Pubblichiamo questo lavoro di Arturo Tozzi che costituisce un approfondimento ed ampliamento del precedente ( LA GIACCA DI ALDO MORO ) in cui si forniscono ulteriori elementi a supporto della tesi di un'esecuzione in più tempi.
Ci scusiamo anche qui per la crudezza di alcune immagini che sono però indispensabili per la comprensione di quanto esposto
I
FANTOMATICI FAZZOLETTI E L’ESECUZIONE IN DUE TEMPI
( di: Arturo Tozzi )
L’ispezione del
cadavere di Aldo Moro, effettuata il pomeriggio del 9 maggio 1978, descrive
quanto segue: “al di sotto del gilè sono stati rinvenuti ammassati alcuni
fazzoletti intrisi di sangue giusta-apposti come per funzionare da
tamponamento”. Tali fazzoletti non sono nella
disponibilità dei ricercatori contemporanei.
I fantomatici fazzoletti sono stati descritti talora come “di carta”,
talora come “di stoffa”; sono stati contati, secondo varie versioni, nel numero
di tre o quattro; sono stati posizionati alternativamente tra gilè e camicia
anteriore, o tra gilè e camicia posteriore, o tra gilè posteriore e
giacca. Secondo la versione ufficiale, i
fazzoletti furono posizionati al di sotto del gilet con Moro già riverso
all’interno dell’auto. Altre teorie
sostengono invece che i fazzoletti furono giustapposti al fine di tamponare il
sanguinamento che occorse quando Moro fu colpito al di fuori della
macchina. Al fine di dirimere la
questione, ci sarebbe un importante, trascurato elemento risolutivo: se sui
fazzoletti fossero presenti dei fori, ciò significherebbe che essi sono stati
applicati tra una tranche di colpi e l’altra.
Però i fazzoletti sono andati perduti, e questa semplice ricognizione sui
reperti non può essere effettuata..... ( CONTINUA QUI )
RIEPILOGO: Nei due articoli citati abbiamo fornito dei nuovi elementi, sfuggiti ai precedenti investigatori, utili per una più dettagliata ricostruzione del delitto Moro. Riassumendo, una lettura dei referti autoptici e delle foto dell'epoca ci ha condotto ad affermare che il delitto fu eseguito in più tempi, e che quindi la versione ufficiale non può essere veritiera. In questo ulteriore post, risolviamo delle piccole discrepanze, riguardo la cronologia della sequenza di spari, che emergono dalla lettura concomitante dei nostri due articoli.
RispondiElimina1) I colpi 3 e 7 sono stati portati per primi sul gilet, con Skorpion silenziata e con Moro senza giacca e con il cappotto in grembo o sul braccio.
2) Per evitare un copioso sanguinamento, alcuni fazzoletti sono stati inseriti sotto il gilet, spiegazzando la cravatta.
3) I colpi 4,5,6 e 8 sono stati successivamente sparati sul gilet, con la Skorpion silenziata e con forte angolazione da destra a sinistra. Essi hanno colpito la cravatta spiegazzata (sulla quale sono presenti quattro fori, e non tre, come invece repertato in fase di ricognizione del cadavere). Uno di essi ha provocato il foro cutaneo di uscita posteriore I, il cui proiettile è stato rinvenuto, tra maglia a carne e camicia, nella zona della schiena. Queste lesioni hanno causato una grave perdita di sangue, di cui non è stata trovata traccia all'interno dell'auto.
4) I colpi successivi (cioè 1-2 e 9-11 o 9-12) devono essere necessariamente stati sparati in una fase seguante, in quanto hanno provocato un sanguinamento molto blando: il Presidente era già quasi dissanguato.
5) Una volta calzata la giacca, dopo un periodo relativamente lungo, (non è rilevante se fuori o dentro l'auto) sono stati esplosi i colpi 1 e 2, che hanno impattato sul bavero. La presenza di materiale metallico dietro il bavero indica che uno dei due colpi ha perforato il pollice di Moro supino, la cui mano giaceva inerte sul petto, e poi ha colpito la giacca.
6) I colpi finali 9-11 (tra cui certamente un calibro 9), oppure, secondo altri Autori, 9-12, sono stati esplosi da breve distanza, probabilmente post-mortem, e con il corpo di Moro già collocato sul pianale del portabagagli della Renault. Due di essi hanno provocato le soluzioni di continuo cutanee posteriori II e VII. Il proiettile fuoriuscito dalla lesione II, un calibro 9, ha trapassato tutti gli indumenti posteriori sul corpo del Presidente ed è stato rinvenuto conficcato nel sottostante pianale. Il proiettile fuoriuscito dal foro VII ha perforato la maglia a carne (presso un nuovo foro da noi rilevato per la prima volta) e si è arrestato tra maglia a carne e camicia: tuttavia, la sua energia ha causato, in via indiretta, delle soluzioni di continuo su tutti gli indumenti posteriori sul corpo del Presidente. Pertanto, i proiettili fuoriusciti dai fori cutanei II e VII hanno causato, con meccanismi differenti, le due lesioni di continuo visibili sulla coperta sottostante il corpo di Moro.
Concordo sui 2 colpi iniziali (in quanto soltanto due sono i bossoli mancanti, perchè evidentemente persi sul luogo dei primi spari)ma non concordo sulla indicazione con certezza degli impatti,immaginati attraverso discutibili tracce di sangue che potrebbero leggersi altrimenti( troppi paramtri in gioco).Anzi,se Moro avesse avuto la giacca quando fu colpito inizialmente, seduto fuori dall'auto,allora direi che uno dei due colpi potrebbe essere finito proprio sul bavero sx della giacca e dopo aver preso il pollice della mano sx (forandolo),perchè dietro al bavero si rinvennero frammenti metallici di tale proiettile, rovinatosi dopo l'impatto intermedio.Moro,vistosi puntare l'arma,avrebbe alzato il braccio sinistro, e il pollice avrebbe intercettato il primo o secondo colpo , colpo che poi avrebbe impattato sul bavero sx della giacca.C'è da dire che,dal pollice forato avanti/dietro con impatto sul polpastrello e uscita in zona lunula ,alla base dell'unghia,questa sarebbe la ipotesi di gran lunga più probabile.
RispondiEliminaTra l'altro la questione "giacca indossata dopo spari" presenta problemacità:
1-andrebbe prima dimostrata con certezza questa congettura e non saprei come.
2-non si capirebbe dove fosse la giacca durante i primi spari nè il motivo per cui dovrebbero poi infilarla a un agonizzante,cosa non facile.
3-se la giacca fosse stata infilata a un agonizzante ferito,questa sarebbe tutta imbrattata di sangue e ditate varie,ma dalle foto così non sembra.
4-la giacca avrebbe pure potuto essere indossata dall'inizio ma essere tenuta da Moro sbottonata e aperta.
Quindi mettendo le cose assieme ( foro sul bavero con frammenti di proiettile e i quattro punti sopra)mi parrebbe di poter escludere del tutto (quantomeno per Rasoio di Occam) la congettura sulla giaccca infilata in secondo momento.
Per finire vorrei sottolineare che così come sappiamo con certezza che i primi spari,ovunque abbiano impattato,furono soltando 2,allo stesso modo sappiamo con certezza che i finali furono soltanto 3 (non quattro) -il 9 corto e 2 in 7.65-perchè questi colpi lasciarono impronte sul pianale.
In definitiva abbiamo ,dai bossoli e dagli impatti,contezza di questa sequenza di spari:
2 iniziali esterni l'auto su Moro seduto che poi fu tamponato coi fazzoletti per trasportarlo in auto
6 su Moro messo nel bagagliaio supino e giacca aperta (come fu rinvenuto,vedi foto della Scientifica)
3 finali su Moro ormai già incastrato nella posizione finale in cui fu ritrovato.Questi colpi,ameno 2 in 7.65 furono inoltra tirati senza silenziatore (a differenza di tutti gli altri).
Domenico
Fiuuu, signori...mi capita spesso di sostenere dispute feroci, quando pubblico i miei articoli in fisica, biologia e neuroscienze... Ma qui, sono di fronte ad interlocutori particolarmente pugnaci!
RispondiEliminaEcco qui i miei commenti ad i rilievi posti:
PERCHE' LA GIACCA NO? L'ipotesi dell'assenza della giacca non è una mia invenzione, tanto che qualcuno potrebbe dire che l'ho "cannibalizzata" dai resoconti dell'epoca (tra i quali, anche quelli di Miriam Mafai, il diario di Giulio Andreotti ed un articolo della Stampa dell'epoca dice: "prima di rivestire il cadavere"). L'ipotesi della vestizione post-mortem non era quindi apparsa inverosimile: è diventata tale solo dopo la versione ufficiale sostenuta anni dopo dai br. Esempi di vestizione parziale non sono rari, nella storia terroristica dell'epoca. Ad esempio, l'industriale tedesco Schleyer (avvenuta l'anno precedente da parte della R.A.F., e che i br ammirano e copiano spudoratamente) fu ritrovato con la sola camicia, senza giacca (ed eravamo pure in ottobre, per giunta nella fredda Germania). Chiudo con una provocazione. a chi dice che l'esecuzione senza giacca è un'ipotesi ridicola, controbatto: a me pare strano che non gli abbiano messo addosso pure il giaccone. Infatti, quel 9 maggio a Roma c'erano appena 11 gradi, ed un giaccone sarebbe stato plausibile. Deve essere stata una dimenticanza degli assassini: si sono dimenticati di restituirlo completamente vestito, così come l'avevano prelevato. Eppoi, onestamente, io ho semplicemente GUARDATO le foto con i fori, dai quali, molto banalmente, si evince che le prime sequenze proposte dal RIS e da Cucchiarelli sono sbagliate, perché sul bavero ci sarebbero più buchi, se loro avessero ragione. Questo è tutto... È una questione di buchi.
IL POLLICE. Quando la giacca fu infilata, il pollice NON era stato ancora colpito. Il pollice, guardando anche la traiettoria interossea evidenziata da uno specillo nelle foto ufficiali, fu colpito quando la mano era già riversa sul torace, a Moro quasi dissanguato. D'altro canto, pensateci bene: se uno mi punta una pistola, io alzo istintivamente il palmo verso di lui; pertanto, se un proiettile mi colpisce il pollice, me lo buca di lato, e non sul polpastrello.
PERCHE' SENZA GIACCA? La mia ipotesi, questa non scientifica, è che gli assassini avessero una dannata fretta.Tutto parla di una grossa fretta: la cravatta annodata con un'estremita' molto più lunga del normale, i calzini calzati al rovescio (magari era anche un luogo buio...), le catene gettate in macchina a casaccio, la mancanza della giacca, le serie random di colpi... gli assassini, è la mia ipotesi non scientifica, sono stati sorpresi e colti alla sprovvista. A questo punto, sono stati costretti a liberarsi di fretta e furia di tutto il "materiale" compromettente, dal corpo, ai vestiti, agli effetti personali, ai bossoli, alla stessa auto. Cercando di sporcare il meno possibile di sangue il luogo del delitto. Mettere la giacca contribuisce, tra l'altro, a limitare il sangue che dalla spalla sinistra si sta spargendo sul pavimento. ...ma la mia è un'ipotesi non scientifica.
Non si tratta di essere pugnaci ma di essere logici.
RispondiEliminaD.
P.s...le ferite che scorgano dalla schiena sono provocate dagli ultimi tre colpi e quindi a quel punto la giacca già doveva esserci,perché Moro quando ricevette quei colpi,era adagiato sul pianale come fu poi ritrovato.Quindi dire che gli avrebbero messo la giacca per coprire una emorragia alla schiena dopo i primi colpi,e'erroneo.
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RispondiEliminaL'emorragia alla schiena iniziale è provocata, come scrivo sopra, dal proiettile fuoriuscito dal foro cutaneo posteriore I, il quale NON ha forato la giacca e la camicia, ma SOLO la maglia a carne (è il foro "nuovo", mai repertato, che ho trovato io stesso, esaminando le foto della maglia a carne).
RispondiEliminaSulle modalità dell'assassinio di Moro credo che abbia detto una parola definitiva l'inchiesta di Paolo Cucchiarelli
RispondiEliminaStefano
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RispondiEliminaEscludo, in concordanza con il R.I.S, che Cucchiarelli abbia ragione.
RispondiEliminaIn che cosa non avrebbe ragione?
EliminaLa prima tranche di proiettili che egli suggerisce (cioè i fori cutanei anteriori numerati da 1-5) non è tecnicamente possibile, in quanto la giacca presenterebbe più fori sul bavero. Inoltre, la presenza (scarsa) di sangue all'interno dell'abitacolo dell'auto è incompatibile con la sua ricostruzione, in particolare con il pollice sinistro attinto all'interno dell'abitacolo.
RispondiEliminaSembrerebbe che i fazzoletti fossero 4 : tre bianchi ed uno colorato https://www.raiplayradio.it/playlist/2018/05/Radio3--9-maggio-1978-16ced914-5c9c-4079-b622-bfe310e74fec.html
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