Pubblichiamo la traduzione di un articolo di Steve Pieczenik, comparso sul suo blog l'8 maggio 2013, pochi
giorni dopo la morte di Giulio Andreotti. L'articolo si aggiunge alle
dichiarazioni dello psichiatra americano sulla sua attività durante il
sequestro Moro. Non possiamo non notare un certo narcisismo nel proclamarsi la
mente dietro la mancata trattativa Stato - Brigate Rosse; un certo narcisismo
che lo porta a quadruplicare il numero degli ostaggi, da lui fatti liberare,
durante il negoziato per l'assedio di Hanafi.
L'articolo rivela interessanti aspetti della biografia e della
personalità del dott. Pieczenik. Scopriamo che è cresciuto in una famiglia di
religione ebraica, "all'ombra dell'olocausto", durante gli anni del
terrorismo algerino in Francia. Che partì per l'Italia ottenendo piena autonomia
decisionale; anche se poi gli venne il sospetto che i suoi superiori volessero,
in buona sostanza, sfruttare il suo
passato di perseguitato dal terrorismo islamico, per spingerlo a “punire Moro”, colpevole della pace
segreta con i palestinesi; un raro caso di manipolatore
Del resto si auto-definisce, attribuendo la frase a Cossiga per " modestia", più machiavellico di Machiavelli.
Il dott. Pieczenik vive in un mondo popolato di spie, in cui
anche il documentarista Emanuel Amara è al soldo del Mossad e in cui Berlusconi
è l'ispiratore di gruppi terroristici neo fascisti, in cui vi sono paesi da
stabilizzare e patti segreti da sottacere.
A noi, che più modestamente abbiamo imparato a conoscere la
perfida ironia di Cossiga, è piaciuto molto l'aneddoto della pistola Beretta,
che l'allora Ministro degli Interni consegnò al dott. Pieczenik con la raccomandazione di
essere cauto, perché obiettivo delle Brigate
Rosse. Un gesto che sprofondò lo
psichiatra nell'angoscia più nera, più di quanto lo fossero gli italiani per il
sequestro di Aldo Moro.
E così dopo notti insonni passate ad osservare la porta della
stanza d’ albergo in cui alloggiava e pasti consumati con la schiena alla parete,
il dott. Pieczenik lasciò l'Italia il 15 di Aprile, dopo avervi soggiornato per
non più di due settimane.
Buona lettura.
( Francesco Velocci )
PS Alcuni lettori, che ringraziamo, ci hanno segnalato che la permanenza del dott. Pieczenik sarebbe stata più lunga di due settimane. A tal proposito ribadiamo che la permanenza fu effettivamente di non più di due settimane. La fonte di questa informazione, che abbiamo verificato, proviene da un ottimo intervento di Gabriele Cielilimpidi sul forum di vuotoaperdere.org, In particolare si segnala il cablo da wikileaks (leggi) in cui il Dipartimento di Stato informa l'ambasciata di Roma dell'arrivo del dott. Pieczenik per il 3 di aprile e di una durata del soggiorno di circa una settimana. Per quanto riguarda la data del ritorno negli Stati Uniti, Pieczenik stesso affermò di aver lasciato l'Italia prima del 18 aprile 1978, data della pubblicazione del falso comunicato n. 7 e il giornalista Robert Katz ne fissa la data di ritorno al giorno 15 aprile; inoltre, nell'audizione del 3 giugno 1998, in commissione stragi, Stefano Silvestri dichiaro` di aver incontrato il dott. Pieczenik negli Stati Uniti, proprio il giorno della pubblicazione del falso comunicato n.7.
N.B. Per visualizzare l'intero messaggio del "leak" passare, dopo l'accesso, alla modalità "Raw content".
In difesa di un italiano "Stronzo",
riconoscendogli il suo "non
coinvolgimento" nel rapimento di Aldo Moro!
Una mia personale testimonianza in favore di Giulio Andreotti,
che ha servito come primo ministro dell'Italia sette volte, morto a 94 anni
(il titolo è stato tradotto ma l'epiteto finale , testuale, era già in italiano - ndr)
(il titolo è stato tradotto ma l'epiteto finale , testuale, era già in italiano - ndr)
Per la maggior parte del pubblico
americano Andreotti non è un nome familiare . E coloro che conoscono lui e le
sue fortune politiche come fondatore e capo della Democrazia Cristiana, lo
avrebbero meglio descritto come uno "stronzo" o una "merda in
calzamaglie di seta", come Talleyrand ha spesso descritto “il grande corso”,
l’imperatore francese, Napoleone Bonaparte.
Il necrologio di John Tagliabue è una descrizione molto
dettagliata e approfondita di un machiavellico politico italiano che ha prosperato con l'inganno, la
corruzione e le relazioni illegali con la mafia italiana.
Questi temi, anche se interessanti, non sono rilevanti per il
mio blog odierno.
Ora, invece, vorrei chiarire un punto storico molto importante
che ha assillato i cittadini ed i politici italiani per quasi quattro decenni.
Il grosso problema che John Tagliabue ha spiegato chiaramente
nel suo necrologio: quando il più vecchio e più vicino amico di Andreotti, il
primo ministro Aldo Moro è stato rapito in una imboscata per strada a Roma e
cinque agenti della sua scorta sono stati uccisi dalle Brigate Rosse, tutti gli
italiani hanno accusato Andreotti per la morte del suo amico.
Questa tesi non è corretta!
Posso affermare categoricamente che il presidente Giulio
Andreotti non ha assolutamente nulla a che fare con l'aver negato una
trattativa con le Brigate Rosse, CHE CHIEDEVANO IL RILASCIO DEI LORO COMPAGNI
TENUTI NELLE PRIGIONI ITALIANE in cambio del rilascio di Aldo Moro.
Ci furono molte speculazioni su quanto successo.
Molti pensavano che la CIA, Kissinger, la mafia italiana, le
forze armate statunitensi e altre cosiddette forze
efferate avessero lavorato al
rapimento di Aldo Moro e impedito il suo eventuale rilascio dalle mani delle
brutali Brigate Rosse. Questo è apparso particolarmente vero dopo che Aldo Moro
ha minacciato nelle sue ultime lettere di rivelare "segreti di Stato"
che avrebbero incriminato Andreotti e il resto dei membri del suo partito.
La verità è che c'erano solo due
persone direttamente
coinvolte nella decisione di non negoziazione CON LE BRIGATE ROSSE; una
decisione che in definitiva portò alla morte di Aldo Moro:
Uno era il Ministro dell'Interno, Francesco Cossiga, un
brillante sardo che era stato vicino ad Aldo Moro e divenne poi primo ministro
grazie alla morte di Aldo Moro.
L'altra persona, è stata il vostro dott. Steve Pieczenik, Vice
Assistente Segretario di Stato per la Gestione.
Se qualcuno è colpevole di aver ordinato che nessun uomo dello
stato italiano negoziasse con le Brigate Rosse, quel qualcuno sono stato io.
Lasciatemi entrare nei dettagli della questione.
Innanzitutto quando, da parte del brillante Sottosegretario di Stato per la
Gestione, il mio superiore, Ben Reed , mi è stato chiesto di aiutare il governo
italiano a "gestire il terrore delle Brigate Rosse" , ho accettato alle "mie condizioni"
come avevo appena fatto quando avevo salvato cinquecento ostaggi, durante
l'assedio dei musulmani Hanafi, solo poche settimane prima.
Ben Reed e il suo capo, Segretario di Stato Cyrus Vance, erano
l'elegante e rispettosa generazione dei vecchi funzionari politici della
vecchia scuola; essi rispettavano le mie capacità nei negoziati per liberare
ostaggi e la mia esperienza nei paesi stabilizzati che cominciavano a
destabilizzarsi a causa del "terrorismo", del panico economico, o per
altri motivi.
Riflettendo sugli anni '70, bisogna ammettere che fosse un
periodo diverso, in cui un medico era ancora in grado di prendere decisioni
sulla vita e sulla morte senza preoccuparsi del "malcostume" o delle
"cause legali".
Era un momento in cui i vecchi statisti WASP (acronimo che
indica persone bianche, protestanti e di origini anglosassoni, ndr) avevano
rispetto per coloro che facevano ciò che ritenevano necessario. Hanno
rispettato la mia ribellione patriottica quando mandai a quel paese il
presidente Jimmy Carter durante i negoziati con i musulmani di Hanafi.
Inoltre erano consapevoli che la mia formazione a Harvard / MIT
da parte della CIA / DARPA e il mio background europeo sarebbero stati utili nella
questione del sequestro di Aldo Moro.
Inutile dire che ho avuto poco tempo per valutare la pericolosa
situazione in cui si trovava l'Italia al momento del rapimento di Aldo Moro.
Numerosi procuratori, giuristi e civili innocenti erano stati uccisi
o brutalizzati dalle Brigate Rosse.
Sono venuto in Italia vestito con i miei soliti jeans denim e ho
preso un taxi per l'ambasciata statunitense. Qui ho ricevuto un briefing molto stringato
dalla CIA e dai funzionari dell'ambasciata statunitense.
Poi mi è stato assegnato un alloggio sicuro presso il quale montavano di guardia dei
carabinieri che erano totalmente incompetenti. Mi sono subito trasferito in un
hotel.
Poco dopo il check-in, ho incontrato Francesco Cossiga, un uomo
dagli occhi intensi e dalle domande ispirate; era disperatamente alla ricerca
di una strategia per salvare il suo capo, Aldo Moro.
Nella mia prima settimana a Roma, ero già stato fatto oggetto di
minacce di morte dalle Brigate Rosse . Chiaramente qualcuno aveva informazioni
dall'interno sulla mia presenza a Roma.
Cossiga mi consegnò una Beretta da 7.4 millimetri, ma rifiutai
di indossare anche un giubbetto antiproiettile . Mangiavo tutti i miei pasti
con la schiena alla parete.
La maggior parte delle notti non riuscii a dormire, rimanevo
sveglio tutta la notte con la mia Beretta puntata verso la porta della stanza
dell'hotel, avrei certamente sparato a chiunque fosse entrato.
Questa non è la storia di The Bourne Identity né di The
Mechanic. Ma quello che Cossiga e io abbiamo fatto durante le sei settimane
successive fu:
[1] Sviluppare una strategia di non negoziati con le Brigate
Rosse.
[2] Tenere tutti quanti fuori dai giochi - in particolare i
politici italiani, su tutti Giulio Andreotti, perché la mia passata esperienza
mi ha insegnato che quando è in gioco la sopravvivenza della Nazione o dello
Stato i leader devono essere allontanati completamente da qualsiasi decisione
da prendere.
Altrimenti, come avevo appreso nei precedenti negoziati per
liberare ostaggi, se il leader di un paese si impegna in prima persona nei negoziati
allora i terroristi ha già vinto la guerra psicologica. I terroristi tengono la
Nazione o lo Stato in una situazione bloccata in cui la paura diventa dilagante
e lo Stato comincia a destabilizzarsi. All'epoca, questo era esattamente quello
che stava succedendo in Italia.
Per fermare quella escalation di PAURA E TERRORE, è stata
sviluppata una strategia chiamata "LA STRATEGIA PIECZENIK". Quel
Libro Bianco non è mai stato respinto o modificato da nessun uomo di stato
italiano. Giulio Andreotti ha giustamente affermato negli anni successivi che
"non era responsabile della politica di rifiuto della trattativa".
Aveva agito in modo appropriato non interferendo nei negoziati e lasciato la
questione nelle mani competenti di Cossiga.
Come notazione a margine, una parte importante del programma di
stabilizzazione fu Berlinguer, capo del PCI, il Partito comunista ufficiale,
accusato in modo improprio di incoraggiare le Brigate rosse, che fu
effettivamente molto efficace nell'aiutare il mantenimento della "politica
di non trattativa".
Ho scoperto durante la crisi che Berlinguer e Cossiga erano
parenti ed entrambi sardi, per quel che vale.
L'epilogo del sequestro di Aldo Moro è avvenuto proprio come
l'avevo immaginato: Aldo Moro fu "assassinato dalle Brigate Rosse" e
i terroristi furono catturati uno per volta.
Ci sono ancora alcune rivelazioni su questi fatti, nonostante
innumerevoli articoli, libri e anche un film documentario fatto da un agente agente del Mossad italo-francese. Questo agente del Mossad ha sempre voluto
sapere cosa e come ho fatto, e per conto di quale autorità. Il fatto che Aldo
Moro avrebbe dovuto morire - era per me già un FAIT ACCOMPLI (un fato compiuto,
ndr), senza dover studiare per ore la disastrosa situazione italiana.
Perché? Come? E da quale autorità? Sono domande da affrontare in
un altro momento e in un altro luogo.
L'obiettivo principale per me è stato la stabilizzazione
dell'Italia e la continuazione di una Nazione / di uno Stato funzionante.
L'altro obiettivo:
Eliminare le Brigate Rosse ed anche dei gruppi neo-facisti
ispirati da Berlusconi e da altri. (Sic ! )
In questo processo di stabilizzazione dell'Italia con Cossiga ci
siamo fidati di alcune brave persone che non appartenevano al SISMI e al SISDE,
entrambe le agenzie di sicurezza italiane, di cui Cossiga non aveva fiducia.
Questo blog ha lo scopo di correggere un momento della storia in
cui un perfido politico italiano dovette rimanere in silenzio e seguire le
istruzioni di una spia americana. E lo fece.
Ecco una notiziola che non potete sapere ...
Per quattro decenni, Cossiga e altri politici italiani non vollero
ammettere l'atto criminale a cui Aldo Moro aveva preso parte.
Aldo Moro è stato uno dei maggiori cospiratori , con ARAFAT, ABU
NIDAL e GEORGE HABASH , nel lasciare che MIGLIAIA di ben noti terroristi
palestinesi transitassero liberamente attraverso l'aeroporto di Roma, verso
luoghi dove uccisero innumerevoli vittime: sulle navi, nei paesi dell'America
Latina e altrove.
Quaranta anni dopo, Cossiga finalmente ammise che Aldo Moro era
stato responsabile della morte di molti ebrei e cristiani innocenti. Quando gli
fu detto che fui io a soggiogarlo affinché Aldo Moro morisse per i suoi
peccati, Cossiga si limitò a sorridere e mormorò: il dottor Steve Pieczenik era
più MACHIAVELLICO DI MACHIAVELLI !
Cossiga non seppe mai chi fossi veramente.
Ma Cossiga ha ammesso alla fine della sua vita che in realtà
avevo ragione nelle mie intuizioni.
Cossiga ha ammesso in un'intervista che Aldo Moro aveva fatto un
accordo con il diavolo per lasciar attraversare l'Italia dai terroristi
palestinesi; in cambio questi avrebbero risparmiato l'Italia da atti di
terrorismo.
Ironico. Gli italiani hanno scambiato una forma di terrorismo
per un altro. In entrambi i casi avrebbero perso - almeno uno, se non di più,
leader della Democrazia Cristiana.
Cossiga non seppe mai che io fossi cresciuto all'ombre
dell'OLOCAUSTO...
Cossiga non seppe mai che il TERRORISMO era una parte innata
della mia socializzazione infantile ... sono cresciuto nella zona di guerra non
convenzionale di Tolosa, in Francia; durante la guerra algerina per
l'indipendenza ...
... palazzi esplosi ... musulmani, ebrei e cristiani innocenti
morirono in abbondanza.
Questi sono i ricordi del mio passato che mi portarono ad essere
un "esperto di contro-terrorismo" - qualunque cosa significasse.
Il mio sospetto è che gli «Onorevoli Uomini» del Dipartimento di
Stato sapevano esattamente chi fossi e cosa sarebbe successo in Italia e al
Primo Ministro Aldo Moro.
Erano Vance, Christopher, Reed - "il migliore e il più
brillante".
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