Una novità emersa dagli accertamenti tecnologici (ricostruzione 3D ) presentati dalla Polizia Scientifica nel 2015 è stata la
tesi che la 130 fu colpita inizialmente in fase di frenata e, quindi , ancora
in movimento.
Questa tesi, lo ricordiamo, nasceva dal fatto che sul parabrezza
della 130 era presente un foro (un unico foro) che collegato all’impatto
interno rilevato nell’abitacolo, forniva una traiettoria che , collocando la
130 nella sua posizione finale, non era compatibile con le possibili posizioni
degli sparatori.
L’unica spiegazione che rendeva coerente il tutto era dunque che
quel foro facesse riferimento ad un colpo, il primo in assoluto, sparato con la 130 ancora in arrivo (ed
anche orientata diversamente rispetto alla posizione finale).
Aprendo una piccola digressione sui fori di proiettili nei
vetri , si sottolinea che sulla faccia
di entrata il margine è più netto mentre
in uscita la superficie tende a slabbrarsi formando un sorta di cratere.
Grande è stata la sorpresa perciò quando, andando a rileggere
i rilievi tecnici della Polizia
Scientifica del 16 marzo 1978, abbiamo notato che in essi si descriveva il foro sul parabrezza come dotato del “caratteristico cratere sulla faccia esterna” (il che significa un colpo che proviene dall’interno!).
A questo punto abbiamo cercato di approfondire la questione e il documento che segue illustra questo approfondimento.
N.B. per l'orientamento interno/esterno si notino, nelle foto sopra, i fili penzolanti al centro (visibili a sinistra in una sola delle foto ravvicinate inserite nel documento) e le strutture metalliche delle vetrate dell'ambiente (visibili nell'altra foto ravvicinata).
Buongiorno, è possibile che il proiettile provenga dall'arma dello sparatore da destra che rompe il vetro dello sportello dalla parte di Leonardi? E' possibile altresì che il colpo possa essere partito ad una delle pistole di Ricci o Leonardi? grazie
RispondiEliminaFBI and CIA in Cooperation with Helmut Schmidt and Kissinger make this...
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