PERCORSO TRA TESTIMONI E VERBALI
PRIMA PARTE:
L'AUTO BLU TARGATA CD E GLI IDENTIKIT DEI CARABINIERI
(a cura di: Andrea Guidi)
Le dichiarazioni dei testimoni, specie in occasione di
eventi tragici che sono
fonte di shock per coloro che vi hanno assistito, sono
per loro natura di difficile valutazione, non solo in ambito giudiziario, ma
anche da parte dell'interprete storico, di colui cioè che si accosti allo
studio di un fatto in termini di ricostruzione meramente storica degli eventi.
L'agguato di Via Fani costituisce in questo senso un
evento che si colloca in posizione addirittura apicale- ammesso che possa
graduarsi un'ipotetica scala di importanza: chiunque di noi si fosse trovato
davanti quella scena unica nella sua
tragicità, violenza ed importanza nella Storia nazionale, avrebbe probabilmente
reagito con un acme di emotività tale da rendere difficile la ricostruzione
razionale, anche a posteriori, di quanto effettivamente osservato.
Ciò non toglie tuttavia che – in generale- le testimonianze tra di loro concordanti, sul quadro generale o su singoli aspetti, conservino proprio per tale ragione la propria validità, quanto meno in via presuntiva, ovvero sia almeno fino al punto in cui un qualche dato oggettivo ed esterno possa convincere della loro erroneità, se non addirittura, qualora se ne individuino i requisiti in base appunto a detti elementi dotati di maggiore oggettività, della sussistenza di casi di vero e proprio concorso di più testimoni alla restituzione di una versione dolosamente falsa degli eventi.
(...)
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