LA SELEZIONE
DELL’INFORMAZIONE NELLA TRAGEDIA:
LA “SOSPENSIONE”
DELLA NOTIZIA NEL TG-1 RAI DEL 9 MAGGIO 1978, ORE 13.30
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in onda dalle 13.30 (disponibile in rete ad un link che riteniamo di non potere indicare per motivi di tutela del diritto di autore, probabilmente ancora spettante alla RAI), era stato caratterizzato, fino alla sua conclusione, dalle notizie, ancora incomplete a quell’ora, sulla importante riunione in atto quel giorno della Direzione della Democrazia Cristiana.
Il TG-1 aveva riferito anche
della mancanza di novità nelle indagini sul sequestro di Aldo Moro, nonché
dell’udienza tenutasi a Torino nel processo in corso contro i capi storici
delle BR, oltre che del grave fatto della morte in Sicilia di “Peppino”
Impastato.
Improvvisamente, alla ripresa del
collegamento in studio dopo la chiusura del servizio da Torino, quando
l’edizione del TG1 era ormai alla conclusione, un redattore consegnò alcuni
fogli al cronista, che informò il Paese del contenuto di quanto appena ricevuto
con queste parole, cariche di ansietà, con le quali egli concluse
quell’edizione:
“Riceviamo in questo momento
una notizia di Fonte ANSA.
Un cadavere in una macchina è
stato trovato in Via Caetani, una traversa di Via delle Botteghe Oscure.
Sul posto si sono recati il
Questore di Roma e il capo della Digos Spinella.
Cambiando il foglio, egli subito
aggiunse:
Il cadavere è stato notato da
alcuni passanti a bordo di un’auto parcheggiata in Via Michelangelo Caetani,
una traversa di Via delle Botteghe Oscure all’altezza..all’angolo con il
palazzo dove ha sede il Partito Comunista Italiano.
Il corpo del morto è riverso
sui sedili posteriori dell’auto e avvolto in alcune coperte.
La polizia ha sbarrato gli
accessi alla strada, tenendo lontani i giornalisti.
Nello stesso momento, gli venne
consegnata in diretta, da un redattore, un’altra “velina”, che egli lesse senza
soluzione di continuità:
In Via Caetani si sono recati
anche- mi portano ora questa notizia- il Ministro dell’Interno Cossiga e il
Sottosegretario Darida.
Per ora sono gli unici
elementi che abbiamo su questa notizia, ripetiamo, dataci dall’ANSA.”.
Abbiamo voluto verificare i
dispacci dell’ANSA (e dell’AGI) succedutisi freneticamente in quei minuti- che
appaiono ormai dilatati lungo oltre quaranta anni – emblematici ormai di un
passaggio tragico e fondamentale della Storia contemporanea del Paese.
Il risultato di questa verifica è
stato sorprendente.
Si deve premettere per amor del
vero che anche la Magistratura nel 1979 mostrò evidentemente di voler
approfondire la questione del rapporto cronologico tra i dispacci dell’ANSA e
notiziari della RAI del 9 maggio 1978 (Commissione Moro-1, vol 36, pagg. 481 e
segg.).
Tuttavia, scorrendo i documenti liberamente
disponibili, pare che la Magistratura abbia ritenuto esaustivo e soddisfacente
questo rapporto riassuntivo redatto, su richiesta a sua volta della Digos, dal Commissariato di polizia presso la Rai:
Con ogni evidenza, infatti, i
fogli letti dal cronista, passatigli in diretta dalla redazione e dunque per
certo non a lui attribuibili, erano né più né meno, come dimostreremo, la
trascrizione in sequenza parziale ed incompleta dei dispacci battuti dall’ANSA
e dall’AGI; fogli che per ragioni, va da sé, ad oggi ancora sfuggenti, omettevano
oggettivamente di comunicare al Paese, nell’immediato, la notizia ormai
certa già a quell’ora (poco dopo le 14.00) che il cadavere rinvenuto era
proprio quello di Aldo Moro.
Notizia che evidentemente il TG-1
(la direzione e/o la redazione e/o altri che non sapremmo individuare) ritenne
invece preferibile rimettere alla nota edizione straordinaria andata poi in
onda pochi minuti dopo, con la conduzione di Bruno Vespa.
Ciò detto, il confronto dei
testi- rispettivamente orale e scritto- che abbiamo compiuto, palesa la
trasmissione testuale e letterale, ma parziale ed omissiva, dei testi dei
dispacci ANSA e – come vedremo- AGI.
Veniamo al dettaglio.
Confrontiamo la prima notizia
data dal cronista del TG-1 con il dispaccio corrispondente, che è quello
dell’ANSA – il primo in assoluto- delle ore 13.59:
Cronista:
“Un cadavere in una macchina è
stato trovato in Via Caetani, una traversa di Via delle Botteghe Oscure.
Sul posto si sono recati il
Questore di Roma e il capo della Digos Spinella.”
Questo, con ogni evidenza, il
dispaccio ANSA dal quale la notizia era stata tratta e riportata al pubblico
televisivo:
Come si vede, la fedele riproduzione
del dispaccio dimostra senza ombra di dubbio che il testo fornito al cronista
riprendeva testualmente quello dei dispacci.
Come abbia riportato all’inizio,
il cronista del TG-1, proseguì poi, dopo il primo cambio di foglio:
Il cadavere è stato notato da
alcuni passanti a bordo di un’auto parcheggiata in Via Michelangelo Caetani,
una traversa di Via delle Botteghe Oscure all’altezza..all’angolo con il
palazzo dove ha sede il Partito Comunista Italiano.
Il corpo del morto è riverso
sui sedili posteriori dell’auto e avvolto in alcune coperte.
La polizia ha sbarrato gli
accessi alla strada, tenendo lontani i giornalisti.
Ancora una volta, si ha la
dimostrazione di una riproduzione della notizia data dal TG-1 dal dispaccio di
identico contenuto “battuto” poco prima dall’ANSA.
Dov’è dunque l’anomalia? E’ presto detto.
Come si vede, quanto a questo specifico
passaggio, non tornano, rispetto alla prima notizia poc’anzi vista, l’ordine numerico
e cronologico dei due dispacci: sono evidenti, infatti, il salto dal n. 1 al
n. 4, e il salto di orario, dalle 13.59 alle 14.09.
In quel mentre, l’ANSA aveva
infatti “battuto”, alle 14.04 e alle 14.07, i dispacci numeri 2 e 3, i quali, data
la sequenza consecutiva dell’emanazione, è del tutto logico assumere come fatto
certo che, in un frangente epocale e in un clima di tensione ed attenzione quale
quello che si stava vivendo da 54 giorni, fossero necessariamente stai
acquisiti dalla redazione della RAI prima del dispaccio n. 4 che
il Tg-1, invece, aveva di fatto trasmesso saltando i dispacci n. 2 e n.3, dei
quali vale allora la pena riportare i testi integrali:
La prova regina di quanto
andiamo sostenendo è infine fornita dall’ultima parte della notizia
letta dal cronista, dopo che gli venne consegnata in diretta l’ultima “velina”
prima della conclusione del TG-1:
In Via Caetani si sono recati
anche- mi portano ora questa notizia- il Ministro dell’Interno Cossiga e il
Sottosegretario Darida.
In questo caso la notizia
venne con ogni evidenza estrapolata da un dispaccio dell’AGI (anche perché
fino all’ora di chiusura di quella edizione del TG-1 l’ANSA non riferì in alcun
modo della presenza di Cossiga e Darida); il dispaccio integrale dell’AGI,
delle ore 14.12, da cui venne ripresa
testualmente in modo parziale e largamente incompleto unicamente la parte
conclusiva della notizia, era il seguente:
Era dunque evidente sin dalla conclusione dell’edizione ordinaria delle 13.30 del TG-1 Rai che il cadavere ritrovato in Via Caetani fosse quello dell’On. Moro.
Perché, allora, la direzione e/o
la redazione del TG-1 decisero di non comunicare immediatamente ed in diretta
agli italiani la notizia in tutta la sua drammatica completezza?
Perché si preferì attendere la
messa in onda, peraltro immediata, come fosse bella e pronta (pochissimi minuti
dopo la conclusione dell’edizione ordinaria, come ricordato dal rapporto di
polizia prima riportato), dell’edizione straordinaria condotta da Bruno Vespa?
Perché, leggendo una “velina”
appena portatagli, Vespa disse: “ecco, è arrivata la conferma” (del fatto che
si trattasse proprio di Moro), come se cioè la notizia fosse realmente pervenuta
solo in quel momento, quando invece il dispaccio ANSA recatogli, di cui egli
accennò appena l’incipit (“Funzionari di polizia…”), era, come si può
verificare, il dispaccio n. 3 già “battuto” da almeno dieci minuti (sopra
integralmente riportato)?
Perché, ancora, poco dopo avere
dato la notizia definitiva, Bruno Vespa affermò che in sostanza il dispaccio
n. 4 (in effetti di tenore generico), letto poco prima dal suo collega,
sarebbe arrivato prima del n. 3 (recante la conferma
dell’identità di Moro, peraltro già avanzata in forma dubitativa dal precedente
n. 2), quando invece il n. 4 fu “battuto” (ore 14.09) ovviamente dopo il
n. 3 (ore 14.07)?
In definitiva, non dubitando
della buona fede né di Bruno Vespa, né del cronista che lo aveva preceduto
pochi minuti prima, resta con ogni evidenza il fatto che nella redazione e/o
direzione del TG-1 dovette essere noto fin dalla conclusione dell’edizione ordinaria
il fatto che il cadavere rinvenuto in Via Caetani era quello di Moro; restano
quindi del tutto legittimi gli interrogativi su chi, come e perché organizzò in
quel modo le informazioni pervenute e la loro trasmissione agli italiani.
La domanda di fondo, per la quale
non abbiamo risposta, è in sostanza quale utilità o quale funzione ebbe per il
TG-1 rinviare la comunicazione agli italiani della scoperta del cadavere di
Moro all’edizione straordinaria condotta da Bruno Vespa, anziché comunicarla
immediatamente alla fine dell’edizione delle 13.30.
La notizia, del ritrovamento del cadavere di Moro è arrivata alle 11.00 come riferito in più occasioni da Signorile che assiste proprio alla telefonata che riceve Cossiga sul ritrovamento di Moro.
RispondiEliminaLo stesso Darida ha riferito qualche anno fa in un intervista al tg2 che venne avvertito del ritrovamento di Moro dallo stesso Cossiga: "...tra le 11.00 e le 12.00 ma non oltre"
La secretazione immediata della notizia del ritrovamento del cadavere di Moro, ore 11.00, è servita per due motivi ben precisi:
Primo motivo:
Ufficializzare storicamente la paternità dell'omicidio di Moro alle BR e non per mano di altri (Morucci telefona a casa Tritto alle 12:13)
La telefonata a Cossiga del ritrovamento di Moro come visto prima è precedente a quella di Morucci
Poi, la notizia viene desecretata (a orologeria) alle 14:12 e annunciata da Vespa alle 14:13 quando tutta la macchina organizzativa televisiva Rai è pronta per registrare l'arrivo ufficiale di Cossiga e dello Stato in via Caetani.
Secondo motivo:
Ufficializzare storicamente la presenza dello Stato a partire dalle 14.00 circa in poi.
come dire: "Noi Stato non sapevamo nulla, lo abbiamo saputo come tutti voi cittadini e per questo ci siamo precipitati in via Caetani a verificare la fondatezza della notizia"
amen!
A quanto pare, i primi a riconoscere la vittima furono due artificieri proprio intorno alle ore 11; pochi minuti dopo comparve sui luoghi cossiga che non sembrò affatto stupito (testimonianza resa dagli artificieri ai magistrati nel 2013).
EliminaSempre a quanto pare, la telefonata di morucci sarebbe stata fatta soltanto dopo le ore 13, come provato dai periti telefonici.
Qualche minuto dopo le 13 comparve in via Caetani la donna col mazzo di fiori, come sostenuto da una coppia di coniugi che passava da quelle parti.
Buon giorno signor Bianchi, lasciando stare i due artificieri, le chiedo gentilmente se può darci i riferimenti di questa perizia telefonica. Onestamente ci giunge nuova, la versione nota e risultante dai documenti colloca la telefonata di Morucci alle 12.13. In attesa, la ringrazio per l'intervento.
EliminaSalve signor Guidi, scusi se insisto ma la testimonianza dell'artificiere Raso - a meno che non sia mendace - mi pare davvero illuminante. E fa nomi e cognomi dei presenti (vito, spinella, cornacchia, cossiga). Suppongo ne siate già a conoscenza, ad ogni modo mi permetto di copiare il link dell'intervista a beneficio del vs. stimabile blog:
Eliminahttps://www.huffingtonpost.it/2013/06/29/vitantonio-raso-via-caetani-da-aldo-moro-unora-prima-della-telefonata-delle-br-9-magio-1978_n_3521452.html
Quanto alla perizia, ne accenna (ma suppongo ne dia conto altrove) la giornalista Limiti nell'ambito del resoconto relativo ai coniugi che videro la ragazza col mazzo di fiori (minuto 1:46):
https://www.youtube.com/watch?v=8X-RbC7Zl0A&ab_channel=VoglioScendere
Colgo l'occasione per rinnovare i complimenti per le vs. utili e cinconstanziate indagini.
Guardate il video disponibile su YT: prima che il cronista chiuda l'edizione ordinaria del TG viene chiamato al telefono e si riesce a sentire l'interlocutore dire, non rivolto al cronista e con una certa agitazione: "Che cosa c'è?! La dobbiamo dare la conferma, o no?" Evidentemente si cercavano verifiche incrociate della notizia, e probabilmente l'autorizzazione di qualche dirigente; non si dimentichi che eravamo ancora nell'epoca della TV di stato unica e sola voce ufficiale, più di ora dipendente dal Governo
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