(QUI) ha fatto due interessanti interventi a commento della stessa.
Per chi non avesse la possibilità di accedervi li riportiamo più sotto. In entrambi si fa riferimento alla famigerata sezione K che, a giudizio dell' Ammiraglio, era probabilmente operante già nel 1978.
Di seguito il testo dei due interventi:
COMMENTI ALL’UDIZIONE DEL GEN. PAOLO INZERILLI DEL 23 MAGGIO 2017, PRESSO LA COMMISSIONE D’INCHIESTA PARLAMENTARE RELATIVA AL CASO MORO
L’On. Paolo Bolognesi interviene con le seguenti parole: In una recente intervista, pubblicata il 27 febbraio scorso su «Il Tempo», lei ha affermato che nell'ultima
relazione di questa Commissione non si parla più di Gladio e che gli approfondimenti «li hanno portati a capire che la struttura era della NATO ed era indispensabile per fronteggiare l'espansionismo dell'URSS». Sulla base di quali informazioni lei annuncia i risultati degli approfondimenti di questa Commissione su Gladio, che al contrario sono ancora un filone di indagine aperto, come la sua audizione di oggi dimostra? Qualcuno le ha detto qualcosa?
Per quanto riguarda la posizione del gen. Inzerilli, egli ha affermato (vedi articolo di spalla al titolo - ndr), che Gladio non dipendeva dalla Nato, ma nel libro di Inzerilli, La vittoria dei Gladiatori, viene invocata la legalità della Gladio in quanto appartenente alla Nato.
Delle due, una.
Sarebbero importanti dei chiarimenti.
Nell’audizione il gen. Inzerilli fa cenno all’uso di elicotteri e mezzi aerei:
<< Sto ripetendo: il Servizio aveva questi elicotteri basati lì, che non erano proprio elicotteri del Servizio, erano basati presso la compagnia aerea del Servizio, che era quella che gestiva i Falcon del Servizio.>>
Ma non si fa cenno all’esistenza di mezzi navali, come ad esempio il Panfilo Islamorada, che forse aveva compiti di infiltrazione ed esfiltrazione. Ma ad oggi, non si è avuto alcun chiarimento. Sembra che la Islamorada sia stata utilizzata anche nella zona di Trapani (vedi Centro Scorpione). Non è chiaro in che tipi di missioni possa essere stata utilizzata, ma è singolare che non ne venga fatto cenno.
Sulla questione dei mezzi navali a disposizione di Gladio è auspicabile che il gen. Inzerilli fornisca delle indicazioni.
<< Sto ripetendo: il Servizio aveva questi elicotteri basati lì, che non erano proprio elicotteri del Servizio, erano basati presso la compagnia aerea del Servizio, che era quella che gestiva i Falcon del Servizio.>>
Ma non si fa cenno all’esistenza di mezzi navali, come ad esempio il Panfilo Islamorada, che forse aveva compiti di infiltrazione ed esfiltrazione. Ma ad oggi, non si è avuto alcun chiarimento. Sembra che la Islamorada sia stata utilizzata anche nella zona di Trapani (vedi Centro Scorpione). Non è chiaro in che tipi di missioni possa essere stata utilizzata, ma è singolare che non ne venga fatto cenno.
Sulla questione dei mezzi navali a disposizione di Gladio è auspicabile che il gen. Inzerilli fornisca delle indicazioni.
Sulla questione dell’Ucsi, riporto una mia lettera del 1996, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, ed altre autorità.
https://www.facebook.com/falco.accame/posts/1914226728603562
https://www.facebook.com/falco.accame/posts/1914226728603562
Riporto altresì, per quanto riguarda l’esercitazione Delfino, due interrogazioni parlamentari dell’On. Piscitelli, del 1993, e una interpellanza degli On. Russo Spena, Dorigo, Manisco, Garavini, Bacciardi, Galante, in data 26 ottobre 1992
Quanto all'impiego di personale di Gladio, vedi in particolare la sezione K, riporto un articolo di Antonio Maria Mira, su L'Avvenire, dal titolo "L'ombra lunga della sezione K sulla liberazione di Dozier" e l'articolo di Paolo Conti sul Corriere della Sera, in data 15 aprile 1993, dal titolo "I segreti della sezione K".
COMMENTI ALLA COMMISSIONE MORO – AUDIZIONE DEL 23 MAGGIO 2017
Nella audizione non si fa cenno alla operazione Delfino, coperta da clandestinità, “esercitazione del 1966 riservata ai reparti friulani, e non si fa cenno alla esercitazione di poco precedente, chiamata Aquila bianca, del 1965
Un articolo di giornale, titolo in relazione all’Aquila bianca, “La volta che gli USA ci invasero” e non “La volta che i sovietici ci invasero”. Si tratta di operazioni di attività dei Servizi che niente aveva a che fare con le truppe partigiane che avrebbero dovuto entrare in funzione dopo l’invasione sovietica.
Sulla esercitazione Delfino, vedi l’articolo su L’unità di Antonio Cipriani, in data 8/1/91, qui di seguito riportato. È l’unico dossier scampato alla distruzione e perciò della operazione/esercitazione Delfino conosciamo gli ordini di operazioni e i rapporti di operazioni.
È importante anche che l’On. Cicciomessere sottrasse alla Commissione d’inchiesta i documenti sulla esercitazione Delfino
Ordini impartiti nella operazione Delfino, che ne provano l’illegalità.
L’ operazione Delfino non aveva niente a che fare con operazioni di “difesa” dall’invasione sovietica, aveva a che fare col fatto che vi erano tentativi per impedire che si costituissero delle “regioni” (siamo nel 1966) a maggioranza comunista.
Circa l’appartenenza di Gladio alla NATO, riproduco due interrogazioni dell’On. Piscitello.
Il gen. Inzerilli esprime alcune considerazioni che interessano l’operazione Delfino. Dall’articolo su Il Tempo del 19 giugno 1995: “Fuori della legge è stata l'operazione Delfino del '66, in cui il reparto di Gladio, Stella Marina, che partecipava insieme alla CIA all’esercitazione, compiva azioni di sovvertimento e contro sovvertimento. Tale importante operazione non è neppure menzionata nel libro del gen. Inzerilli che ha affermato di non averne saputo l’esistenza.”
Il gen. Inzerilli non fa cenno all’esistenza dei “gruppi Gos-K che ufficialmente erano nati nel 1986 (vedi libro dell’Amm. Martini Nome in codice:Ulisse NdR), ma già c’erano nel 1978. Un’altra disinformazione elargita alla Commissione Stragi”.
A proposito della “figura soggettiva di ANS, autorità nazionale per la sicurezza, si deve tenere presente che essa era circoscritta prima della legge 801/77 ad una funzione in esclusivo ambito NATO per la omogenea abdicazione delle norme emanate dall’alleanza atlantica del nostro paese”. Il gen. Inzerilli peraltro sostiene la non dipendenza dalla NATO, ad esempio della Gladio.
Indubbiamente nelle audizioni di Inzerilli possiamo trovare alcuni spunti interessanti, ma se soppesiamo queste audizioni, ci accorgiamo come tendano a stendere una cortina di confusione alla interpretazione di certi argomenti.
RispondiEliminaPer prima cosa non ha senso parlare di Gladio rossa, nera, ecc. Perchè la cosiddetta Gladio rossa del Pci era una struttura, che oltretutto andò a morire con la socialdemocratizzazione di questo partito, alla fine degli anni ’50 (a prescidnere di quando poi venne formalmente sciolta, mentre le Gladio erano strutture nel sistema stay behind, le quali con l’alibi di perseguire un certo anticomunsimo e la difesa dei confini orientali da una (impossibile) invasione sovietica (impossibile perchè Jalta era un accordo strategico indissolubile tra sovietici e americani), in realtà le stay behind operavano, all’occorrenza, una nascosta “guerra non ortodossa”, di basso profilo, ma cruenta, al fine di destabilizzare il paese colonizzato e impederne ogni spinta politica centrifuga. Questa la vera essenza delle Gladio, al di là delle loro funzioni “ufficiali”. E tutto questo il generale ovviamente lo sottace. Oggi non possiamo provarlo, ma il sospetto è forte, vedesi all’uopo il libro di Carlo D’Adamo, “chi ha ucciso l’agente Iozzino”, di un ruolo di Gladio nel rapimento Moro. Anche circa il Guglielmi nondevesi tnto vedere quando entrò nel Sismi, questione del tutto secondario, ma il suo ruolo nelle Gladio, vedesi come istrutture a capo marragiu e la partecipazione alle simulazioni e addestramento “Smeraldo” con il “gruppo Guglielmi a febbraio 1978.
Mi sbaglierò ma queste audizioni, vanno incontro alla tendenza che traspare da certe dichiarazioni dei membri della Commssione Moro, di liquidare le tante porcherie che stanno venendo fuori in quel rapimento come frutto dei “Servizi deviati”. La solita favoletta risolvi tutto. MAURIZIO BAROZZI
Perchè citare il libro di Carlo D'Adamo, per il ruolo di Gladio nel rapimento Moro e non citare la "Sentenza Ordinanza del Giudice Salvini che esclude coinvolgimenti di Gladio in eventi terroristici ? E' possibile vedere in quale documento oppure atto Giudiziario è stato accertato che Guglielmi è stato un Istruttore a Capo Marrargiu ? chi ci dice che il Guglielmi delle simulazioni e addestramento "Smeraldo" sia il Camillo Guglielmi Ufficiale dei Carabinieri e non un onomino Guglielmi di uno dei team Torre costituiti da Cossiga in quegli anni ? Luca MARINI
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