ´78 era stato lasciato Moro cadavere. Il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato alla cia non è dunque pettegolezzo, ma razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  8. A Roma sul finire degli anni ´60/inizio ´70, senzani abitava in via della vite, splendida location a due passi da piazza di spagna, con l´ex commilitone luciano bellucci, massone nonché confidente-collaboratore dei futuri sismi e sisde, che sarà presentato a quest´ultimo servizio da ferracuti piduista, contiguo alla cia, membro dei comitati di kossiga, tra i linciatori morali di Moro prigioniero. Anzi a dire di francesco pazienza, bellucci ebbe come secondo garante per l´ammissione al sismi, proprio senzani, che sempre stando al pazienza, era al servizio degli americani, e la sua abitazione in via della vite 86 era conosciuta dai servizi italiani fin dal 1968. Guarda ulteriore coincidenza, in via della vite contemporaneamente a senzani/bellucci, v´era anche un nucleo del sid diretto da antonio labruna, nonché addirittura l´appartamento del direttore del sid (fonte : AA.VV., Esecuzione capitale, kaos edizioni 2021, p.281 con note). Il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato non solo alla cia, ma anche ai servizi deviati nazionali, non è dunque pettegolezzo, ma razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  9. La II commssione Moro rileverà la presenza di senzani a londra nel luglio-agosto 1977, in coincidenza con la contemporanea presenza londinese di simioni, berio e mulinaris (ibidem 283). Torniamo alla perquisizione digos di casa senzani a firenze del marzo 1979, borgo ognissanti 104, conclusa con l´arresto del senzani per reticenza. Il repertamento del numero di telefono del centro studi americani di caetani 32 in una delle agende di senzani in quell´occasione, è da collegare ad una importantissima informativa del sisde del gennaio 1981, dove si verbalizza che il numero del cisa 6541613 era stato chiamato da senzani, intercettato dalla digos di firenze nel settembre-ottobre 1978. Due dei membri del cda del cisa sono per statuto designati dall´usis - cioè dalla cia. Dalla stessa informativa sisde citata, emerge che il cisa aveva utenza telefonica riservata e segreta iniziante con 100 ; e che esso aveva accesso ai box del civico 35 di via caetani, dove secondo testimonianze orali raccolte da Gianni Pesce, vi era nel 1978 anche il magazzino tessuti dei sonnino (dove con tutta probabilità fu ucciso Moro). Anche il pentito roberto buzzatti verbalizzerà che senzani gli aveva parlato di un centro studi legato alla cia nei pressi di largo argentina (fonte : Esecuzione cit., 285 sq.). Il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato alla cia, oltre che ai servizi deviati nazionali, non è dunque pettegolezzo, ma razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  10. Ancora : dopo l´arresto di moretti, senzani gli subentra anche nei contatti parigini con hyperion, attraverso l´utenza telefonica di jean-louis baudet, esperto di missili e membro del crise, una sorta di cerpet francese. Secondo il giudice priore, baudet era interno ai servizi francesi, parte di cellula direttamente collegata all´eliseo. Tornando all´italia, francesco pazienza nel processo per la strage di bologna nel 1987, aggiungerà che il generale lugaresi del sismi ed il colonnello cogliandro, avevano avuto rapporti col senzani, in particolare cogliandro attraverso bellucci. Anche buzzatti in una famosa testimonianza, dirà che una volta aveva dovuto aspettare senzani alla stazione di ancona, perché doveva incontrarsi con un ufficiale dei servizi : senzani gli raccontò che costui era del kgb, ma si tratta probabilmente di depistaggio, in quanto la descrizione dell´agente segreto fatta dal buzzatti è accostabile a musumeci, anche se solo in via probabilistica. Resta il fatto testimoniato ed ammesso dal senzani stesso al buzzatti, di suoi rapporti confidenziali con agenti di servizi segreti, quali che fossero (Esecuzione cit., 288 sq. + 298). Il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato alla cia, oltre che ai servizi deviati nazionali e francesi, non è dunque pettegolezzo, né tantomeno facile etichetta, ma razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  11. Concludo provvisoriamente, citando il generale dei cc Nicolò Bozzo, che fu stretto collaboratore di Dalla Chiesa, alla Moro2 : " Senzani era un amico del generale Francesco Delfino...Magari per un periodo non lungo, ma hanno avuto un rapporto " (delfino fu del sismi, 1978-87). E priore definirà senzani " un agente di influenza al crocevia di molteplici interessi e di poteri sovranazionali " (Esecuzione cit., 301). Altro che pettegolezzi o facili etichette : il sospetto che senzani fosse appoggiato e collegato alla cia, oltre che ai servizi deviati nazionali e francesi, è razionale argomentazione, ipotesi affatto ragionevole e plausibile.

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  12. con riferimento a Firenze e Senzani colgo l'occasione per fare un'altra segnalazione a mio avviso rilevante
    mi riferisco ad due documenti che rientrano nell'elenco dei (molti) atti secretati dalla Commisione Moro 2 ( https://www.gerograssi.it/cms2/file/casomoro/dvd170116/SEGRETI%2020_12_2016.pdf ) e cioè:

    23/05/2016 - Antonietta PICARDI, magistrato consulente della Commissione
    744/1 Verbale di sommarie informazioni rese da Federigo MANNUCCI BENINCASA in data 23 maggio 2016 (2 pagine)
    744/3 Trascrizione della fonoregistrazione del Verbale di sommarie informazioni rese da Federigo MANNUCCI BENINCASA in data 23 maggio 2016 (30 pagine)

    01/06/2016 - Antonietta PICARDI, magistrato consulente della Commissione
    744/4 Verbale di sommarie informazioni rese da Federigo MANNUCCI BENINCASA in data 01 giugno 2016 (2 pagine)
    744/6 Trascrizione integrale della Fonoregistrazione del Verbale di sommarie informazioni rese da Federigo MANNUCCI BENINCASA in data 01 giugno 2016 (74 pagine)

    ritenere che tra le complessive 104 pagine relative alla trascrizione delle sommarie informazioni rese da Federigo MANNUCCI BENINCASAsiano presenti degli elementi attinenti la figura e il ruolo di Senzani è perlomeno ... una ipotesi plausibile

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  13. Riceviamo dall'autrice che non riesce a rispondere direttamente - forse perché all'estero- sei risposte numerate agli altrettanti commenti di un Anonimo che terminano tutti con la frase: " ipotesi affatto ragionevole e plausibile.":
    1)
    Le borse per gli stati uniti erano in dollari e, con il cambio della moneta, effettivamente erano molto alte rispetto a quelle italiane. Le borse di ricerca si inscrivono tutte in quadri di collaborazione fra istituzioni ; in accademia è del tutto normale. Lei però cita un cofinanziamento dell' USIS, considerandola istituzione legata alla CIA. Ci sono due osservazioni da fare: 1) per provare l'affermazione occorre che lei produca non solo il documento, ma anche il regolamento per le borse di studio e il rapporto fra USIS e CIA nel concreto; 2) Anche se l'acronimo suona male, negli anni 70 l'USIS "orientava culturalmente" con il finanziamento alla cinematografia e all'editoria. Senzani va a Berkley appunto per tradurre un autore americano e pubblicarlo in Italia: non c'è niente di strano; 3) Il sistema delle borse di studio americane in Italia comprende(va) addirittura borse Nato : pensi un po', ci sono borsisti che, la Nato, la detestano. Nel precariato universitario si vive di piccoli finanziamenti, e ci si rivolge dove c'è "ciccia" specialmente da molto giovani.
    2)
    Sì, e questo avviene per una mancanza di controlli alla frontiera e di mancato raccordo con le autorità consolari. D'altronde, il sistema è stato permeabile fino agli anni novanta : si immagini quanto poteva esserlo negli anni settanta! E' assolutamente normale avere il numero dell'ambasciata ( e quindi anche del servizio consolare) del paese che deve rilasciare i visti, se non altro per potere prendere gli appuntamenti di richiesta e ritiro ; il Centro Studi Americani di cui lei parla, è soprattutto una scuola di lingue, che Senzani frequentava per fare le certificazioni necessarie per il conseguimento della borsa di studio (l’equivalente dell’ IELTS). Pensi un po', l'ho fatto anche io; anche io ho il numero, e pure quello dell'ambasciata americana! Oddio, sarò mica un'agente della Cia?

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  14. (Segue da sopra)
    3)
    Francesco Pazienza ha detto molte cose, e le consiglio di verificare bene la reputazione di cui gode. Non è che perchè una cosa viene detta, diventa vera.

    La storia della casa di via della Vite è spiegata nello studio (PS non è a due pazzi da piazza Navona, ma da piazza di Spagna) così come quello che lei definisce "massone" e collaboratore dei servizi. Peraltro, quella zona, essendo di prestigio, abitano molte persone di cui sicuramente anche ufficiali legati alla sicurezza interna ed esterna. Troverebbe la stessa situazione anche a via Giulia, ai Parioli, in certe parti dell'Esquilino eccetera. Quindi, se lei vuole sostenere che la cosa è fatta apposta, deve portare elementi molto precisi; se no, appunto, sono solo pettegolezzi.
    4)

    Guardi, mi dispiace ma appunto questi sono i "pettegolezzi" a cui facevo riferimento. Senzani va a Londra: si, con la famiglia, a trovare una cugina della moglie, e passa il tempo a studiare a LSE. Qui ci sono riscontri. C'era anche Simioni negli stessi giorni? A me non risulta ma, se anche ci fosse, questo non basterebbe a provare proprio niente : se lei vuole sostenerlo, deve dare prova sia del contatto, sia delle ragioni del contatto.
    Io sono a Parigi : se oggi ci arriva Putin, questo fa di me una spia russa? Quanto alle telefonate e ai vari enti che cita, dandoli tutti per emanazione della CIA, passi oltre le sigle e controlli cosa fanno per statuto e cosa stavano facendo in quel momento. Avere il numero di telefono di un ente non fa di te una spia ; né lo fa una dichiarazione en passant di un pentito ragazzetto che deve accreditarsi ai magistrati, e che non riporta nessuno dato di riscontro. Però faccia attenzione, nel senso che lei sta accettando acriticamente una letteratura certamente suggestiva, ma che di storico ha veramente poco.
    5)
    Dopo l'arresto di Moretti, Senzani cerca di riprendere i contatti con con la Francia (non è detto con Hyperion) e certamente lo fa per avere supporto ed armi. Per quel che riguarda le affermazioni di Priore, è metodologicamente scorretto confondere un'ipotesi investigativa con una verità accertata. Su Pazienza la invito ancora ad informarsi meglio. Sulle cose dichiarate da Senzani le consiglio di vedere i verbali di Senzani, e non quello che Senzani avrebbe detto secondo altri; sulle cose dichiarate da Buzzati le consiglio di vedere se ci sono riscontri perché guardi, veramente si dicono tante cose e crederci così, senza verifica, riecheggia il pensiero magico dei bambini.

    Anche io dico in giro di portare la taglia 42. Se un domani qualcuno lo ripete, questo non farà di me una supermodella.
    6)
    E sicuramente gli puzzavano i piedi.

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  15. insomma si parte sempre dal tetto: senzani è della CIA e su questa tesi si costruisce tutto il contorno.
    applicando lo stesso metodo quando si trova un mitra skorpion cecoslovacco insieme a Morucci e Faranda a casa di Giorgio Conforto come risolvere l'enigma?
    Conforto era un agente doppio, prima stava con il kgb ma poi è passato alla CIA.

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  16. L´autrice ed il signor valerio rappresentano falsamente le critiche come affermanti la certezza provata che senzani fosse agente segreto. Nessuno qui ha mai sostenuto tale certezza, come tutti i lettori possono facilmente verificare. Ad aver sostenuto una falsa certezza è chi esclude aprioristicamente che senzani potesse essere agente. Qui si è solo parlato di ipotesi plausibile e di sospetto, spiegandone le ragioni e fornendone le fonti nella pubblicistica. Cerchiamo di leggere prima di rispondere.

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  17. A parlare di un finanziamento o cofinanziamento dell´usis per la prima borsa americana del senzani, quella di berkeley del ´72/´73, è marcello altamura citato : dunque, se altamura ha inventato di sana pianta, l´autrice deve provarlo. altamura cita a supporto della sua affermazione, una memoria del novembre 1978 della questura di firenze, inserita nel fascicolo personale del senzani. Difficile si sia inventato questa cosa, che lo squalificherebbe del tutto come saggista. Vero è che nel libro, di cui ripeto la citazione : Il professore dei misteri, ponte alle grazie 2019, p.41, altamura non fornisce copia del documento, né indica dove si trovi per verificare. Ma questo l´autrice, se davvero è interessata alla verità storica sul senzani, può facilmente chiederlo ad altamura stesso, che fa parte del gruppo fb del collettivo sedicidimarzo, e che forse può pertanto essere contattato facilmente attraverso i gestori del gruppo, che credo siano il signor martines e la signora moretti. altamura aggiunge anche per obiettività, che sia senzani sia l´ucigos smentirono partecipazione usis a questa sua prima borsa. Dunque non credo proprio che abbia inventato documenti, però ripeto, è facile verificare, penso che altamura abbia anche pagina fb. Dunque il discorso corretto è, ripeto : stando ad altamura citato, vi fu questo finanziamento o cofinanziamento usis. L´autrice non fornisce nessun elemento per smentirlo provatamente, in quanto lei stessa evidentemente, non ha né letto altamura, né visionato il documento. Dunque come faccia a definirlo apoditticamente pettegolezzo, lo sa solo lei.

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  18. Anche il compianto Giuseppe De Lutiis citato sempre in Esecuzione supra, p.282 : "Grazie a un cospicuo finanziamento erogato dall´ente statale Cnr...e con un CONTRIBUTO DELL´USIS ( L´ENTE STATUNITENSE DELL´ATLANTISMO ANTICOMUNISTA UNITED STATES INFORMATION SERVICE), SENZANI NEL 1972 POTE´ RECARSI NEGLI STATI UNITI DOVE, ALL´UNIVERSITÀ DELLA CALIFORNIA DI BERKELEY, SI OCCUPÒ PER CIRCA 6 MESI DI SOCIOLOGIA E DEVIANZE." Cito il noto De Lutiis a supporto, a supporto ripeto dell´ipotesi non di una inesistente falsa certezza falsamente imputata ; e lo cito anche perché l´autrice si confonde sullo scopo ufficiale della prima borsa del senzani : non per tradurre un libro andò a berkeley, ma per ricerche appunto sulle devianze, sul carcerario, sulle minoranze etc., a quanto ricordo e come afferma De Lutiis. Questo come scopo ufficiale. Se poi lì, invece oppure oltre a studiare le devianze, senzani ebbe pure abboccamenti con la cia, questa è una cosa ipotetica che va accostata a tutti gli altri indizi citati supra, come la seconda borsa del ´79 dopo l´arresto, punto sul quale l´autrice curiosamente tace. Né io ho certezza che già nel 1972 senzani fosse un agente doppio o triplo, né che lo sia mai stato ; né ha certezza alcuna l´autrice che NON lo fosse. Eppure dà per scontato, come articolo di fede, che non lo fosse.

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  19. De Lutiis racconta che attorno al 1974, si era formato attorno all´ambasciatore americano volpe un "country team" per sorvegliare la politica in italia, di cui facevano parte anche funzionari usis (Esecuzione 286 nota 34). E passiamo alle argomentazioni ed in questo caso, poi anche alle prove, dello stretto collegamento tra usis e cia. Ecco un primo esempio di attività eversiva dell´usis, che ci serve da introduzione per cominciare a capire come dietro il paravento culturale (spesso anche reale) vi fosse intelligence e sovversione ; esempio tratto dal volume che non finisco di raccomandarvi, AA.VV., Esecuzione capitale, kaos 2021, pp.97 sqq. : agli atti della commissione parlamentare d´inchiesta sulla p2, un´informativa del sid del 1954 aveva riferito che " l´USIS - United States Information Service, associazione culturale americana che ha sede in via Bigli [a Milano], sembra che abbia concesso poco tempo fa un finanziamento di 3 milioni all´associazione ´Pace e libertà` per sostenere la loro già intrapresa lotta anticomunista " : era l´organizzazione del golpista eversore fascistoide sogno, in cui all´epoca era attivo anche l´agente doppio e triplo luigi cavallo ; pace e libertà operava infiltrazione e disturbo all´interno del PCI, tra le altre cosucce. E la sua organizzazione era paramilitare, come testimoniato sempre nel ´54 da un funzionario dell´ufficio affari riservati, cosa agli atti della commissione stragi : questi paramilitari di sogno erano ex "partigiani" bianchi come lui, fascistoidi e fanatici anticomunisti, più nuove leve di giovani volontari pronti al golpe manu militari se la sinistra fosse andata al potere anche
    democraticamente ! sogno godeva in questa sua azione eversiva che si protrarrà nei decenni successivi sotto altri nomi, dell´appoggio dell´ambasciata americana : clandestinità, spionaggio, dossieraggio. Infiltrazione delle prime br con roberto dotti, che circuisce la cagol a Milano tramite simioni.

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  20. https://gerograssi.it/cms2/file/casomoro/DVD12/0070_003.pdf
    p.30 scan, 27 del cartaceo originale del verbale digos che reperta le cose trovate a casa conforto il 29.5.1979 dopo l´arresto del duo scheinbr morucci-faranda. Siamo sempre nella sezione 218 dei reperti, siamo nella stessa busta beige col biglietto da visita di brian rodgers furness ed altre cosette pertinenti che vedremo. Andate ora al reperto z1 : è un altro biglietto da visita della collezione del morucci : questo intestato a tal George G. Wynne. Sono nomi rarissimi per fortuna, come quello di furness, quindi ci basta trovarne uno compatibile cronologicamente con gli anni ´70, membro dell´apparato del terrore di regime u.s.a., ed attestato a Roma : scommettete che lo troviamo ?...
    Ecco il george g. wynne che fa per noi :
    - collaboratore della rivista del foreign service del dipartimento di stato (l´agenzia di furness) ;
    - attivo negli anni ´70
    - frequentatore abituale di Roma nello stesso periodo, al punto da lasciarci un figlio a scuola attorno al 1976
    - membro dell´USIA, che all´estero chiamano...USIS.
    Ordunque : nella oramai famosa busta beige, reperto 218 dell´inventario della perquisizione di casa conforto, c`è un secondo biglietto da visita "sensibile" : quello di george g. wynne, altro americano collegato allo state department di kissinger come furness, ma anche direttamente alla USIA, united states information agency, detta USIS per gli amici all´estero - cioè la pseudoassociazione pseudoculturale che operava sin dal dopoguerra in italia nel settore guerra psicologica anticomunista e finanziamento della strategia della tensione, usis che incrocia FORSE con simioni, con senzani, con sogno, con la crème de la crème insomma del golpismo e stragismo in italia, ed ora appunto CERTAMENTE con morucci.

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  21. Ed ecco un esempio di documento attestante lo stretto legame tra cia ed usis : https://www.cia.gov/readingroom/document/cia-rdp83-00586r000300230003-3 è dagli archivi FOIA della cia online. Cliccate su attachment per scaricarlo e renderlo agevolmente leggibile. Si tratta di documento desecretato risalente al 1962 : una lettera del Foreign Broadcast Information Service (FBIS), sub-agenzia spionistica della cia. Il punto 7 concerne un memorandum di intelligence su cuba, di cui si ordina che 200 copie extra vengano mandate ALLE SEDI USIS OLTREOCEANO. Ecco dunque documentalmente provato non solo il link cia-usis, ma pure il rapporto di dipendenza della seconda dalla prima, seconda che ottiene i propri materiali di propaganda anticomunista in tutto il mondo, appunto dalla cia. SE dunque, come sostengono prima De Lutiis e poi altamura, senzani fu finanziato o cofinanziato dall´usis, egli fu finanziato da agenzia americana che prendeva ordini dalla cia. Chi dunque volesse scrivere libri seri su senzani, dovrebbe anzitutto verificare questa cosa, chiedendo ad altamura perché purtroppo De Lutiis è morto da tempo. Ovvio che chiunque può telefonare al cisa solo per sapere della prossima conferenza di entomologia hawaiana. Così come altri può telefonare al cisa nel 1978, per sapere quali nuove strategie terroristiche adottare. Uno dei rappresentanti usis nel cda del cisa 1978 si chiamava Arndt. Certo che tutto questo non prova che senzani fosse in combutta con la cia etc. Ma nessuna prova esiste che non lo fosse. L´unica opzione logica a questo punto, è sospendere il giudizio, non tacciare di pettegolezzo l´ipotesi (ipotesi e non falsa certezza) fondatissima che senzani potesse esserlo. Sono stupito che l´autrice, che sostiene di aver scritto un libro su senzani se ho ben capito, non abbia letto altamura né provato a contattarlo.

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  22. Ho letto da qualche parte, dico en passant, in questo sito, che il collettivo sedicidimarzo è in contatto con gianremo armeni, che ha fornito foto di altro documento importantissimo repertato a GC47. Volevo pertanto cortesemente pregare il collettivo, di chiedere ad armeni se può fornirvi anche le foto dei biglietti da visita di wynne e furness, avanti e indietro, dato che lui ha accesso evidentemente, all´ufficio corpi di reato e per me invece è al momento impossibile. Ve ne sarei molto grato, e se vi fornisce dette foto, vi sarei gratissimo se le pubblicaste qui come faceste per le altro foto. Moltissime grazie anticipatamente.

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  23. Caro Anonimo, penso che tutti coloro che si spingono a commentare un post su giovanni senzani abbiano letto il libro di Marcello Altamura.
    Il problema è di metodo: si è costruita una letteratura ed un canovaccio funzionale alla narrazione secondo cui fin dagli anni 50 gli stati uniti e la gran bretagna hanno impedito al democratico, integerrimo e patriottico Partito Comunista Italiano di andare al potere con le bombe, gli omicidi e le provocazioni.
    Moro è stato quindi ucciso da agenti NATO/GLADIO/USIS/M16/P2/MAFIA perchè voleva portare il P.C.I. al governo, insomma il filo nero che parte dalla strage di portella della ginestra ed arriva alla discesa in campo di Silvio Berlusconi.
    Nulla Salus extra ecclesiam visto che a destra sono agenti conclamati mentre gli extraparlamentari sono o agenti occulti oppure servi sciocchi.
    Per curiosità anche i militanti R.A.F. che organizzano un agguato praticamente identico a via fani risultano essere agenti CIA? cosi abbiamo la quadratura del cerchio, magari si sono poi rifugiati a berlino est per continuare a spiare per lo zio sam.
    questo approccio ideologico è il miglior alleato di chi non vuole giungere alla verità e appunto bolla ogni ricerca come complottismo..

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  24. Gentile Valerio : che gli usa e gb (e le altre potenze atlantiste, in combutta con parte dell´establishment italiano) abbiano fatto di tutto all´epoca, per impedire al PCI di andare al governo (e prima ancora, al PSI, ricordiamo il piano solo) non è una narrativa ma un fatto. fasanella, cereghino e molti altri lo hanno documentato inoppugnabilmente e verificabilmente da anni. Lei fatti e prove contrarie non ne cita affatto, parla solo per pregiudizio e partito preso. Non ha alcun argomento. Non ha nulla di concreto da obiettare ad altamura, De Lutiis etc. Quindi non varrebbe neppure la pena di rispondere al nulla, se non per lettori indipendenti che giungano a questo thread. E che devono sapere ad esempio, o ricordare sempre se lo sanno già, che il 16 marzo a via Fani, nella striscia dell´agguato, c´erano pochissime auto parcheggiate, su cui hanno ricercato benissimo D´Adamo, Hepburn Jr e qualcun altro. Una era una mini cooper lato olivetti, intestata a tal tullio moscardi, ex X mas, che pochi mesi dopo viene assunto al sismi, quindi doveva esserne stato contattato da molto prima. Costui non aveva alcuna ragione di posteggiare fuori, perché abitava a via Fani 109, lo stabile dell´olivetti, ed aveva posto macchina privato nel garage condominiale come accertato da altri con la portiera attuale e con inquilina dell´epoca. Un´altra macchina era la austin morris intestata alla società poggio delle rose collegata alla fidrev collegata a sua volta ai servizi, macchina nella disponibilità di tal bonanni patrizio, che l´aveva parcheggiata lì la sera prima benché avesse anche lui appartamento al 109 con garage condominiale. E suo padre, il costruttore del 109 lanfranco bonanni, come provato da altri, era stato membro del SOE nel 1944. Mi fermo qui perché son cose in parte note a tutti tranne che a Lei. È inutile pertanto che Lei depisti banalmente, dalla inanità epistemologica assoluta del tacciare le ipotesi su senzani infiltrato di pettegolezzo. Le Sue tiritere generiche non attaccano, sono i triti e ritriti tòpoi persichettian-sattiani - troverebbero assai migliore accoglienza su insorgenze, Glielo assicuro : quella è casa sua.

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    1. Le mancano proprio i rudimenti della ricerca storica..dai fatti e dagli indizi si giunge poi ad una ricostruzione plausibile.. non si parte da una tesi e a ritroso si si trovano sia le pezze d'appoggio che le forzature che giustificano gli assiomi che si volevano dimostrare da principio.
      Nessuno mette in dubbio che l'Alleanza Atlantica fosse preoccupata dalla crescita di un partito ideologicamente dipendente dal PCUS e massicciamente finanziato da una potenza straniera e nemica, avente un forte apparato clandestino.
      Nessuno ha dubbi sulle tendenze golpiste di una parte dei servizi segreti nostrani ,vicini per esempio alla grecia dei colonnelli.
      Se lei alzasse lo sguardo dalla sua ossessione potrebbe scoprire che tutte le organizzazioni guerrigliere europee (IRA ETA BR RAF ma anche altre belga e greche) , sin dai primordi di giangiacomo feltrinelli, erano influenzate e foraggiate dai servizi dell'est, i quali hanno favorito il loro incontro con i marxisti palestinesi e le esperienze di guerriglia sudamericane.
      Questo significa che Moro sia stato sequestrato dalla stasi o dal GRU? assolutamente no però è abbastanza curioso che quando si tocchino certi fili (gradoli, conforto,luciana bozzi, olografo senzani,palestinesi ed anche hiperion ) vi sia un certo timore ad approfondire.
      Sono storie che è meglio dimenticare, continuiamo con l' U.S. Army field manual n. 31 e l'operazione sperone che ci avvolge da 40 anni

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  25. mr "valerio", lei continua a fare il provocatore sterile di professione, e più insiste a vanvera, più si espone solo al ridicolo : qui fatti e indizi li ho portati solo io finora, nessun altro e men che meno Lei.
    Dunque mi porti le prove che le br erano finanziate dai servizi segreti dell´est, oppure la smetta di vomitare catechismo de propaganda fide. Sono in trepidante attesa di dette prove, altrimenti sarò costretto a concludere, che Lei apre bocca e le dà fiato. Prego.

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  26. Intervengo per dire che, senza avere mai approfondito sulle fonti disponibili la questione Senzani, la cosa mi pare molto complessa e ipotesi contrapposte abbiano uguale diritto di cittadinanza, proprio perché certezze degne di questo nome non ve ne sono. Mi sento solo di dire che, se mancano prove di finanziamento delle BR da est come da ovest, se vogliamo parlare piuttosto di attenzione nei loro confronti, esse ne ebbero probabilmente più dal Mossad che dal kgb.
    Invito l'autrice a continuare con questo interessante metodo di analisi linguistica della vicenda.
    Andrea Guidi

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  27. P. S. Algranati, Di Nola, Piperno, Gino Carpi (il proprietario della tipografia di via Pio Foa'), non sono cognomi "autoctoni", per così dire.

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  28. P. S. 2 e ora che ci penso, non lo sono nemmeno Olivetti e Moreno. Insomma, ragazzi, da studiare ce n'è.

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  29. Condivido in gran parte gli appunti di andrea guidi. Volevo solo precisare alcuni dettagli tecnici : piperno è bensì cognome esclusivamente ebraico-italiano, però il cognome della madre di franco piperno, attestato agli atti della Moro1, non era ebraico : russo. Dunque piperno con tutta probabilità, almeno per l´ortodossia rabbinica ufficiale, non è ebreo in quanto di madre non ebrea - l´ebraicità come è noto è esclusivamente matrilineare per detta ortodossia, ancora prevalente nella sfera delle comunità ebraiche : sei ebreo solo se lo è tua madre, indipendentemente dalla eventuale ebraicità del padre. E sei ebreo anche se tuo padre non lo è, purché lo sia tua madre.

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  30. Piccola precisazione anche su di nola : benché la notoria laura di nola, coinvolta a torto o ragione nel caso Moro, era sicuramente tecnicamente ebrea perché lo era sua madre, oltre che il padre ; tuttavia per amor di precisione ho appurato che in italia esistono anche di nola non ebrei. Cioè di nola, a differenza di piperno, non è cognome esclusivamente ebraico-italiano. Questo solo per la cronaca, nessun dubbio sulla ebraicità tecnica di laura di nola.

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  31. La ringrazio per la precisazione, ma Laura Di Nola è indiscutibilmente sepolta- almeno come lapide- nella sezione Israelita del Cimitero Monumentale del Verano di Roma. vista e e fotografata dal sottoscritto.

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  32. Sì certo, questo che Lei dice conferma quel che ho detto : Laura Di Nola è sicuramente ebrea, perché lo era la madre (notizia da me raccolta in ambiente vicino alla famiglia), oltre che il padre. Vi sono poi altri documenti anche online che attestano le persecuzioni di entrambe le famiglie durante la guerra. Nessun dubbio, Lei ha perfettamente ragione su laura : era ebrea e non si discute. La mia era solo una piccola divagazione onomastica generale, perché ho conosciuto personalmente una di nola non ebrea, che nulla ha a che vedere con la famiglia di laura, tutto qui.

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  33. anche le recente questione emersa nell'ultima commissione delle lettere di moro portate presso la libreria Calusca di Milano con l'intervento del sociologo Aldo Bonomi penso possa essere pertinente

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  34. Paradossalmente, post come questo, di cui non condivido nulla, a partire dal tono apologetico-agiografico, giustificazionista di belva umana come senzani, ha stimolato il mio interesse ad iniziare uno studio serio, per quanto nelle mie limitate possibilità di tempo ed economiche, criticamente e scientificamente condotto, della vexata quaestio . Parto da un demenziale articolo-intervista del 2014 riprodotto sul sito di persichetti (il quale da bravo fascista tinto di rosso, brucia i commenti che non gradisce ed a cui non sa rispondere ; li ho ripostati una seconda volta, ma temo faran presto la stessa fine , vedremo : nihil mirum, conoscendo il tipo), perché contiene fattoidi biografici che non reggono ad una seria lettura critica :
    ” Quell’attico apparteneva a un signore di Genova, lo diede a noi ” : si parla ovviamente del famoso attico di via della vite (di cui in commento supra avevo scritto correttamente che sta a due passi da piazza di spagna, solo per essere poi mendacemente accusato di aver scritto navona ! No comment, giudichi il lettore) : curioso che all´intervistatrice non venga in mente di chiedere al senzani, il nome di questo munifico mecenate genovese, che a quanto par di capire, regala o mette a disposizione gratuita (ma vedremo poi che per anna, così non era), un attico di superlusso nella zona più costosa di Roma. Ma come sono salottieri e mondani, questi rivoluzionari marxisti – quando si dice, penser à gauche et vivre à droite.
    ” Anna, che aveva avuto in eredità tre lire dopo la morte del padre, le spese tutte per restaurarlo. ” : mmm…tre lire ? Non si restaura un attico di superlusso nella zona più costosa di Roma con 3 lire : ci vogliono i milioni, diciamo per l´epoca, le decine e decine, se non centinaia, di migliaia di lire : se dunque anna poteva permettersi spese extra di tale entità a 22 anni, vuol dire che era figlia di papà molto molto benestante, altro che tre lire…Ancora una volta, senzani si rivela comunista da salotto – e che salotto !
    ” Scrissero che vivevamo nella casa di uno dei servizi segreti, ma questa è una fandonia assoluta.” : e cosa dovremmo fare, credergli sulla parola ? Come per il “fatto” delle tre lire ? Se invece si degnasse di dirci il nome del mecenate genovese, allora potremmo verificare chi fosse costui, e confermare o smentire la diceria. Ma temo che tali curiosità prettamente scientifiche, siano estranee al chiaro intento apologetico-agiografico di questa melensa e risibile intervista. Tuttavia, abbiamo l´indirizzo : via della vite 86, attico : propongo dunque ai membri del collettivo, di collaborare alla ricerca del genovese, acquistando se possibile, visura storica dell´immobile presso l´ufficio di pubblicità immobiliare di Roma, se esiste una tale tipologia di visura (chiedo conferma, non sono esperto in questo): ci interessa l´intestatario di quell´attico nel periodo 1969 -1972. Io non sono in grado al momento di fare anche questo.
    Risibile sarebbe l´intervista citata, se non stessimo parlando di un efferato assassino di stampo nazista. Ancora una volta dunque, si conferma immetodico e pregiudiziale, il bollare di pettegolezzo l´ipotesi (e sottolineo ancora ipotesi per i nonvedenti e finti tonti) ragionevolissima che senzani fosse un agente - prima bisognava scoprire e verificare ad esempio, tra le molte altre verifiche omesse, chi fosse questo X genovese così facoltoso.
    Che i fenzi appartenessero con tutta probabilità, alla borghesia medio-alta, trova riscontro anche nel fatto che enrico fenzi fosse professore universitario, professione alla quale solitamente, né allora né oggi si accede dai ranghi del proletariato.

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  35. ” Dissero che venivo da una famiglia borghese. Io invece sono figlio di una famiglia di contadini di sinistra, sono nato a Forlì. ” : ma davvero ? Pensavo che i contadini abitassero in campagna, non in città : se dunque, come pare certo, almeno questo, senzani nacque a Forlì, i genitori non potevano essere contadini, dato che abitavano in città. Né pare plausibile ipotizzare, che siano andati a Forlì per farlo nascere in ospedale, perché siamo nel 1942 ed allora i figli dei contadini nascevano in casa. È ragionevole e fondato dunque il dubbio, che senzani non fosse affatto figlio di contadini. E se invece davvero si verificherà, che i genitori si occupavano realmente di agricoltura, allora non erano certo umili contadini lavoratori, ma visto che abitavano in città, dovevano essere proprietari terrieri di un certo calibro. Questo vantare dubbie ( e sottolineo dubbie : non ho ancora prove di chi e cosa fossero i genitori di senzani) origini proletarie accomuna il senzani al moretti, che si autodefinisce operaiaccio quando invece era figlio di maestra di musica e di mediatore commerciale - cioè per i tempi e luoghi, di piccolo-media borghesia provinciale : operaiaccio non fu mai neppure alla siemens, dove svolgeva mansioni specializzate di tecnico elettronico e delle comunicazioni, e non stava certo ad ammazzarsi alla catena di montaggio o su cantiere edile.
    Ancora su anna fenzi, quella che eredita solo “tre lire” che le bastano per ristrutturare un attico di superlusso a via della vite avuto chissà come da un mister X genovese … :
    ” Dove vi siete conosciuti con Anna?
    A Genova. Anna era tornata da Londra, dove aveva fatto le scuole internazionali. Scoppiò questa follia dell’amore. Ci sposammo a Genova, ma ci trasferimmo quasi immediatamente a Roma, e subito dopo a Napoli. Ci fu poi l’esperienza americana. Nel frattempo nacquero le nostre due figlie, Francesca e Alessandra. ” : e tutto questo, con le tre lire di eredità e con le borse di studio ? anna come vedremo, parlerà confusamente di altri contratti dell´epoca, comunque precari e non giustificanti un tenore di vita da via della vite.
    Probabile dunque a sigma 2 a questo punto, è che anna fenzi fosse ricca ereditiera, altro che 3 lire, e che non avrebbe probabilmente sposato un figlio di umili contadini una così, con ambizioni altoborghesi da superattici nel tridente che può permettersi di restaurare, dopo aver frequentato costosissime ed elitarie scuole internazionali a Londra…Vedremo in seguito documentalmente, come la stessa anna fenzi smentisca clamorosamente il marito in una sua deposizione testimoniale del 1980, contenente molti altri dettagli interessanti per capire la complessa problematicità della questione, che queste brevi note intendono per ora solo mettere ulteriormente a fuoco ed impostare in modo scientificamente corretto, ed epistemologicamente rigoroso. E senza alcun pregiudizio di partenza : non credo alla storiografia sine ira et studio, ognuno ha le proprie idee e motivazioni ed è giusto così : ed io sono contrario al terrorismo. Intendo dire però, che se riesco a scoprire abbastanza dati solidamente probatori nella biografia del senzani, che mi portino incontrovertibilmente ad escludere che fosse un agente segreto ed infiltrato, lo accetterò senza alcun problema.

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  36. Quel che ancora posso fare per ora, il contributo che posso dare ad un approfondimento critico della biografia senzaniana, è discutere questo importante documento del 1981 (sopra ho scritto per errore 1980, purtroppo non riesco a vedere funzione di modifica in questi commenti, forse potete cortesemente spiegarmi come si fa voi gestori ? ) : sta agli atti della Moro1 se ben ricordo, ma per ora l´ho ritrovato solo nell´archivio digitale del senato, cmq questo è :
    https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/moro-viii-leg/IT-SEN-072-004648/esame-anna-fenzi-del-10-gennaio-1981-allegati-p-75#lg=1&slide=0
    Dunque, il 10.1.1981, anna fenzi è convocata dinanzi al dottor vigna (quello stesso che assieme a chelazzi, aveva affettuato la perquisizione di casa senzani e proceduto al suo purtroppo breve arresto 2 anni prima), e racconta cose interessanti. Il marito nel frattempo, è sparito da tempo e oramai indagato per terrorismo, non più per la semplice reticenza e false dichiarazioni del 1979. Anzitutto abbiamo le generalità della fenzi : nata a Busalla (nell´entroterra genovese) il 12.7.1947 . Curiosamente invece, curiosamente almeno per me che entro da novizio in questa storia, il notorio fratellone terrorista enrico era nato da tutt´altra parte, 8 anni e mezzo prima, a Bardolino nel veronese. Purtroppo mancano i nomi dei genitori. Li sto cercando per altre vie, speriamo bene, per accertare che famiglia realmente fosse questa delle tre lire di eredità. Con cui si restaura, dice il senzani, attico di lusso nel tridente. Ma attenzione : mi corre l´obbligo scientifico e morale di fare tutte le ipotesi ragionevolmente plausibili a questo stadio iniziale, anche quelle che non portano acqua al mio mulino : io ho vissuto 26 anni a Roma, ed ho purtroppo l´età per ricordare, che fino alla fine degli anni ´60 / inizio ´70, i costi delle case, si affitti sia acquisti, nel centro storico, che poi son diventati proibitivi fino ad oggi, non erano sempre tali : ricordo gente non particolarmente benestante, che stava in affitto in appartamenti carinissimi a Trastevere ad esempio. Dunque non posso obiettivamente escludere che magari questo X genovese, che si trovava a possedere una casa a Roma che non usava, l´abbia concessa alla giovane coppia in affitto agevolato, in cambio di rimessa a nuovo o simili. Ma anche questa è solo un´ipotesi che faccio per completezza ed obiettività - tutta da verificare, assieme all´identità dell´innominato mr X.

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  37. Ricordo ancora ad esempio, che il famoso fioraio Spiriticchio abitava non lontanissimo da via della vite, nei pressi di piazza del popolo, dunque ripeto : non necessariamente questo problematico attico di via della vite doveva esser roba da miliardari allora. Ma non lo so per certo. Anche questo è da accertare. E soprattutto, mi scuso per i repetita, è da scoprire il volto di X, e che tipo di rapporti avesse con i giovani sposi (22 anni lei, 27 lui nel 1969) a cui cede l´uso del suo appartamento romano in una delle zone più incantevoli della meravigliosa Roma storica - roba da sogni ad occhi aperti per il mondo intero. Inizia l´esame, anna parla a ruota libera, dice che da tempo i rapporti col marito si sono diradati ed inariditi, che l´ha visto l´ultima volta a firenze nel´agosto 1980, quindi circa 6 mesi prima. Cerco di mettere dei punti fermi, sempre STANDO al verbale di anna, della cui veridicità nulla di certo posso dire al momento. Agosto 1980 : senzani è a firenze ; poi porta moglie e le due bambine al mare in un paese, di cui anna dice di non ricordare il nome, in provincia di catanzaro, tra catanzaro e soverato, dunque sullo ionio. Associo qui senza alcuna falsa certezza speculativa, ma solo a futura memoria, che l´attività criminale di senzani proprio in questo suo ultimo periodo, è molto intensa in calabria : ad esempio, pochi mesi dopo l´esame della fenzi, sarà senzani ad organizzare l´operazione chirurgica che salverà la terrorista natalìa ligas, clandestinamente affidata al ras lucano pittella, medico e politico della cosca di notori fiancheggiatori del terrore pseudorosso quali mancini, landolfi, di area socialista, con legami massonici comprovati, con avvocati compiacenti sempre di quelle zone tra calabria e lucania come il notorio tommaso sorrentino. Tutta una cricca collegatissima a piperno (catanzarese), alla sua ex la nobildamigella fiora pirri ardizzone, alla faranda anche lei di storico ceppo massonico del messinese. Senza dimenticare i viaggi di moretti e compagna du jour in calabria e sicilia. Dunque : agosto 1980 : senzani a firenze e poi sullo ionio nel catanzarese, con anna e le due bambine : a vigna pare non interessare alcun approfondimento di alcun genere : non chiede dove abbiano alloggiato al mare, chi abbia loro messo a disposizione alloggio ed a che titolo, nulla. Non solo : ma non si comprende neppure, visto che il telefono di borgo ognissanti 104, residenza fiorentina dei senzani era intercettato fin dall´autunno 1978 stando alla pubblicistica, come mai tutte queste cose vigna non le sapesse già, e come non avesse già rintracciato il senzani tramite blocco (cioè localizzazione del chiamante, che già allora poteva esser fatta in tempo quasi reale, teste spinella alla Moro1).

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  38. Stanchezza prende il sopravvento, spero di trovare il tempo e la mente fresca nei prossimi giorni, per finire la discussione del documento, che intanto potete leggervi da soli, offre ulteriori interessantissimi spunti di ricerca. Che lo faccia o no, ci tenevo almeno solo a far capire quanto complessa sia la quaestio senzani, e quanto poco sia riducibile a cliché radical-chic salottieri tipo : chiunque lo sospetta di collusione coi servizi spettegola e vaneggia. Spero almeno di aver provato al lettore non prevenuto, che tasselli decisivi della biografia di costui mancano ancora del tutto - e vanno scoperti.

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  39. Gentile Anonimo (non per noi però, caro Aleth/Skep/Class Phil/Giuseppe D.L., etc..).
    ti ringrazio per le riflessioni molto documentate (come sempre del resto) sulla figura di Senzani.

    Ricordo della tua presenza nel gruppo FB SEDICidiMARZO, non ricordo invece i motivi della tua uscita o allontanamento.

    Comunque vorrei precisare che non comprendo il giudizio negativo che hai di questo articolo e che traspare nei tuoi numerosi commenti, definendolo perfino apologetico nei confronti di Senzani. A me sembra che più semplicemente qui si cerchi, levando le lenti distorsive di ogni ideologia -sia essa pro o contro il fenomeno delle Br-di leggere, nei documenti che abbiamo a disposizione, al di là di ciò che il semplice testo dice. Non c'è apologia né demonizzazione, come è giusto che sia in un'analisi di questo tipo.

    Tu invece contrapponi a questa analisi, prendendo a pretesto un inciso dell'autrice in cui manifesta una sua convinzione sul personaggio, tutta una serie di elementi per controbattere questa affermazione, ripeto, del tutto incidentale.

    Lo fai mostrando la tua usuale padronanza e conoscenza di fatti e riferimenti, andando però -mi scuserai- completamente fuori tema.

    Detto questo, si può ben concordare con te che sul personaggio vi sono tante circostanze poco chiare che hanno dato e danno adito a sospetti. Però, allo stato, non c'è altro.

    Ben venga quindi ogni approfondimento in merito, ma qui il tema era, se proprio si volesse restringere il campo al solo Senzani, l'eventualità di una sua partecipazione e contributo alle Risoluzioni Strategiche in tempi in cui, sulla base delle sentenze passate in giudicato, non avrebbe potuto farlo. Il che, fra l'altro, mi sembra tutt'altro che apologetico.

    Franco Martines

    P.S. No, purtroppo su questa piattaforma non è prevista la possibilità di correggere un testo già inserito.


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  40. Gentile Franco Martines,

    la prima cosa che mi riesce incomprensibile, e non da oggi, della tua logica, che in passato nel caso Moro hai utilizzato assai bene per fini di studio molto più costruttivi, è cosa mai possa importare a te ed ai tuoi lettori se io, persona con cui non hai alcun rapporto privato e personale né interessi privati d´alcun genere, che non conosci e non hai mai visto in vita tua, mi chiami anonimo o Aleth o Skep etc. Quel che conta sono gli argomenti, è questo il mio punto di vista. È su quelli che verte la discussione. A me non può importare di meno se tu ti chiami davvero Franco Martines o Pinco Pallino, perché appunto, non ho con te alcun personale rapporto, ma solo pubblico e limitato al caso Moro. A me interessa il caso Moro e tutti quelli che ne scrivono o ne hanno scritto sensatamente, tra i quali tu rientri senz´altro e con merito pieno, li leggo con attenzione qualunque sia il nome che scelgano di fornire oppure no. Questa è la prima osservazione che mi suscita la tua lettera aperta.

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  41. Ti ringrazio comunque per essa, e per tutte le altre osservazioni che fai, che passo in rassegna ad una ad una. La tua memoria, che non ti fa certo difetto per usare un´orribile espressione che conosci benissimo, diventa a volte un tantino selettiva, curiosamente : ad esempio, se è vero che io sono stato alcune settimane nel tuo gruppo fb, mi pare strano che tu non ne ricordi poi il motivo dell´uscita : già, perché io non ne sono affatto uscito, sei tu che me hai espulso. Questo la prima volta, a luglio 2020 se ben ricordo. E la tua motivazione, che mi comunicasti per messenger, fu che non potevo stare nel gruppo perché avevo osato criticare il collettivo sedicidimarzo sul forum di manlio. La seconda invece uscii io effettivamente, perché mi censuravi i commenti col pretesto della paura di accuse per diffamazione, e della paura di essere attenzionato da quello che io chiamo terrore di regime, non so come lo chiami tu ma ci siam capiti. Ne ricordo uno ad esempio che cancellasti perché avevo definito moretti un assassino. Very strange, ma ognuno ha i suoi criteri, il gruppo è tuo e ne fai quel che vuoi. La mia impressione per quel che vale, è che tu l´abbia ridotto a forza di paure a volte fobiche, al salotto sanificato delle dame di san vincenzo. E comunque, io non tollero censure e fobie, quindi è chiaro che nel gruppo fb, non potevo coesistere con te. Basta, nessun rancore, solo precisazione. Sul piano umano, comprendo perfettamente che a nessuno piacciano le critiche, nemmeno a me, solo che mi sforzo di considerarle, perfino quando sono accese e violente verbalmente, altrimenti la scienza diventa dogma e tu lo sai.

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  42. Sul merito invece di questo thread, sul punto del fuori tema, ti rispondo invece stasera perché ora devo scappare.

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    1. Bene, Anonimo non anonimo, ti risponderò complessivamente dopo che avrai completato le tue risposte. Per ora, per citare anch'io Moro, ti ricordo una cosa che egli amava ripetere e che, ovviamente, condivido: "la persona prima di tutto". Il che dovrebbe spiegarti perché, se da un lato tecnicamente di Moretti si può dire che è stato un assassino, non trovo accettabile che nel contesto di un'analisi ci si riferisca a lui come, se non ricordo male, "l'assassino Moretti". Quasi come se della persona Mario Moretti non restasse null'altro. Lo scopo di questo Blog e del gruppo FB è quello di analizzare, approfondire, collegare elementi, non quello di fomentare odio nei confronti di persone, pur colpevoli di metodi odiosi.

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  43. Et voilà, ora ci ho messo il nome così Franco è contento : cosa gli cambi non lo so, ma contento lui, a me non costa nulla. Dunque tu dici che io avrei preso a pretesto un giudizio incidentale dell´autrice, che definisce pettegolezzo l´ipotesi di senzani agente infiltrato ; e che l´autrice non è affatto apologetica né di senzani né delle br in generale. Allora mi devi spiegare perché, dopo il giudizio "incidentale", come tu lo minimizzi, l´autrice rincari subito la dose scrivendo, cito : " Le risoluzioni strategiche forse si muovono nell’area fra « imprecise teoricamente » e « molto
    noiose » , ma non sono deliranti in nessun modo. Al contrario, hanno una visione di lungo termine che oggi, nel 2023, si mostra in tutta la sua sconvolgente attualità : ne sono esempio le riflessioni sull’esautorazione del parlamento o sulla guerra di quella del febbraio 1978, che è l’oggetto
    principale di questo studio. " : se questa non è apologia delle br, dimmi tu cos´è. Non entro nemmeno nel merito, sennò torni a dirmi che esco fuori tema. Inoltre, quella serie di repliche ai miei commenti che ti ha inviato da parigi e tu hai postato qui per lei, era tutta una inviperita difesa a spada tratta del povero innocente professor senzani, che certamente aveva il numero del cisa/usis solo per questioni accademiche, che certamente aveva il numero dell´ambasciata solo per il visto, e tutti quelli che dicono che era cattivo sono ragazzini bugiardi come buzzatti o criminali come pazienza etc. Guai a chi le tocca san senzani !

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  44. Povero moretti - oltre all´assassino, c´è qualcosa di più nella sua persona : poi magari un giorno mi spieghi cosa, ok ? Diceva Reich, che esiste anche un odio razionale. Ma su questo, come su tutto il resto, rispetto la tua diversa opinione : noi non siamo fatti per intenderci e ne ho preso atto da tempo, inutile pensare di cambiare alla nostra età. Passo invece al merito, cioè alle conclusioni che l´autrice trae dal suo approccio linguistico. A dire il vero mi ero astenuto da questa parte finora, perché leggo tra le righe ed intuisco senza difficoltà, che la signora dev´essere tua buona amica, o almeno cordiale conoscente, correggimi se sbaglio, quindi mi pareva di aver già infierito abbastanza sulla filosofia di fondo, l´aspetto che maggiormente mi ha indignato. Ma visto che per te, questa critica era fuori tema, ti spiego ora perché, rispondendo alla tua domanda, non condivido nemmeno l´analisi linguistica. Parto da un esempio, tratto dal primo post dell´autrice.

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  45. Cito l´autrice : " Ma quale sarebbe il fine di Moro nel dire: « Se a Torrita non venite, comincia a tenermi a Roma o nella Chiesa di Torrita »?

    Sospeso il giudizio sul motivo, l’analisi dell’atto locutorio mostra: a) un’insistenza sul termine Torrita; b) un errore logico: infatti, se i parenti non possono visitarlo a Torrita, non potranno visitarlo neanche nella Chiesa di Torrita; c) una particolarità lessicale : Moro dice venire, anziché andare, così presupponendo che lui si trovi lì.

    Dal punto a) sappiamo che il problema è Torrita; dal punto b) che non sta parlando della sua tomba; dal punto c) che l’errore non è causale, dal momento che l’eloquio di Moro è preciso al limite dell’ossessivo, come dimostrano le sue lezioni di diritto penale.

    E’ ragionevole ritenere che Moro stia indicando che si trova dalle parti di Torrita, e che quindi l’intenzione illocutoria è di dare un’indicazione geografica. Quanto all’effetto perlocutorio, in questo caso è nullo perché l’informazione, se è vera, non è stata colta.



    Ovviamente si tratta di un’ipotesi, non di una certezza e, in quanto ipotesi, ha bisogno di elementi di validazione. La storia delle indagini ce ne fornisce diversi.

    Per esempio, nel 1979 venne scoperta una base delle UCC a Vescovio, che dista da Torrita solo 17 chilometri. Questa base si era cercata, senza successo, nella terza settimana dell’aprile 1978, quindi proprio nel momento in cui viene scritta la lettera, che Miguel Gotor data intorno al 25 aprile.

    Si noti anche che il Lago della Duchessa, dove Moro avrebbe dovuto essere trovato morto il 18/4/78, è nella stessa area : questo potrebbe aprire altre ipotesi sul « falso comunicato », per esempio che qualcuno lo fece apparire proprio per orientare le indagini in quell’area.

    Ma c’è di più. Nel settembre del 2020, a Poggio Catino, viene ritrovato un nascondiglio con armi, volantini e vario materiale delle Brigate rosse. Questo nascondiglio dista 15 chilometri da Vescovio e 13 da Torrita Tiberina. Quando e quanto è stato attivo?

    Al momento non lo sappiamo, però possiamo notare che, fra gli oggetti ritrovati, c’erano delle divise da postino, e le Brigate Rosse utilizzarono le divise da postino nel dicembre del 1980 per l’omicidio Galvaligi.

    Se questo è vero, nella zona intorno a Torrita c’erano almeno due basi: una è quella di Vescovio saltata nel 1979, e l’altra è quella mai scoperta e rimasta in attività dopo l’omicidio Moro. A questo si può aggiungere che doveva essere una base importante se il nascondiglio di prossimità conservava oggetti usati per un’azione di « grossa taglia », come un omicidio.

    Insomma, ci sono vari elementi che portano a immaginare che, nella terza settimana di aprile, Moro stesse nella zona di Poggio Catino. "

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  46. E meno male che almeno qui, a differenza delle sue false certezze su senzani, l´autrice si cauteli giustamente usando il termine ipotesi, ed immaginare. Inizio col provare che Moro prigioniero non ha mai messo piede nella zona di Poggio Catino - tutta l´ormai trita leggenda (extra)urbana già strombazzata da cucchiarelli e zecchi sulla scia del primo, cade se invece di usare approcci meramente linguistici, cioè analiticamente compartimentati, teniamo conto di TUTTI gli aspetti della specifica vicenda. Da questo punto in poi copio e incollo dal mio libro per brevità.

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  47. Ripeto ancora le prove dalle lettere, che la prima e principale prigione di Moro fu vicino casa sua a Monte Mario/Baduina od aree immediatmente limitrofe a queste (vicino in macchina s´intende) :
    - 46 gotor a Manzari, pp.84 sq. :
    " Ad un cenno, si dovrebbe essere in condizioni di chiamare QUI l´Amb. Cottafavi." :
    Cottafavi abitava a Ginevra. Manzari a Roma (via Livio Andronico alla Balduina, 81 gotor p.139). Quindi come notato da Manzari stesso a suo tempo, quel QUI non può che essere comune ai soli Moro e Manzari : dunque Moro è a Roma, DENTRO Roma. Lettera non recapitata ma scritta intorno al 22-23 aprile, data alla quale Moro è a Roma, DENTRO Roma.
    - 53 gotor a Maria Luisa Familiari, pp.93 sq. :
    Moro incarica l´allieva prediletta di consegnare con gli amici, a mano ad personam, tutta una serie di ben 6 lettere cercando i destinatari anche fuori Roma se necessario dato che è domenica : domenica 23 aprile. E tutto deve essere fatto in giornata, "entro oggi domenica" :
    ciò coimplica con certezza che la prigione di Moro mittente è a Roma nord e non lontana da casa della destinataria in via Antonio De Viti De Marco 44, stradina tra Cassia Nuova e Flaminia Nuova, a 10 minuti di macchina da casa Moro , anche meno di domenica senza traffico - è chiaro che se Moro voleva tutti quei recapiti in giro per Roma e fuori in giornata, la destinataria del mazzo doveva essere vicina alla prigione.
    Se ne evince con certezza che la prigione di Moro era a Roma nord, a pochi minuti di macchina dalla Familiari.
    E che domenica mattina, 23 aprile, Moro è ancora a Roma, e a Roma nord, dunque non lontano da casa sua.
    - Ciò è ulteriormente corroborato dalla 28 gotor p.54, la famosa lettera dei pompieri della Spagna scritta a maggio, giorno più giorno meno :
    " ORA IL NONNO È UN PO´ LONTANO, MA NON TANTO..."
    " INSIEME COL NONNO CHE ORA È UN PO´ FUORI " :
    dunque, prima del trasferimento alla seconda prigione, era vicino al nipotino luca - il quale abitava con i genitori maria fida Moro e Demetrio Bonini a via del Forte Trionfale 79 in una palazzina a 50 m da casa Moro.
    Era vicino a luca nella prima prigione : non solo perché era a Roma, ma anche perché era in zona casa sua e casa di luca.
    - Ulteriore conferma è nella 76 gotor a luca p.133, scritta in procinto di essere trasferito al mare :
    " ED ORA IL NONNO ALDO, CHE È COSTRETTO AD ALLONTANARSI UN POCO...AFFERMA CHE VUOLE RESTARTI VICINO " :
    restarti vicino dunque spiritualmente, come fino ad ora ti ero stato vicino fisicamente : perché la mia prima prigione era in zona.
    Va da sé che queste 2 lettere a luca - gli ultimi disperati SOS in codice di Moro - non furono recapitate, e gallinari stesso in un´intervista del 1990 ne dette la ragione : perché rivelavano molto sull´ubicazione delle prigioni di Moro.

    Riassumo : per solidissime ragioni filologiche, dall´epistolario siamo certi che Moro :
    - fu nella stessa prigione dall´inizio al 3 maggio almeno
    - fu a Roma nord in zona casa sua
    - fu trasferito al mare il 5 maggio circa, e poi al ghetto.
    E siccome alla morte, il bitume sotto le sue suole era fresco di pochissimi giorni, e non aveva più camminato granché almeno con quelle scarpe, possiamo collocare la spiaggia e il trasferimento al ghetto al 6 o 7 maggio, se non addirittura all´8.
    Sono poche certezze, ma importantissime: ci forniscono il quadro di riferimento in cui indagare, sia temporale sia topografico.
    Sento già lo scintillio di sciabole contro di me : ah vedi, usi anche tu un approccio meramente linguistico. Pazienza, mica finisce qui. Il mio approccio è sinergico, ed ora ve lo provo.

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  48. La prima e principale prigione di Moro fu dunque a Roma nord,DENTRO Roma non fuori. La perizia Lombardi fa capire che poi, appunto a inizio maggio, fu trasbordato al mare, passando per zone interne dove fece sicuramente breve sosta, ma NON la Sabina : è la famosa terza conclusione per me rilevante : Moro sotto le suole mostra di aver camminato prima su terreno vulcanico tipico delle zone peritirreniche del Lazio : dunque, da Roma Nord a Bolsena e Tolfa.
    Da escludere dunque Torri in Sabina/Pian di Vescovio, di cui si parlò come possibile prigione di Moro perché vi fu scoperto un covo di terroristi atto a prigione, perché non zona vulcanica :
    http://www.sabina.it/itinerari/mappa.htm
    http://www.sabina.it/itinerari/mappgeo1.htm
    e perché la prima e principale prigione di Moro, dal 16 marzo al 3 maggio almeno, fu DENTRO Roma , mentre Pian di Vescovio sta a circa 70 km da casa Moro, fuori Roma.
    Al deputato dc Benito Cazora, che durante i 55 contattò criminali calabresi per scoprire la prigione di Moro, questi ultimi dissero che Moro fu tenuto a Vescovio fin dal 18 aprile - ciò fu riferito da Cazora al pm De Ficchy a inizio anni ´90, 13 anni dopo i fatti. Ma dagli appunti originali di Cazora durante i 55, si evince che tutta una serie di opzioni di prigione fu offerta a lui dai calabresi, a Roma nord e nord-est, a indicare che nemmeno i calabresi stessi erano sicurissimi dell´ubicazione, oppure che non volevano scoprirsi in attesa di favori da parte di Cazora.

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  49. La perizia geoforense del grande luminare Lombardi, scritta nel 1978 e poi rielaborata per una rivista americana 20 anni dopo, fu fraintesa completamente da cucchiarelli e sulla sua scia, da zecchi, che pretesero di sostanziare Vescovìo come prigione perché Lombardi avrebbe parlato di micrite, roccia tipica della Sabina, sotto le suole delle scarpe di Moro : ma il grande luminare parla di frammenti di micrite solo come COMPONENTE DELLA SABBIA TIRRENICA repertata, componente portata sulla costa da sedimentazioni alluvionali.

    Invece i terricci trovati su scarpe e vestiti di Moro cadavere sono solo di due tipi : 1. sabbia litoranea proveniente dalla fascia Focene nord-Marina di Palidoro; 2. terriccio vulcanico dello strato inferiore delle scarpe, quindi calpestato da Moro prima della sabbia. Basta. Spero vivamente che la leggenda (extra)urbana della prigione di Pian di Vescovìo, o cmq in Sabina, finisca qui.

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  50. Oh, e casomai vi serva un´altra prova del 9, la troverete qui :
    https://www.memoria.san.beniculturali.it/documenti-online/-/doc/detail/209/053%20%20volume%20LIII?keyword=
    (voume 53 degli atti della Moro1, 774 scan=829 cartaceo), dove si cita la scoperta del covo-casolare ucc in località Piani di Vescovio, nel territorio del comune di Torri in Sabina, del 21.7.1979 :
    "Nel casolare era in corso di costruzione, con pannelli in legno e in plastica, una cella insonorizzata"(rapporto cc di Rieti del 22.7.79, nota 1) - dunque se era in corso, non poteva esser stata prigione di Moro l´anno prima !

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  51. Ecco dunque concretamente, per rispondere alla domanda di Franco, perché non condivido l´approccio linguistico dell´autrice : non lo condivido non in sé e per sé, bensì perché immetodico, in quanto adottato appunto, in modo analiticamente compartimentato, senza tener conto sinottico, di TUTTI gli aspetti e gli approcci possibili e già documentati, a questa intricatissima vicenda. Non funziona così - solo i riscontri incrociati e solo il loro insieme comparato, e la ferrea logica che deve guidarne l´analisi, possono portarci pian piano, faticosamente, fuori dal labirinto maledetto del caso Moro. Riscontri incrociati che, come esemplificato nella critica a vescovìo etc., devono certo comprendere la filologia, ma non possono esaurirsi in essa, pena abbagli macroscopici come la Sabina prigione di Moro.

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  52. Dunque : l´anonimato per te è sgradevole, benché tu sappia benissimo che l´anonimo sono io. Io potrei benissimo dare un nome e cognome inventati, e siccome non ci conosciamo tu non lo sapresti, però non ti sarebbe sgradevole. Dove sia la logica lo sai solo tu. Ribadisco che io sul web cerco argomenti e non argomentatori, dei quali nulla mi cale. Molti scelgono l´anonimato, altri si nickano corvogrigio, non vedo la rilevanza di tutto ciò, ma ripeto che non mi costa nulla come vedi, ammettere ciò che già sai, cioè che sono Aleth. Io non ho nessuna prova che tu ti chiami veramente franco martines, ma non me ne interesso punto, perché la cosa è soltanto un tuo pretesto per darmi addosso. Tu hai il bruttissimo vizio di imporre agli altri linguaggio e onomastica, non vedo chi te ne dia il diritto, se non il fatto che questo è il tuo sito quindi le regole le detti tu. Io le trovo fasciste e rozze, oltre che risibili, ma non mi tangono proprio.

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  53. Quelli che tu chiami problemi non superati, sono la mia libertà di critica ne confronti di chiunque. La mia libertà di detestare un moretti o persichetti non significa certo che se li incontro gli sparo, perché non sono un moretti o un persichetti. Significa opporsi strenuamente al terrorismo, significa opporsi strenuamente al giustificazionismo oggi imperante, significa la mia libertà di odiare chi voglio e criticare liberamente chi voglio, martines o non martines. Poi è chiaro da tempo, da sempre, che né qui, né sul tuo gruppo fb, esiste libertà di espressione e par condicio, ne ho preso atto da tempo e per toglierti dal grave imbarazzo che mostri ogni volta che sono intervenuto nei tuoi contesti, ti prometto che questo è l´ultimo thread su tue pagine a cui avrò partecipato. Continua pure a goderti i tuoi salottini sanificati e borghesi, non li rimpiangerò questo te lo garantisco.

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  54. Asserire, come fai tu sulla scia dell´autrice, che l´analisi br era avanti perché evidenziava l'influenza delle multinazionali sui governi del mondo capitalistico, significa ignorare tutta la storia del XX secolo : negli anni ´70, la critica a tale influenza era ormai un topos da decenni, tant`è che rockefeller già alla fine dell´ ´800 si lamentava retoricamente, e con sottile sarcasmo ed orgoglio, di essere l´uomo più odiato del mondo, e le prime legislazioni antitrust risalgono almeno ai primi decenni del Novecento. Perfino lo scheinsocialista mussolini ragliava demagogicamente contro le plutocrazie occidentali, ed il povero Matteotti stava raccogliendo prove dell´indebita influenza della standard oil di rockefeller nel corrompere politici italiani della cerchia del duce quando fu assassinato, sono cose arcinote e trovo sbalorditivo che tu ti beva l´originalità delle presuntissime brigate rosse anche in questo. Ma ormai con voialtri, non mi sorprende più niente.

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  55. Le prove sono ben altro, è vero : allora perché l´autrice difenda a spada tratta la non-eterodirezione di senzani, dovresti spiegarlo e non lo fai - lei infatti della sua sicumera in materia, nessuna prova porta. Sono io quello che in questo thread, ha distinto sospetti e prove, non lei né tu.

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  56. Io ho considerato la filosofia analitica linguistica dell´autrice globalmente, nell´insieme dei due post che tu non io hai pubblicato qui, quello del 7 giugno e quello del 24 : ho scelto una parte del primo, l´ho smontata completamente, e tu siccome non hai nulla da controbattere né una parola hai risposto alle mie critiche specifiche, ora ti attacchi al secondo post, ignorando completamente il primo che non sta né in cielo né in terra. Io l´ho preso ad esempio per evidenziare i limiti metodici in storiografia scientifica, di un´analisi compartimentata, e ne ho portato prove : su di esse taci, e depisti sul secondo post, quello del 24.

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  57. Cmq, visto che non vi bastano le mazzate prese sul primo post, e visto che ne fai pretestuosamente, una questione di singoli post, come se qui il discorso non vertesse sul metodo e sulla allucinante filosofia probrigatista di fondo, ma su una presunta, inesistente sostanza, passo a divertirmi (fino a un certo punto, data la noia mortale che ingenera) anche col secondo : e lo faccio non per te o per voi, ma il lettore non prevenuto che piova qui in buona fede e legga questi veri e propri deliri pseudoscientifici.

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  58. Ok Aleth vedo che non vuoi capire quale è lo standard di comportamento che qui si esige e continui a vomitare odio e disprezzo invece di un semplice, ragionato, deciso quanto vuoi, dissenso. Mi rendo conto di aver perso solo tempo a risponderti e dunque procedo SUBITO alla cancellazione di tuoi commenti con contenuti offensivi, ivi compreso quest'ultimo. Peccato, hai delle qualità ma le sprechi così banalmente.
    F. M.

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  59. AVVISO PER CHI LEGGE.

    ALCUNI COMMENTI DELL'UTENTE ALETH SONO STATI ELIMINATI PERCHE' CONTENENTI OFFESE VERSO PERSONE. CON I COMMENTI SONO STATE ELIMINATE ANCHE MIE DUE RISPOSTE NELLE QUALI, OLTRE A REPLICARE AD ALCUNE SUE OSSERVAZIONI, AVVISAVO ALETH DELLA NECESSITA' DI CANCELLARE UN COMMENTO MOLTO OFFENSIVO E LO DIFFIDAVO DAL RIPETERSI IN TALI "PERFORMANCE".
    A NULLA E' VALSO -VISTO QUANTO NE E' SEGUITO- E DUNQUE HO CANCELLATO I COMMENTI PIU' OFFENSIVI, STANTE CHE UNA CERTA MANCANZA DI CORTESIA SEMBRA ESSERE UNA COSTANTE DELLE SUE ALLOCUZIONI.

    FRANCO MARTINES

    PS OGNI SUO EVENTUALE FUTURO COMMENTO CHE NON SIA IN FORMA PIU' CHE CORTESE VERRA' CANCELLATO SENZA DARNE PARTICOLARI COMUNICAZIONI.

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