"LA FABBRICA DELLE FAKE NES NELL'AFFAIRE MORO" .
L'ORARIO DI RITROVAMENTO DELLA FIAT 132 BLU IN VIA CALVO.
(a cura di: ANDREA GUIDI)
i documenti disponibili, e soprattutto che non possa prescindere da nessuno di essi operando - volontariamente o meno- una selezione delle fonti disponibili indirizzata a sostenere unicamente una specifica versione dei fatti.
In questa occasione, affrontiamo brevemente lo specifico aspetto dell'abbandono della Fiat 132 blu - ufficialmente utilizzata, come noto, per il primo prelievo di Aldo Moro in Via Fani - in Via Licinio Calvo all'altezza del civico 1, come trattato e descritto nel volume "Brigate Rosse- dalle fabbriche "alla campagna di primavera"" , opera collettiva di Marco Clementi, Paolo Persichetti e Elisa Santalena, ed. "DeriveApprodi", vol. 1, 2017.
Venendo al dunque, per non annoiare il lettore, sulla questione oggetto di questa disamina nel volume citato leggiamo, prima di tutto, quanto segue (pag. 181; omettiamo la descrizione che precede la parte che si trascrive, qui non di interesse, precisando che ovviamente si versa sul punto della fuga del commando dopo l'azione di via Fani):
"Spostato Moro, Moretti prese la guida del furgoncino Fiat 850 Con Gallinari accanto mentre anche Morucci salì sulla Dyane condotta da Seghetti, che fece da Battistrada.
Fiore prese il volante della 132 per lasciarla in Via Licinio Calvo. Dal Momento della fuga in (sic!, nda) Via Fani non erano trascorsi più di 5 (sic) minuti....(omissis)
Intorno alle 9.10 i brigatisti avevano completato il cambio macchine". (le sottolineature e i "grassetti" sono del sottoscritto).
In questa sede, sorvoliamo sulla tempistica indicata (peraltro senza riscontri oggettivi), nonchè su alcuni palesi errori recati nel volume in esame sul punto dell'ubicazione e posizione del posteggio delle auto - le due Fiat 128, bianca e blu, e la stessa la 132 - in Via Licinio Calvo, errori sui quali contiamo di tornare con un successivo articolo.
Restando alla Fiat 132, proseguiamo trascrivendo cosa è specificamente scritto a pagg. 198-199 del saggio in questione:
"...Non fu un caso se la 132 venne ritrovata per prima. Si trattava dell'auto sulla quale era stato caricato Moro, segnalata da tutti i testimoni sentiti pochissimi minuti dopo l'agguato e che Fiore aveva abbandonata sul lato della via senza particolare cura. Il mezzo, inoltre, non venne rinvenuto " in un momento anteriore o prossimo alle 9.30", come riportato dalla Commissione Moro 2.", ma alle 10.00 come indicato nel verbale di ritrovamento:... (omissis: segue parziale trascrizione della parte iniziale del verbale della Digos).
Secondo un altro documento dei Carabinieri si deve spostare il ritrovamento di 13 minuti, ossia alle 9.47.
Cadono, comunque, le ipotesi fornite dalla Commissione Moro 2, basate sul ritrovamento dell'auto alle 9.23, come indicato nella relazione, che sui minuti in più o in meno costruisce o smonta ipotesi".
Per i riferimenti compiuti dagli autori nel passaggio poc'anzi riportato, si rinvia alle note 49, 50 e 51 in calce delle stesse pag. 198-199, precisando in particolare, per quanto superfluo, che quanto agli essenziali primi due (essendo in questa sede tutto sommato superfluo l'orario attribuito ai Carabinieri) si tratta rispettivamente della relazione di fine 2016 della Commissione Moro 2, e del verbale della Digos di rinvenimento dell'auto a firma dei funzionari Fabbri e Franda del 16 marzo 1978, vol. 30, pag. 106, CM-1.
Se, per dirla con gli autori, la ricostruzione della fuga e dell'abbandono delle auto dei sequestratori si gioca, come crediamo ed è reso evidente dalla costruzione filologica seguita dagli autori nel passaggio in commento, "sui minuti in più o in meno" , tanto più importante è smontare- operazione peraltro fin troppo agevole- la "fake new" - per dirla con il titolo del saggio citato in epigrafe - in oggetto, e cioè che la 132 sarebbe stata ritrovata alle 10.00 e non alle 9.23: visto che, anzi, probabilmente quell'auto fu ritrovata perfino qualche minuto prima delle 9.23.
Si, perchè le 9.23 è addirittura solo l'ora della chiamata della volante "Squalo 4" - che ritrovò subito l'auto forse fin quasi ad acciuffarne l'equipaggio durante la fuga- alla centrale, come abbiamo ampiamente trattato nel nostro articolo, al quale rinviamo per tutti i riferimenti e la disamina svolta, disponibile a questo link:
Chiediamo a chiunque, autori del volume per primi, e rimettiamo comunque ai lettori il giudizio: quale operazione di verità storica si è compiuta, sottacendo l'effettivo orario di ritrovamento dell'auto da parte della polizia ed in ogni caso omettendo il riferimento alla comunicazione della "Squalo 4" alla centrale?
Concludiamo con l'auspicio per noi stessi che questo breve spunto sia - come vorremmo - solo un'anteprima di un più compiuto lavoro, che, per così dire, stiamo ancora istruendo, e che speriamo di organizzare e poter pubblicare quanto prima (abbiamo ancora in atto alcune ricerche necessarie) sulla complessiva vicenda dell'abbandono delle auto in Via Calvo dopo la strage di Via Fani.
Siamo in ogni caso disponibili ad un confronto in merito, ovviamente, e, è inutile dirlo, auspichiamo anzi una risposta.
Il nostro blog è a disposizione degli autori citati per ogni loro opportuna replica.
State sintonizzati e speriamo a presto.
Eccellente esaustiva precisazione che sbugiarda nei fatti tale persichetti, sedicente tifoso sfegatato delle cosiddette br.
RispondiEliminaFossi in voi invierei l'articolo al suddetto personaggio.
Giusto per ricordargli - sempre ammesso che sia in buona fede - che la storia non si fa con la faciloneria o la sicumera tipica dei "rivoluzionari" degli anni '70.
@Mario rossi, gentilissimo signor Rossi, la ringrazio per il suo intervento. Se, con una nota di implicita autocritica, mi riconosco in genere una qual certa propensione alla prolissità, probabilmente voluta, immagini quanto ho in qualche modo sofferto in questo caso, nel quale ho necessariamente dovuto contenermi in poche righe tanto era ovvio il rilievo che mi sono sentito di dover fare. Scherzi a parte, ribadisco che questo spazio è a disposizione degli autori del volume che ho citato per ogni eventuale replica. Grazie ancora.
EliminaSulla vexata quaestio della 132, ovvero del mezzo su cui fu caricato Moro a Fani : abbiamo 6 testimoni oculari sentiti il 16 marzo, o meglio 6 verbali corrispondenti, attestanti od implicanti per deduzione, che Moro fu caricato su 128 o cmq fiat, bianca o grigia : Samperi, Conti, Evadini, Proietti, Caliò, e Marini prima versione, quella della relazione Di Berardino, dove dice blu però dà la targa della 128 bianca. Peraltro poco dopo alla digos, Marini.2 dirà che nella confusione, il colore della vettura su cui viene caricato Moro potrebbe "non averlo realizzato".
RispondiEliminaDi contro, nessuno il 16 marzo, come già da voi notato, attesta Moro su 132 o cmq su vettura blu.
Il giorno dopo 17 marzo, arriva Buttazzo ed attesta passeggero dimenantesi, che per lui è il rapito, su 132 blu, rapito a cui tamponano la faccia con qc di bianco.
Il 16 stesso, Dordoni Iole aveva attestato a via Belli, macchina grande scura in cui il passeggero anteriore sx era girato indietro come se col braccio tenesse giù qualcuno o qualcosa che lei non vide.
Chi ha ragione ?
Trovo la risposta molto pertinente, ma purtroppo pone una di quelle domande destinate a restare senza risposta almeno finchè uno degli ex BR (non nascondiamoci: Moretti o Morucci o Bonisoli) non decida di rendere una versione sulla prima mezz'ora dopo l'agguato più confacente alla logica. Personalmente (ripeto: personalmente) propendo per Moro caricato sulla 132, se non altro perchè altrimenti quell'auto avrebbe avuto una funzione ben scarsa, e invece fu la prima ad essere ritrovata, con due testimoni (i coniugi del banco di frutta) che videro scendere due o tre persone, tra le quali una donna con pantaloni (quella di via Fani aveva la gonna...) e allontanarsi verso le scalette di via Prisciano (qui si apre una voragine: avrebbero dovuto passare accanto al loro banco, ma in quel punto i due "sospendono" la loro testimonianza; da dove nasce la versione della discesa dalle scalette, se non da Morucci, qualche anno dopo?). Questa mia preferenza non mi fa credere per forza a Buttazzo, comunque. Il problema è il presunto trasbordo a Piazza madonna del Cenacolo, che non sta in piedi, e il rilascio delle tre auto (132, e le due 128, bianca e blu), che - vedete il dramma delle indagini fatte male - potrebbe essere pure avvenuto entro il 16 marzo, ma NON - come invece affermano Morucci, e la versione ufficiale- negli stessi minuti, bensì anche in orario distaccato benchè entro il 16 marzo, tra il rilascio della 132 e quello delle altre due auto. Qualche ora, un'ora, ma non i venti minuti narrati da Morucci, che costituiscono infatti un depistaggio storico pure poco sensato: perchè o quelle tre auto arrivano in contemporanea (occorre leggere per intero la versione di Morucci sulla discesa dei 5-6 Br dalle scalette) , oppure 20 (venti) minuti solamente di distacco non hanno alcun senso, se non quello della tendenza al suicidio di chi le avrebbe condotte lì in quel tempuscolo.
RispondiElimina